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    300 kg di coca sequestrati da Gdf al Porto di Gioia

     

     

    300 kg di coca sequestrati da Gdf al Porto di Gioia

    07 giu 12 Circa 300 chili di cocaina pura sono stati sequestrati dalla guardia di finanza, in collaborazione con l'agenzia delle dogane, nel porto di Gioia Tauro. La droga era nascosta in tre container partiti dal Sud America a bordo del mercantile Msc Poh Lin, che dopo il transito dallo scalo calabrese erano diretti al nord. Secondo gli investigatori, una volta messa sul mercato, la cocaina avrebbe fruttato complessivamente 60 milioni di euro. La cocaina, divisa in 267 panetti, era occultata in nove borsoni neri nascosti nei tre container, tra scarti di alluminio, prodotti alimentari e legumi, partiti da diverse località del Sud America. Ad insospettire gli investigatori è stata la comparazione tra la documentazione doganale e le caratteristiche fisiche del carico, destinato ad aziende del nord Italia non direttamente operanti nei relativi settori. L'operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria in coordinamento con la Procura di Palmi, è stata condotta dai finanzieri del Goa del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, da quelli del Gruppo di Gioia Tauro e dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane - Ufficio centrale antifrode e Svad di Gioia Tauro, in collaborazione con la Direzione centrale servizi antidroga. L'operazione si inquadra nell'ambito di una più vasta attività di polizia giudiziaria ed è stata portata a termine dopo una serie di incroci documentali e controlli su numerosi container in transito nel porto di Gioia Tauro, anche con apparecchiature scanner in uso alla Dogana. Complessivamente, dall'inizio dell'anno, nel porto di Gioia Tauro sono stati sequestrati 673,24 kg di cocaina che si aggiungono ai 1.082 chili di cocaina sequestrati nel 2011. Le indagini della guardia di finanza puntano adesso ad individuare i responsabili del traffico internazionale di stupefacenti.

    Si conferma sempre più snodo centrale il porto di Gioia Tauro lungo le rotte internazionali dei traffici illeciti di droga, business saldamente in mano alle cosche della 'ndrangheta. All'ombra delle altissime gru dello scalo calabrese, infatti, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria e i funzionari dell'Agenzia delle dogane-Ufficio centrale antifrode e Svad, con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e della Procura di Palmi, hanno scoperto e sequestrato 300 chilogrammi di cocaina purissima. La droga, confezionata in 267 panetti, era nascosta all'interno di nove borsoni neri in mezzo a prodotti alimentari, legumi e scarti di alluminio destinati ad aziende del Nord Italia, all'interno di tre container in transito a Gioia Tauro dopo essere stati sbarcati dalla nave mercantile Msc Poh Lin. E i tre container utilizzati per trasportare la droga erano stati imbarcati da tre differenti porti del continente sudamericano. A mettere sulle tracce del carico di polvere bianca, destinato ad alimentare i mercati del Nord Italia, una serie di attività di polizia giudiziaria e accertamenti che, attraverso incroci e comparazioni di documentazione doganale con le caratteristiche fisiche del carico, hanno fornito elementi tali da portare all'individuazione della droga. Utilizzati controlli ad alta tecnologia eseguiti sui container contenenti la merce destinata ad aziende settentrionali non direttamente impegnate nei settori specifici, anche con l'impiego di apparecchiature scanner. La sostanza stupefacente, destinata probabilmente ai mercati del Nord del Paese, avrebbe fruttato circa 11 milioni di euro se venduta all'ingrosso e sessanta milioni se lavorata e distribuita al dettaglio. Un affare piuttosto lucroso per la criminalità organizzata tenuto conto che, per un panetto da un chilo di cocaina, il prezzo all'ingrosso è fissato in 35 mila euro mentre la vendita al dettaglio di un grammo di sostanza stupefacente si aggira sui 50 euro. Dall'inizio del 2012 il quantitativo di droga sequestrata nello scalo calabrese è di oltre 637 chilogrammi di cocaina che si aggiungono ai 1.082 kg della medesima sostanza stupefacente sottoposta a sequestro nel corso del 2011.

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