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    Maxi blitz a Catanzaro: 31 arresti

     

     

    Spaccio a Catanzaro, maxi blitz con 31 arresti, la droga in carrozzina, anche sentinelle armate

    02 ott 12 La Polizia di Catanzaro ha condotto un'operazione per l'esecuzione di 46 arresti a carico dei presunti appartenenti ad un'associazione a delinquere per lo spaccio di droga. Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile, coordinate dalla Dda, gli arrestati, in prevalenza di etnia rom, ma stanziali a Catanzaro, avevano trasformato alcuni quartieri della città in piazze di spaccio a cielo aperto, con sentinelle armate che vigilavano sulle vie di accesso.

    Espugnato un fortino. In una città italiana (e non in Messico o in Colombia) un fortino sorvegliato da persone armate dove spacciare a cielo aperto con il contributo determinante di 19 donne che non esitavano a nascondere la droga nei passeggini dei propri figli. Una nuova Scampia, insomma. A metterlo in piedi è stato un gruppo di rom a Catanzaro, approfittando di 25 villette a schiera assegnate loro anni fa nell'ambito di un progetto di integrazione. Avevano trasformato quel pezzo del territorio del quartiere Germaneto (a un chilometro dal centro città) in un outlet di cocaina ed eroina per tossicodipendenti provenienti da tutta la Calabria. A mettere fine a questo supermercato della droga sono stati gli agenti della squadra mobile che, con l'ausilio di altri reparti della polizia, hanno messo in campo 250 uomini per cinturare la zona e fare irruzione nelle villette per arrestare 31 persone (una è irreperibile) accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio, e notificare ad altre 16 un provvedimento di divieto di dimora nelle province di Crotone e Catanzaro. Una situazione intollerabile, quella che si era venuta a creare, con un territorio al di fuori del controllo dello Stato. "C'era una parte del territorio - ha detto il questore Guido Marino - che era in mano a questi signori. La bonifica del territorio o la si fa così, come abbiamo fatto noi, o non si fa niente. L'auspicio è che la risposta repressiva non sia l'unica. Ci vuole altro ma chi deve lo deve fare lo faccia". L'indagine, coordinata dalla Dda di Catanzaro, si è avvalsa di sole due telecamere piazzate in punti strategici per riprendere la strada di accesso al fortino. E quello che è venuto fuori è stato sconvolgente. Gente armata a vigilare l'ingresso, con la pistola mostrata ai clienti per fare capire la determinazione del gruppo, e, talvolta, anche la coda di auto per accedere. In questi casi la banda regolava l'accesso grazie ad una sbarra azionata manualmente dopo un'accurata ispezione delle auto in entrata. Gli uomini della mobile diretti da Rodolfo Ruperti hanno contato sino a 100-150 ingressi al giorno per un giro vorticoso di denaro, visto che ogni grammo viene venduto a circa 100 euro. Per dare un nome ai volti ripresi, gli investigatori hanno sentito più di cento tossicodipendenti, oltre a compiere un minuzioso lavoro di identificazione. L'organizzazione, secondo gli inquirenti, è anche vicina alla 'ndrangheta. Indagini precedenti, infatti, hanno accertato che le bande costituite dai rom si riforniscono di droga da cosche del reggino e del crotonese grazie alla loro forte disponibilita' di denaro con gli consente di pagare in contanti. Complessivamente, nel corso delle indagini, gli agenti hanno sequestrato mille grammi di cocaina, 400 grammi di eroina, due pistole, un fucile ed un fucile mitragliatore Ak-47 Kalashnikov.

    Guardie armate e sbarra per entrare nel quartiere. Un fucile mitragliatore Ak-47 Kalashnikov, fucile da caccia, due pistole, un chilo di cocaina e 400 grammi di eroina sono stati sequestrati al termine dell'operazione condotta dalla polizia a Catanzaro contro una banda dedita al traffico ed allo spaccio di droga. L'operazione, 'Double Fault' ha visto impegnati 250 uomini tra squadra mobile di Catanzaro, Reparto prevenzione crimine di Rosarno, Siderno e Cosenza, e agenti di varie squadre mobili italiane ed ha permesso, secondo gli investigatori, di colpire duramente la più importante piazza di spaccio a cielo aperto di Catanzaro. La banda, secondo l'accusa, si nascondeva all'interno del quartiere Germaneto e si avvaleva di una fitta rete di spacciatori e di numerose donne che arrivavano ad occultare la droga nei passeggini in cui vi erano dei neonati. L'area di spaccio era "protetta" con servizi di vigilanza armata ed, in alcune circostanze, quando l'afflusso era particolarmente intenso, l'ingresso era regolamentato con una sbarra mobile azionata manualmente dagli appartenenti all' organizzazione, che facevano entrare le auto solo dopo un accurato controllo degli occupanti.

    La droga in carrozzina. Numerose donne sono state arrestate stamani nel corso dell'operazione 'Double Fault' contro una presunta organizzazione accusata di essere dedita allo spaccio di droga a Catanzaro. Nell'operazione, in particolare, sono state arrestate 32 persone mentre per altre 14 è stato applicato il provvedimento di obbligo di dimora. Le donne, secondo le indagini, si occupavano anche dello spaccio ed in alcuni casi nascondevano la droga nelle carrozzine dei bimbi con le quali si recavano sui luoghi di spaccio.

    Questore Marino "Operazione fondamentale". L'operazione della Polizia di Stato della scorsa notte a Catanzaro con decine di arresti per traffico di droga è fondamentale: lo dicono il questore del capoluogo calabrese, Guido Marino, e il capo della Squadra Mobile, Rodolfo Ruperti. "Qui - dicono - c'era una parte del territorio cittadino che era in mano a questi signori, che addirittura controllavano l'accesso con sbarre e altri metodi. Insomma un fortino e ciò non era possibile che andasse avanti. La bonifica del territorio o la si fa così, come abbiamo fatto noi stanotte, o non si fa niente. L'auspicio, certo, è che la risposta repressiva non sia l'unica, ci vuole altro ma chi deve fare questo altro lo faccia". Marino e Ruperti sottolineano anche la complessità delle indagini, condotte con il metodo classico: "nessun pentito o altro ma una sola telecamera che ha ripreso tutto e le cui immagini però sono state lette e decrittate con un paziente lavoro di dettaglio". Per eseguire l'operazione sono stati utilizzati 250 uomini ed un elicottero.

    DDA: ripristinata legalità. "Il significato ultimo di questa operazione è l'avere ripristinato la legalità in una parte del territorio del comune di Catanzaro che viveva fuori dall'ordinamento statale. Non c'é più spazio per queste cose e non ce ne sarà in futuro". A dirlo è stato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, nel corso della conferenza stampa per illustrare i particolari dell'operazione condotta stamani dalla squadra mobile per l'esecuzione di 32 arresti e 16 divieti di dimora nei confronti dei componenti un'organizzazione dedita al traffico ed allo spaccio di droga. "Il gruppo, formato da soggetti di etnia rom ma stanziali - ha detto il procuratore della Repubblica Vincenzo Antonio Lombardo, avevano realizzato una zona di spaccio a cielo aperta interdetta ai 'non addetti ai lavori'. Questa è la terza operazione che portiamo a termine e dimostra come il gruppo dei rom sia specializzato nella distribuzione capillare della droga". Il questore Guido Marino ha sottolineato le difficoltà di indagine in presenza "di un vero fortino, sorvegliato da persone armate in cui avveniva lo spaccio" e si è augurato che la risposta delle istituzioni non sia solo repressiva ma coinvolga le politiche sociali, dell'integrazione e del territorio. Spiegando il nome dell'operazione, "Double fault" ("Doppio errore") il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti ha sostenuto che il primo, "probabilmente, è stato commesso da chi, per attuare forme di integrazione, ha concesso ad una parte della comunità rom 25 villette a schiera realizzate nel quartiere Germaneto che sono state poi trasformate in un fortino. Il secondo dagli spacciatori che hanno sottovalutato le nostre qualità. Nel corso delle indagini abbiamo documentato fino a 150 cessioni di droga al giorno a tossicodipendenti provenienti da tutta la regione".

    Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo si è complimentato con il questore Marino per la brillante operazione "Double Fault". "Rivolgo il mio plauso e quello dell'Amministrazione comunale alle forze di polizia - afferma Abramo in una nota - che hanno brillantemente condotto l'operazione anticrimine che ha permesso di sgominare un'organizzazione dedita allo spaccio di droga". "Un sentito ringraziamento - agggiunge - va al questore Marino e al capo della mobile Ruperti che hanno coordinato in maniera esemplare il lavoro d'investigazione. L'Amministrazione comunale è fortemente a fianco delle forze dell'ordine, avendo posto la questione sicurezza al primo posto dei suoi impegni programmatici".

    "L'operazione condotta in queste ore dalla Polizia di Catanzaro è un segnale forte della presenza dello Stato". Lo sostiene, in una dichiarazione, la deputata Ida d'Ippolito Vitale, dell'Udc, componente della Commissione antimafia. "Le nostre forze dell'ordine - aggiunge - operano in un territorio difficile che da anni subisce troppo spesso un freno al proprio sviluppo, alla sua crescita e credibilità per la presenza ingombrante di questi trafficanti di morte. Tutti noi dobbiamo essere grati a quanti con coraggio lavorano quotidianamente compiendo azioni concrete per sconfiggere la criminalità organizzata". "La sfrontatezza e la perfetta organizzazione dello spaccio - dice ancora Ida d'Ippolito - lasciano sgomenti e preoccupati. Bisogna tenere alta la guardia e difendere i nostri giovani, i nostri figli, dal cinismo mercenario a buon mercato in circolazione, non solo con le decise azioni di repressione poste in essere con successo, ma anche con adeguati strumenti pedagogici di informazione e prevenzione, che devono vedere protagonisti insieme famiglia, scuola ed istituzioni".

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