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    Concluse ispezioni a Capo Bruzzano, nessuna traccia di nave romana

     

     

    Concluse ispezioni a Capo Bruzzano, nessuna traccia di nave romana

    22 ago 12 Ci vorrà un mese circa per conoscere gli esiti delle analisi sulla testa di leone in bronzo ritrovata nei giorni scorsi da tre sub a Capo Bruzzano. A prima vista la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, avanza già una prima datazione ed afferma che potrebbe essere di epoca romana o rinascimentale. Ma il reperto, secondo la Bonomi, resta un "pezzo enigmatico sul quale serve fare approfondimenti". Per tutta la mattina, intanto, si sono svolte le ispezioni in mare da parte dei carabinieri del nucleo sommozzatori di Messina. Il sogno che dal mare affiorasse un tesoro dell'antichità si è infranto quando, nella zona dove era stata segnalata la presenza di un'armatura o di una statua, i carabinieri hanno rinvenuto il radiatore di un motore per imbarcazione. I sommozzatori si sono poi spostati nella zona dove è stata trovata la testa del leone e dove i sub dilettanti avevano segnalato la presenza di una nave. Anche in questo caso ogni speranza è stata vana perché i carabinieri non hanno trovato nessun relitto e nessuna traccia di una nave affondata. Alla fine della giornata la soprintendente ai beni archeologici non ha esitato ad affermare che sulla vicenda della statua o della presunta armatura è stato fatto "tanto rumore per nulla. Bisognerebbe dire quanto è costato allo Stato tutto questo circo ed era una situazione che si poteva evitare. Bastava attenersi alle procedure ed evitare di informare prima la stampa e poi le autorità. Ci saremmo evitati tutte queste spese inutili". Intanto dopo una una prima ispezione fatta dalla soprintendenza ai beni archeologici la testa di leone in bronzo é stata nuovamente affidata ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico che la porteranno all'Università della Calabria dove, già dai prossimi giorni, saranno effettuate le analisi chimiche e fisiche per stabilire l'epoca di realizzazione. Poi ci sarà il restauro. "La testa del leone - ha concluso Bonomi - è un pezzo enigmatico. Da una prima analisi potrebbe appartenere ad epoca romana o addirittura a quella rinascimentale". Sulla vicenda del ritrovamento della testa del leone è intervenuto anche il sindaco di Bianco, Antonio Scordino, il quale ha rivolto un appello alla sovrintendenza ai beni archeologici affinché i "reperti che vengono trovati restino sul territorio".

    --- Ispezione sub: Non una statua ma un pezzo di motore

    Concluse ispezioni a mare. Si sono concluse le ispezioni dei carabinieri del nucleo sommozzatori di Messina a Capo Bruzzano. I militari non hanno trovato traccia della nave la cui presenza era stata segnalata dai sub che hanno ritrovato l'effige del leone di bronzo. Al termine delle ispezioni i sommozzatori hanno lasciato l'area. La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, ha assistito a tutte le operazioni insieme al comandante del nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza, Raffaele Giovinazzo, ed al comandante della compagnia dei carabinieri di Bianco, Francesco Donvito. "Nell'ispezione della prima area - ha detto Bonomi - dove era stata segnalata la presenza di un'armatura o di una statua é stato trovato il radiatore di un motore per imbarcazione. Nella seconda area, dove è stata trovata la testa di leone in bronzo, le ricerche hanno dato esito negativo. In quell'area era stata segnalata la presenza di una nave". Intanto la testa di leone è stata nuovamente affidata ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico che la porteranno all'Università della Calabria dove, già dai prossimi giorni, saranno effettuate le analisi chimiche e fisiche per stabilire l'epoca di realizzazione. Poi ci sarà il restauro. "La testa del leone - ha concluso Bonomi - è un pezzo enigmatico. Da una prima analisi potrebbe appartenere ad epoca romana o addirittura a quella rinascimentale".

    Bonomi "Tanto rumore per nulla". "Sulla vicenda della statua o della presunta armatura è stato fatto tanto rumore per nulla". Lo ha detto la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, dopo che dal mare di Capo Bruzzano è stato trovato un radiatore nel luogo dove era stata segnalata la presenza di una statua o di una armatura incagliata tra gli scogli. "Ora speriamo che nel luogo dove hanno trovato il leone - ha aggiunto - ci sia qualcosa di più interessante. Bisognerebbe dire quanto è costato allo Stato tutto questo circo ed è una situazione che si poteva evitare. Bastava attenersi alle procedure ed evitare di informare prima la stampa e poi le autorità. Ci saremmo evitata una serie di spese inutili".

    Ass. Caligiuri: ritrovamento è di grande interesse. "Tutt'altro che bufala: il ritrovamento e la consegna alle autorità dello Stato della testa di leone conferma che i fondali della Calabria sono ancora ricchi di beni. Non a caso, proprio da noi quarant'anni fa venne fatta la più grande scoperta mondiale di archeologia subacquea con il riemergere degli bronzi di Riace". Questo è il commento dell'Assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri in merito al recente ritrovamento a Capo Bruzzano, nel comune di Bianco. Caligiuri prosegue sostenendo che "in base ai primi accertamenti, la testa del leone, che è stata consegnata al capitano Raffaele Giovinazzo comandante regionale del nucleo tutela patrimonio dei beni culturali dei Carabinieri, sembrerebbe pienamente originale e somigliante ai leoni di Nemi, esposti a Palazzo Massimo a Roma e potrebbe risalire al secondo secolo dopo Cristo. Comunque attendiamo verifiche ancora più puntuali".

    Turisti "Mare ricco di storia". Incuriositi dalle ricerche dei sommozzatori dei carabinieri, decine di turisti hanno affollato stamane la spiaggia e la scogliera di Capo Bruzzano dove è stata ritrovata l'effige di un leone in bronzo. Anche se "invitati" dai carabinieri e dai militari della guardia costiera di Reggio Calabria a non avvicinarsi troppo al tratto di spiaggia e di mare interdetti, Pasquale Pistoia, ferrotranviere di Genova, e la moglie, Rosa Orlando, casalinga, anche lei originaria del capoluogo ligure, due tra i tanti turisti presenti, sono ugualmente entusiasti e, soprattutto, curiosi di sapere se dal mare emergeranno altri interessanti e antichi reperti archeologici. I due coniugi hanno deciso di unire stamane la possibilità di prendere il sole in spiaggia e di sbirciare tra le ricerche in mare. "Oltre che un'esperienza di vita bellissima e indimenticabile - hanno detto - è davvero una fortuna essere qui e fare il bagno in questo tratto di mare Jonio così ricco di storia e dove, tra l'altro, tanti anni sono stati scoperti ad alcune decine di chilometri di distanza i famosi Bronzi di Riace. Dalla televisione e dai giornali abbiamo appreso del ritrovamento, tra le rocce della scogliera di Capo Bruzzano, di un quadrato di bronzo raffigurante una testa di leone: siamo venuti qui per vedere da vicino la zona". A poca distanza c'é un gruppetto di ragazzi che giocano con un pallone e sperano di poter vedere riaffiorare dal mare altri reperti archeologici. Il loro sogno però si è infranto quando le ricerche dei sommozzatori hanno dato esito negativo. "Speravamo - raccontano - che dall'acqua venisse fuori qualche altro oggetto. Volevamo essere spettatori in prima persona di qualche altro ritrovamento e invece ci hanno detto che non è stato trovato nulla"

    Sindaco Bianco "Reperti reestino nel territorio". "Qualora la soprintendenza dei beni archeologici accertasse che i reperti trovati hanno un valore storico allora chiediamo che restino sul territorio". Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Bianco, Antonio Scordino, a proposito del leone di Bronzo ritrovato a Capo Bruzzano. "Da parte nostra - ha aggiunto - c'é tutta la disponibilità ad accogliere questi reperti in una apposita struttura. E' ovvio che non vogliamo subire la spoliazione del patrimonio che appartiene al nostro territorio. Lo stiamo dicendo con largo anticipo in modo da non creare problemi successivamente". Il sindaco di Bianco, che in passato è stato un insegnante di storia e filosofia, ha inoltre evidenziato che "é necessario comunque avere molta prudenza su questi ritrovamenti. Prima di entusiasmarci è necessario attendere che la soprintendenza si esprima in modo definitivo"

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