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    Dopo la liberazione ora giornalisti da PM. Attesa in Calabria per arrivo Ricucci

     

    L'arrivo di Ricucci a Roma

     

    Dopo la liberazione ora giornalisti da PM. Attesa in Calabria per arrivo Ricucci

    14 apr 13 Dopo l'abbraccio dei familiari, le risposte alle domande dei magistrati. Dovrebbero essere sentiti domani in Procura a Roma Amedeo Ricucci, Susan Dabbous, Andrea Vignali ed Elio Colavolpe, i quattro giornalisti italiani sequestrati in Siria da un gruppo di ribelli armati che sospettava fossero spie, rientrati ieri sera in Italia. All'indomani della notizia del rapimento dei quattro, infatti, il sostituto procuratore Francesco Scavo aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Ora il magistrato vuole sentire i giornalisti per ricostruire le modalità di quanto è loro accaduto. Sono tanti, ancora, i punti oscuri. Ed anche il Governo dovrà riferire in Parlamento sulla vicenda. Un'audizione era stata fissata - prima della liberazione dei quattro - per dopodomani. Sarà la Conferenza dei capigruppo domani a decidere se confermare la data. Intanto, dopo giorni di tensione ed incertezza, c'é felicità nelle famiglie dei giornalisti. Grande attesa a Cetraro, nel tirreno cosentino, per riabbracciare il giornalista Rai Amedeo Ricucci, che potrebbe arrivare nel suo paese d'origine agli inizi della prossima settimana. Il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, organizzerà un consiglio comunale straordinario ed aperto in occasione della visita del giornalista. Un'altra dei quattro, Susan Dabbous, non si sente ancora pronta a tornare in Siria. "Non credo - ha spiegato - di mollare il Medio Oriente in questo momento, perché da un punto di vista professionale non avrebbe senso, ma ci sono tanti modi per perseguire le notizie senza mettere a repentaglio la propria vita. Sapendo, poi - ha aggiunto - anche il lavoro che c'é dietro per recuperare le vite dei cittadini italiani, e questo lo sottolineo perché so, per esperienza di altri colleghi, che non tutti i Paesi si adoperano con così tanto fervore, non credo che sia responsabile in una situazione del genere rientrare in Siria". La giornalista ha ricordato come è avvenuto il rapimento. "Ci trovavamo - ha raccontato - in un villaggio residenziale idilliaco che poi si è trasformato in un inferno. C'é stato un malinteso all'interno di una chiesa, siamo stati fermati da un gruppo di ribelli armati che non appartengono all'esercito siriano libero. Hanno voluto fare dei controlli sul girato di telecamere e fotocamere sospettando che fossimo delle spie". Durante i giorni passati nelle mani del gruppo, ha proseguito, "si sono alternati sentimenti diversi, un'altalena di emozioni facilmente intuibili. Quando abbiamo capito nelle mani di chi eravamo finiti, ho messo in atto una serie di stratagemmi. Conoscendo la loro ideologia ho capito che dovevo prendere le distanze, come donna, dal resto del gruppo. C'é stato un momento molto difficile, sapevo che mi avrebbero separata dal gruppo. Ho capito che il loro codice etico e religioso mi avrebbe coperto da qualunque forma di abuso. Questo é fondamentale quando ti ritrovi ad essere l'unica donna in un contesto totalmente maschile"

    Attesa in Calabria per arrivo Ricucci. C'é grande attesa a Cetraro, nel tirreno cosentino, per riabbracciare Amedeo Ricucci, il giornalista della Rai liberato in Siria insieme ad altri tre colleghi. Ricucci potrebbe arrivare a Cetraro agli inizi della prossima settimana. Il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, organizzerà un consiglio comunale straordinario ed aperto in occasione della visita del giornalista. C'é aria di serenità e di festa anche a casa dei familiari di Ricucci

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