Quattro opere di Gerardo Sacco per la visita del Papa - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Quattro opere di Gerardo Sacco per la visita del Papa

04 ott 11 In occasione della visita pastorale di Papa Benedetto XVI, l'orafo Gerardo Sacco, in collaborazione con la Diocesi di Lamezia Terme e Ruggero Pegna, cui è affidata l'organizzazione logistica dell'evento, ha progettato una croce in metallo alta 18 metri che sormonterà il presbiterio e il contenitore in plexiglass che conterrà stauroteca di Cortale posta alle spalle del trono papale. "Per quest'opera - è scritto in una nota - Sacco si è ispirato alla famosa Croce, presente nel monastero basiliano di S. Elia, di Cortale. La sua particolarissima forma richiama un torchio, che nella simbologia cristiana si identifica con il processo di redenzione". Dono personale dell'orafo Benedetto XVI, sarà una Croce pettorale in argento e oro, smaltata interamente a mano, che richiama sempre la croce di Cortale". "Inoltre la Diocesi di Lamezia Terme nella persona del suo vescovo mons. Luigi Cantafora ha commissionato all'orafo Gerardo Sacco un 'uovo' che donerà a Sua Santità. L'opera in argento, eseguita interamente a mano, con pietre preziose e smalti, nella tradizione cristiana è simbolo della resurrezione del Cristo. La creazione si presenta con una serie di simboli sbalzati a mano di seguito descritti: partendo dall'alto una cupola sormontata da lapislazzuli e zaffiri richiamano il cielo, scendendo vi sono delle Croci con al centro dei rubini, e proseguendo sono raffigurate delle immagini che ritraggono lo stemma della diocesi di Lamezia, lo stemma Papale, la facciata del Duomo di Lamezia, l'immagine della Madonna di Visora in Conflenti, l'immagine della Madonna nera di Altotting (Santuario più importante della Baviera), e la Chiesa parrocchiale del Papa con il Fonte battesimale ove lo stesso è stato battezzato". L'orafo crotonese su commissione del parroco di Conflenti don Adamo e del presule lametino, ha realizzato un ramo di quercia in oro che verrà posto in occasione della celebrazione sulla statua della Madonna di Visora di Conflenti, e più precisamente nella mano del Bambin Gesù.