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    Noto studioso Bronzi Riace in manette:sorpreso a rubare reperti

     

     

    Noto studioso Bronzi Riace in manette:sorpreso a rubare reperti

    13 ott 11 E' considerato uno dei più noti esperti nello studio dei Bronzi di Riace, conoscitore soprattutto dei reperti appartenenti ai "guerrieri" ed autore di numerose ricerche e libri in materia. Giuseppe Braghò, 64 anni, è finito adesso in manette perché sorpreso a rubare reperti nel sito archeologico di Oppido Mamertina, nella piana di Gioia Tauro. Insieme a lui i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza e della Compagnia di Palmi hanno arrestato un complice, Rosario Zappino, di 66, di San Ferdinando (Reggio Calabria). Braghò e Zappino - affermano i carabinieri in un comunicato stampa - sono stati trovati in possesso, in particolare, di 24 frammenti in terracotta; 85 reperti in bronzo; 136 monete in bronzo; sei frammenti di monete; 14 piombini e 110 pietre di mosaico che avevano prelevato dal sito utilizzando un metal detector. Altri reperti sono stati trovati dai carabinieri nelle abitazioni dei due, oltre ad una documentazione utile per il prosieguo delle indagini. L'area archeologica di contrada Mella di Oppido Mamertina è stata vincolata nel 1991 e figura tra quei luoghi nei quali saggi di scavo e ricognizioni di superficie promosse nel 1984 dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria hanno accertato la presenza di un insediamento archeologico risalente al III-I secolo avanti Cristo.

    I reperti erano in casa Zappino. Non nascondeva reperti a casa Giuseppe Braghò, lo studioso dei Bronzi di Riace arrestato dai carabinieri perché sorpreso mentre s'impossessava di materiale archeologico nel sito di Oppido Mamertina. A precisarlo sono stati i carabinieri, che stamattina, invece, con un comunicato stampa, avevano riferito di reperti archeologici trovati nelle abitazioni di Braghò e del secondo arrestato, Rosario Zappino. Secondo i militari, la maggior parte dei reperti archeologici Braghò e Zappino ce l'avevano addosso nel momento in cui sono stati arrestati. In particolare i due avevano palle per fionde, frammento di bronzo e monete. Altri reperti poi sono stati trovati a casa di Zappino, a San Ferdinando. I due arresti sono scaturiti da un'attività di controllo svolta dai carabinieri nei siti archeologici della Calabria tra i quali, quello di Oppido Mamertina, per la ricchezza e rilevanza dei reperti che possiede, assume una rilevanza particolare. Braghò e Zappino sono stati arrestati con l'accusa di ricerca clandestina, impossessamento illecito di beni culturali e danneggiamento aggravato. Agli arrestati, inoltre, sono stati sequestrati tre metal detector.

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