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    Testa di ovino davanti porta associazione a Serra San Bruno

     

     

    Testa di ovino davanti porta associazione a Serra San Bruno

    10 apr 13 Una testa di pecora insanguinata davanti la porta d'ingresso: è l'intimidazione messa in atto a Serra San Bruno contro la sede dell'associazione culturale 'Il Brigante'', attiva da anni sui temi della legalità. L'intimidazione è stata compiuta mentre nella sede dell'associazione era in corso una riunione. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri. I responsabili dell'associazione sono stati ricevuti dal prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari.

    Il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica "Bruno Arcuri" ed il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, in una nota, esprimono "piena solidarietà e vicinanza ai militanti e alle militanti dell'associazione il Brigante di Serra San Bruno per il vile messaggio intimidatorio fattogli recapitare ieri notte proprio all'ingresso della sede della storica associazione che da anni, nelle Serre calabresi, si batte in difesa del territorio e per l'acqua pubblica". "Dopo i bossoli di lupara nel novembre del 2011 - prosegue la nota - arriva la testa mozzata di una pecora, chiarissimo messaggio intimidatorio di matrice 'ndranghetista rivolto ai militanti dell'associazione, aderente al Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica 'Bruno Arcuri', che da tempo si batte per far emergere la verità sulla gestione dell'invaso dell'Alaco e sull'inquinamento delle sue acque. Una battaglia, quest'ultima, sostenuta dal Coordinamento e dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua perché simbolo del fallimento della gestione privatistica ed affaristica dell'acqua". "Con forza, rispediamo al mittente - è scritto ancora nella nota - questo ennesimo e vile atto intimidatorio di chi crede che possa fermare e scoraggiare con la violenza mafiosa, chi da decenni lotta in difesa dei beni comuni e del territorio. Per questo tutto il popolo dell'acqua si schiera affianco all'associazione Il Brigante in una lotta, quella per l'acqua pubblica, che non verrà fermata da chi ha svenduto la Calabria ed il suo immenso patrimonio di beni comuni agli interessi del mercato e dei loro meschini faccendieri. Faremo quindi fronte comune affinché le incursioni mafiose possano trovare una adeguata risposta. Si scrive acqua, si legge democrazia".

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