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    Dal 6 aprile riparte da Cosenza la Primavera del Cinema Italiano

     

     

    Dal 6 aprile riparte da Cosenza la Primavera del Cinema Italiano

    23 mar 11 La Primavera del Cinema Italiano suggella la sua quinta edizione con una straordinaria iniziativa: la mostra fotografica “Il Risorgimento secondo Martone”, in contemporanea al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Più di 170 scatti del film “Noi credevamo” all’interno della Mole Antonelliana, accompagnati da un catalogo arricchito da numerosi spunti di riflessione. A Cosenza, unica città che ospiterà contemporaneamente a Torino la mostra, arriveranno più di 50 foto di scena e scatti di backstage del film-simbolo dell’Unità d’Italia, presentato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Dal 13 aprile al 13 giugno 2011, nelle sale del Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza. I personaggi, i luoghi, le azioni e i momenti più salienti della lavorazione del film di Mario Martone sulle complesse e spesso drammatiche vicende del Risorgimento italiano. Un film che è già diventato un caso, dopo la calorosa accoglienza di critica al Festival di Venezia. “Si è concretizzata la mia aspirazione iniziale di fare un film che fosse radicale e popolare. - così Mario Martone definisce il suo ultimo capolavoro, e aggiunge - Radicale dal punto di vista delle scelte di racconto, d’impostazione cinematografica. Ma forse proprio per questo ha saputo coinvolgere il pubblico”. “Noi credevamo” dopo essere stato presentato all’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia, registra a tutt’oggi il record di settimane di permanenza nelle sale cinematografiche italiane ( ben 18!) Da qui l’idea di far seguire al film anche una mostra fotografica “Il Risorgimento secondo Martone”. L’evento è realizzato in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti (Parma) ed è a cura di Alberto Barbera, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. “La particolarità, che distingue tale mostra da altre operazioni analoghe - spiega Barbera - consiste nell’aver scelto di ri-raccontare il film non attraverso le cosiddette foto di scena, ma utilizzando direttamente i fotogrammi “scaricati” dall’originale. Operazione resa per certi versi più facile - conclude Barbera - dall’essere stato girato con la Red One, macchina da presa digitale ad alta definizione”. Dal capolavoro sul grande schermo l’idea di trarne una mostra fotografica. Allestimento espositivo che mira a stimolare nei visitatori, attraverso il film “Noi credevamo”, la riflessione sugli sviluppi del processo risorgimentale. Una mostra particolare, proprio per la natura e la qualità delle immagini di cui si compone, curata dal Direttore del Museo del Cinema di Torino, Alberto Barbera, con l’aiuto di una delle consulenti iconografiche che hanno collaborato al film del regista napoletano, Ippolita di Majo. A quest’ultima si deve l’idea di “scaricare” direttamente dal film (girato in HD con una camera Red) ben 120 delle 170 fotografie selezionate. Una soluzione ardita, attraverso la quale ai fotogrammi è assegnato un nuovo statuto, concepibile solo grazie all’estremo rigore della messa in scena di Martone e all’intensità dei suoi interpreti e dei loro primi piani. “Autori” della maggior parte delle foto esposte a Torino e a Cosenza sono, quindi, lo stesso regista e il direttore della fotografia del film, Renato Berta. Seguiamo così le vicende di Salvatore, Domenico e Angelo dal 1828 fino al 1862, dapprima come membri della Giovine Italia e infine separati nei loro diversi destini di cospiratori attivi su posizioni e fronti opposti, da quello mazziniano a quello garibaldino. Non solo volti, ma anche scenografie e paesaggi significativi nella storia italiana. L’intento dei curatori è quindi quello di far ripercorrere al visitatore una storia dell’impresa risorgimentale e quella dei personaggi principali e dello sfondo storico messi in scena nel film di Martone.

    Mercoledì 13 aprile,  l’inaugurazione della mostra che rappresenta uno degli eventi cardine  de “La Primavera del Cinema Italiano- Premio Federico II”,  con la sezione “150” . In omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, il festival proporrà film, retrospettive e incontri con registi attori dedicati alle celebrazioni dell’anniversario.
    Il Festival ideato dal direttore artistico, Alessandro Russo e promosso dal Presidente dell’associazione Le Pleiadi, Giuseppe Citrigno, avrà inizio con un lungo pre-festival da mercoledì  6 aprile fino al gran finale, sul red carpet di via Adige, a Cosenza,  previsto sabato16 aprile.

    «La Mostra - ha dichiarato il direttore del Festival, Alessandro Russo - s’inserisce nel solco delle iniziative speciali tracciate già nella scorsa edizione del Festival. Quest’anno, con la sezione “150”,  ricorderemo l’Unità d’Italia con una serie di proiezioni di film e documentari, testimonianze di un momento fondamentale della storia del nostro Paese. La mostra resterà nella nostra città fino al 13 giugno, ben oltre le date della Primavera. In questo modo daremo la possibilità ai visitatori, tra questi studenti e cultori della materia, di confrontarsi  con un particolare percorso fotografico. Un viaggio per conoscere ‘Noi credevamo’, opera che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica nella stagione in corso, firmata con sapienza da uno dei registi di culto del cinema italiano».

    Tra i partner ufficiali che danno il loro prezioso contributo alla macchina organizzativa dell’evento: Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Fondazione Carical, Confindustria-Cosenza, BCC Mediocrati, Agis, la Società Kostner. Con loro anche l’Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) che collabora attivamente alla manifestazione; affiancati da numerosi partner locali.

     

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