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    Processo Marlane: sit in davanti tribunale, dopo 6 rinvii parte

     

     

    Processo Marlane: sit in davanti tribunale, dopo 6 rinvii finalmente parte

    30 mar 12 Dopo sei rinvii in un anno il processo per la morte dei lavoratori dello stabilimento Marlane di Praia a Mare è iniziato con una serie di eccezioni preliminari presentate dai difensori dei 13 imputati. Nell'udienza di stamane i difensori hanno chiesto ai giudici del tribunale di Paola di non ammettere le parti civili che hanno chiesto di costituirsi nel dibattimento. I difensori degli imputati hanno anche avanzato altri eccezioni preliminari. Sulle richieste difensive i giudici si sono riservati di decidere anche in attesa delle repliche da parte del pubblico ministero e dei legali di parte civile che si svolgeranno nella prossima udienza. Il processo sulla morte degli operai dello stabilimento Marlane di Praia a Mare, dismesso anni fa, ha avuto inizio dopo l'inchiesta della Procura di Paola andata avanti per oltre dieci anni e rappresenta la sintesi di tre diversi filoni di indagine, il primo dei quali risale al 1999. Successivamente sono state aperte altre due inchieste, la prima nel 2006 e la seconda nel 2007. L'ipotesi dell'accusa è che le morti per tumore degli operai sono state provocate dall'inalazione dei vapori emessi nella lavorazione dei tessuti, in modo particolare nel reparto di tinteggiatura. I tredici imputati, tra ex responsabili e dirigenti dello stabilimento, sono accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro ambientale, sia per la morte degli operai sia per le patologie tumorali che hanno colpito un'altra cinquantina di ex dipendenti dello stabilimento. Nel giugno del 2011 i legali di parte civile hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Paola di modificare il capo d'imputazione da omicidio colposo a omicidio volontario, così come avvenuto nel processo per la morte degli operai dello stabilimento Thyssen di Torino.

    Un sit-in di protesta è in corso davanti al tribunale di Paola per chiedere che inizi il processo ai 13 imputati, tra ex responsabili e dirigenti dello stabilimento Marlane Marzotto di Praia a Mare, dismesso nel 2004, accusati di omicidio colposo nei confronti di una cinquantina di lavoratori. La protesta è stata decisa, in concomitanza con una udienza del processo fissata per oggi, dopo che a distanza di un anno, a causa del susseguirsi di rinvii delle udienze, non è ancora iniziato il dibattimento. I componenti di alcune associazioni e partiti si sono dati appuntamento stamane davanti al tribunale per manifestare contro i rinvii del processo e per chiedere che inizi il dibattimento. Davanti al tribunale sono stati esposti una serie di cartelli e striscioni per chiedere che "Per la Marlane ci sia subito la verità". Alcune delle persone che partecipano alla manifestazione sono coperte da lenzuola bianche perché "come fantasmi - hanno detto - vogliamo chiedere che venga fatta giustizia per una vicenda che non ha precedenti".

    "In data odierna, dopo sei rinvii, finalmente è partito il processo Marlane presso il Tribunale di Paola". Lo affermano in una nota congiunta i segretari generali della Cgil di Vicenza, Marina Bergamin, e del Pollino-Sibaritide, Angelo Sposato. "Le Camere del Lavoro - aggiungono - del Pollino Sibaritide Tirreno e di Vicenza salutano positivamente l'avvio del processo auspicando che si possa fare piena luce sull'intera vicenda. I lavoratori, i familiari delle vittime, l'intero territorio attendono verità e giustizia circa le responsabilità sui fatti accaduti all'interno di quello stabilimento. La Cgil del Pollino Sibaritide Tirreno e di Vicenza, ritengono grave, moralmente ed eticamente inaccettabili le richieste fatte dal collegio difensivo del gruppo Marlane, di estromettere le parti civili già ammesse al processo". "La Cgil - concludono Bergamin e Sposato - che è costituita a tutti i livelli della propria organizzazione come parte civile é fiduciosa che il tribunale di Paola saprà valutare e respingere tali pretese".

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