Storia e bellezze di Lamezia in un corto - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Storia e bellezze di Lamezia in un corto

08 giu 13 Si chiama "Lamezia Terme, tra il cielo ed il mare" ed è l'ultimo cortometraggio dello sceneggiatore e regista lametino Francesco Pileggi (visibile anche sul canale youtube) che in oltre sei minuti "racconta" la sua città con le sue contraddizioni e le sue bellezze. E lo fa attraverso una sorta di "passeggiata" che alcuni bambini effettuano tra gli scorci più belli di Lamezia che, con alle spalle lo splendido paesaggio del Reventino, si affaccia sul Tirreno. Quello stesso mare sulle cui spiagge i bambini, che rappresentano il futuro, fanno librare variopinti aquiloni i cui colori contrastano nettamente con il grigio pontile dell'area ex Sir che ancora si erge a simbolo di quell'illusione di industrializzazione che la città ha vissto decenni addietro. E poi ci sono le corse dei bambini che, partendo dal Bastione dei cavalieri di Malta, e passando per i banchi di frutta del mercato, attraversano la città, giungendo fin dentro i ruderi del castello Normanno-Svevo, andando a far rivivere il centro storico sempre più abbandonato ed ora vissuto solo da famiglie di immigrati o dagli anziani. Pileggi questo lo trasmette con immagini ben chiare come l'anziana che, vestita di nero davanti la sua casa posta al vertice di una scala, osserva ciò che avviene sotto ed intorno a lei dove i bambini le passano accanto comparendo e scomparendo come avviene con i ricordi. Anche i ricordi sono protagonisti di questo cortometraggio perché Lamezia non dimentica e non vuole dimenticare i suoi figli, specie coloro che sono caduti come Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due netturbini uccisi il 24 maggio 2001, vittime innocenti di quella guerra di mafia che ha insanguinato le strade della città e che ancora oggi gridano giustizia. Ed é forse proprio per questo che Pileggi ha inteso dedicare questo cortometraggio ad un altro grande regista, forse un po' dimenticato dalla sua terra, che è Vittorio De Seta che raccontava pezzi di mondo.