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    Ministro Riccardi a Rosarno: paese non è razzista

     

     

    Ministro Riccardi a Rosarno: paese non è razzista

    17 gen 12 "Sono qui per vedere e capire la situazione dopo l'invito ricevuto dal sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi. Ovviamente la mia visita servirà per capire quali interventi adottare nell'immediato per rispondere ai bisogni degli immigrati. Non credo che Rosarno sia una città razzista, sono convinto invece che questa comunità sa cosa vuol dire l'emigrazione e cosa significa bisogni e accoglienza. Penso che qui non ci sia un problema di razzismo e di intolleranza ma che ci sono situazioni di tensione che nascono dalla necessità". Lo ha detto il ministro all' integrazione Andrea Riccardi, a Rosarno per visitare il campo di accoglienza per gli immigrati in contrada Testa dell' Acqua, in un'area dell'Asi di Reggio Calabria dove è stato attrezzato un campo con i container della Protezione civile che accoglie circa 150 immigrati regolari. Riccardi, accompagnato dal prefetto Mario Morcone che è il suo capo di gabinetto, è stato accolto dai sindaci di Rosarno e San Ferdinando, dal vescovo della diocesi di Palmi mon. Luciano Bux e da altre autorità.

    "Rosarno non deve restare sola e non sarà sola". Lo ha detto il ministro dell'Integrazione Andrea Riccardi concludendo la sua visita a Rosarno. Il ministro ha ascoltato gli appelli di varie associazioni di immigrati, di Mamma Africa, un'insegnante in pensione che da oltre vent'anni si spende per assicurare un pasto caldo a centinaia di immigrati africani, dell'associazione Omnia che si occupa di mediazione linguistica e assistenza sanitaria, delle associazioni cittadine che hanno voluto ribadire come Rosarno non sia una città razzista, ma anche della Coldiretti e della Cgil che hanno posto il problema del futuro dell'agricoltura ed in particolare del settore agrumicolo ricordando che i prodotti della Piana vengono venduti a 5 centesimi il chilogrammo. "Sono venuto - ha detto il Ministro - per avere un contatto diretto con la città ma anche con le realtà nelle quali vivono gli immigrati. Ho visto e ho visitato situazioni tristi". Prima di recarsi al Comune, Riccardi ha visitato la tendopoli nell'ex fabbrica Pomona, l'ultimo dei grandi ghetti rosarnesi. "Quei ghetti - ha sostenuto - non sono degni di un Paese civile e si tratta di situazioni che noi dobbiamo rimuovere. Rosarno vive da troppo tempo difficoltà varie e tensioni. Rosarno in questi anni ha reagito in modo eccezionale alla difficoltà. So che è difficile vivere insieme in una situazione come questa. Il problema dell'immigrazione non può essere affrontato solo come emergenza ma anche come integrazione. Noi dobbiamo costruire la fase due, quella dell'integrazione. So che è difficile ma io sono qui anche con funzionari del Ministero degli Interni per cercare di darvi una risposta e per rendere omaggio a questa città che presenta questa tipologia di problemi che non sono piccoli". All'incontro di Rosarno ha partecipato anche il prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta. Nel pomeriggio Riccardi presiderà a Reggio una riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza.

    Bisogna lavorare su integrazione. "Sono un ministro acerbo e non un profeta. Per questo dico che sulla realtà di Rosarno gravano molte varianti e più di una incognita". A dirlo è stato il ministro della Cooperazione internazionale e dell'Integrazione, Andrea Riccardi, incontrando i giornalisti nella Prefettura di Reggio Calabria per fare il punto sulla giornata durante cui ha voluto constatare di persona la situazione rosarnese. "Rosarno - ha aggiunto - è uno dei punti dolenti della vicenda immigrazione nel nostro Paese, ieri come oggi. Oggi ho potuto constatare quanto sia più difficile la situazione rispetto a qualche anno fa proprio a causa della crisi economica che ha spinto moltissimi immigrati a cercare lavoro in Calabria". "La situazione - ha detto Riccardi - è di vera emergenza e per tale ragione, come soluzione provvisoria, sarà realizzata una tendopoli nel territorio del comune di San Ferdinando, accanto a Rosarno, ove saranno trasferiti molti immigrati che in questo momento stanno trovando rifugio in casolari di campagna o in vecchi impianti industriali per la trasformazione degli agrumi, da tempo in disuso. Voglio però sottolineare un aspetto che mi ha fatto molto piacere: la straordinaria disponibilità della società civile di Rosarno, delle istituzioni locali, e soprattutto dei giovani delle scuole medie superiori che hanno deciso di impegnarsi per avviare processi di integrazione con gli immigrati a partire dall'insegnamento della nostra lingua". Riccardi, ha anche parlato di una "fase due" successiva ai primi interventi, "per fronteggiare un problema che si ripropone ormai ogni anno. Siamo in presenza di lavoratori fedelmente stagionali - ha detto - per cui è necessario lavorare alla loro integrazione, costruire un ponte tra loro ed i cittadini di Rosarno, a partire dalla lingua. In un momento di crisi, di poco lavoro anche per gli italiani, occorre spiegare bene a questi nostri amici che non rimarranno soli". Il prefetto Luigi Varratta, nel suo intervento, ha escluso che, contrariamente a due anni orsono, vi siano infiltrazioni del crimine organizzato. "Preoccupano di più - ha detto - il lavoro nero e le forme di caporalato". Riccardi, a conclusione della conferenza stampa, ha reso noto che per il prossimo anno si darà corso, proprio a Rosarno, alla realizzazione del "villaggio della solidarietà".

    Il minsitro a Reggio: Il ministro dell'Integrazione Andrea Riccardi, dopo la visita a Rosarno, è giunto a Reggio Calabria dove, a breve, parteciperà ad una riunione in Prefettura. Alla riunione, che non è il Comitato per l'ordine pubblico, con il ministro parteciperanno il prefetto Luigi Varratta ed i rappresentanti di enti ed istituzioni interessati al fenomeno dei migranti nella zona di Rosarno, compreso il sindaco della città Elisabetta Tripodi.

    Coldiretti "Garantire reddito". "L'impegno da profondere è assicurare reddito agli agricoltori, alle industrie di prima trasformazione e condizioni migliori da offrire ai lavoratori, in particolare extracomunitari, che per l'economia della Calabria sono una risorsa". Lo scrive la Coldiretti Calabria in una lettera consegnata dal suo presidente, Pietro Molinaro, al ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi, oggi a Rosarno. Alla lettera è allegata una documentazione contenente schede economiche, analisi e proposte predisposte dalla Coldiretti. "Rosarno - è scritto nella lettera - è il paradigma dei problemi irrisolti della Calabria, ma non solo, in tema di accoglienza, integrazione e competitività del settore agricolo ed agroalimentare. Quanto è accaduto e continua ad accadere a Rosarno a due anni di distanza, ripropone drammaticamente lo sfruttamento perpetrato ai danni dei produttori di agrumi e dei lavoratori. Le industrie che imbottigliano le aranciate, con un comportamento prettamente mercantile e non rispettoso dell'etica, continuano ad avvalersi di una Legge nazionale ormai datata, la 286/61, che prevede che le bibite sono al gusto di agrumi (aranciate) a condizione che esse contengano almeno il 12% di succo di agrumi. Un vero e proprio cappio al collo all'intera filiera agrumicola. Si affamano produttori agricoli e lavoratori anche perché in un litro di aranciata che viene pagato mediamente ad 1,30 ci sono solo 3 cent. di arance. Altro fattore è il vero e proprio inganno verso i cittadini, che può essere mitigato con l'ausilio di una etichetta chiara che rintracci l'origine del succo e contemporaneamente ponga fine al furto di valore che nega diritti al lavoratore e reddito alle imprese agricole e di trasformazione. Dalle nostre analisi basterebbe pagare le arance ai produttori almeno 15 centesimi al Kg ed aumentare di alcuni punti percentuali, oltre il 12%, il succo di agrumi nelle bibite per spezzare in trasparenza e legalità la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro ed il suo prodotto". Il Ministro, è scritto in una nota della Coldiretti, "ha apprezzato un tema a lui molto caro, e cioé che la giustizia economica deve andare di pari passo con quella sociale. Solo così possiamo dare certezze, futuro, reddito e occupazione vera".

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