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    Da mezzanotte scatta lo sciopero dell'autotrasporto

     

     

    Da mezzanotte scatta lo sciopero dell'autotrasporto

    23 ott 11 Dalla mezzanotte si ferma l'autotrasporto italiano. La decisione di attuare il fermo è stata confermata da Trasportounito, che ha ribadito come il fermo stesso sarà attuato su tutto il territorio nazionale inclusa la Sicilia. Gli autotrasportatori, ovvero tutte le imprese aderenti o non a Trasportounito, ma unite dalla comune emergenza, incroceranno le braccia a partire dalla mezzanotte e il fermo dei servizi di trasporto merce proseguirà sino a venerdì prossimo alle 24.00.

    Si prepara una settimana complicata per chi viaqgia su gomme a causa dello sciopero dei tir deciso da Trasportounito con un fermo che scatterà alla mezzanotte di oggi e si protrarrà fino alle ore 24 di venerdì. I maggiori danni economici si possono avere per il blocco dei porti. Il fermo sarà attuato su tutto il territorio nazionale inclusa la Sicilia, "regione nella quale era stata annunciata, da soggetti non titolati a farlo - precisa Trasportounito - una revoca territoriale della protesta". La decisione di fermare i Tir, presa venerdì scorso dall' organizzazione che rappresenta le imprese terziste dell' autotrasporto (circa 5.800 aziende su un totale di 120.000), è stata confermata oggi e ha immediatamente suscitato polemiche fra le altre organizzazioni del settore. Il sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino ha invitato l'organizzazione a desistere dallo sciopero definito "irresponsabile" perché c'é il rischio che i Porti di Genova e La Spezia vengano bloccati. "Gli autotrasportatori di Trasportounito minacciano di mettere semirimorchi di traverso all'ingresso degli scali da lunedì 24 a venerdì 28 ottobre" ha denunciato Giachino. "Invito Trasportounito a non bloccare l'economia del Paese, lo sciopero in questo momento è inutile, il governo sta lavorando per rispondere ai bisogni della categoria". Trasportounito ha invitato tutti gli autotrasportatori che parteciperanno alla protesta ad "adeguarsi allo spirito di una manifestazione pacifica". L'alternativa a questa forma estrema di protesta é la chiusura e l'illegalità, spiega il segretario nazionale Maurizio Longo. Trasportounito chiede interventi per la funzionalità del mercato e le normative del settore, come tempi di pagamento certi, modifiche al sistema dei costi minimi, così come al sistema degli accordi di settore, e più vigilanza sui contratti di trasporto e intermediazione. Inoltre chiede interventi per realizzare un gasolio professionale nazionale, per determinare una strategia nei confronti delle compagnie assicuratrici e per rivedere l'applicazione degli studi di settore. Contrarie allo sciopero si sono dette le altre due organizzazioni dell'autotrasporto, l'Unatras e Anita. Per Pasquale Russo segretario nazionale di Unatras la protesta è un'azione "inutile e dannosa" e comunque l'organizzazione che l'ha indetta "rappresenta sono una minuscola parte della categoria". Per Eleuterio Arcese, presidente di Anita (aderente a Confindustria) la protesta è "un atto irresponsabile". Per Anita: "non possiamo permetterci giorni di fermo che bloccherebbero punti nevralgici di smistamento delle merci come porti e interporti. Inoltre - prosegue - all'interno della Legge di stabilità 2012 sono previste risorse destinate all'ecobonus, l'incentivo per l'utilizzo delle autostrade del mare, un'operazione modale importante al pari del ferrobonus".

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