NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Scenari di guerra, raid aerei italiani su radar e contraerea a Bengasi

     

     

    Scenari di guerra, raid aerei italiani su radar e contraerea a Bengasi

    21 mar 11 Ancora bombe e missili sulla Libia nel secondo giorno dell'operazione 'Odissey Dawn' della coalizione internazionale, che ha visto la prima missione anche di caccia italiani al fianco dei jet statunitensi, britannici e francesi. "Da oggi i nostri aerei compiranno azioni", ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. E poco dopo le 20, sono decollati i primi Tornado dalla base di Trapani Birgi, sede del 37esimo stormo dell'Aeronautica militare. Intanto un edificio amministrativo situato nel complesso di Bab el Aziziya a Tripoli, la residenza di Muammar Gheddafi, e' stato stasera totalmente distrutto da un missile. Lo ha constatato un giornalista dell'agenzia Afp.

    L'ora X e' scattata alle 20, quando dall'aeroporto di Trapani Birgi e' decollata la prima coppia di Tornado ECR italiani. Poi un terzo, un quarto. E infine gli ultimi due, una coppia di Tornado Ids 'tanker' impiegati solo per il rifornimento in volo degli altri velivoli. Sono cominciati cosi' i raid italiani sulla Libia per quella che in gergo si chiama Sead, vale a dire la ''soppressione delle difese aeree nemiche''. La missione si e' conclusa poco prima delle 22.20, poco meno di due ore e mezza: ''tutto bene, tutto come previsto'', dicono dalla base. Obiettivo dei quattro caccia i radar e i sistemi missilistici di Gheddafi, nell'area di Bengasi. Del resto, come spiega l'ex capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, esperto pilota, il Tornado Ecr e' fatto per quello: si tratta del ''mezzo piu' adatto per la neutralizzazione delle difese antiaeree nemiche. Ne' la Francia, ne' la Gran Bretagna hanno sistemi d'arma comparabili''. Lo Stato maggiore della Difesa in serata conferma che la missione era quella della ''soppressione delle difese aeree presenti sul territorio libico mediante l'impiego di missili aria-superficie Harm''': missione che e' stata ''portata a termine''. Non e' chiaro se siano stati distrutti dei target, oppure se gli apparati elettronici dei Tornado non li abbiano rilevati in quanto gia' neutralizzati e quindi non sia stato necessario sparare: in ogni caso si tratta, tecnicamente, di ''missione compiuta''. E l'artiglieria libica non e' rimasta impassibile: proprio durante la missione dei caccia decollati da Trapani si e' infatti avuta notizie di esplosioni e forti colpi di contraerea proprio a Bengasi, dove sono entrati in azione i Tornado. Intorno alle 21.20 sono rientrati alla base, subito dopo aver effettuato il rifornimento, i due Tornado Ids, che non sono entrati in teatro di operazioni. Un'ora dopo, anche i quattro ECR sono atterrati. Missione compiuta, appunto. Il comandante dello Stormo, Mauro Gabetta, e' soddisfatto: ''L'operazione condotta dai nostri velivoli e' stata di soppressione delle linee aeree avversarie. E' stata positivamente condotta e i nostri ragazzi sono tornati a casa'', ha detto. ''I nostri aerei hanno operato nei pressi di Bengasi. Noi siamo a disposizione della coalizione. Sentiamo la nostra responsabilita' nei confronti di tutti i cittadini italiani, e la volonta' di aiutare la popolazione libica. Siamo pronti, ora - ha concluso - a ricevere eventuali prossimi ordini''. L'annuncio degli imminenti radar italiani lo aveva dato nel pomeriggio il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: da oggi 4 Tornado Ecr e 4 F-16, tutti schierati nella base di Trapani, sono pronti ad esseri impiegati ''in ogni momento'' sui cieli della Libia. Gli otto aerei ''si aggiungono agli altri assetti forniti da tutte le altre nazioni e da oggi compiranno le loro azioni sotto un unico comando, che e' a Napoli'' e che e' retto dall'ammiraglio Usa Samuel J. Locklear, che ''resterebbe lo stesso qualora il comando passasse dalla coalizione alla Nato''. Il ministro della Difesa ha spiegato che ''ieri sera intorno alle ore 23 abbiamo ricevuto richiesta formale di assetti aerei da parte di altri Paesi e dalle 23:59 abbiamo dato la disponibilita' di 8 velivoli: 4 caccia che hanno il compito di contrastare eventuali aerei che fossero contro la coalizione (gli intercettori F-16 - ndr), e 4 Tornado Ecr in grado di neutralizzare i radar nemici''. Ed il contributo dell'Italia, che gia' mette a disposizione degli altri Paesi sette basi aeree in Puglia, Sicilia e Sardegna, potrebbe non fermarsi qui. ''E' possibile - ha proseguito infatti il ministro - che si aggiungano altri assetti se sara' necessario, ma per il momento sono solo questi otto aerei. Non si e' ravvisata la necessita', ancora, dei Tornado di altro genere, come quelli armati di missili a lunga gittata fino a 300 chilometri''. Il riferimento e' appunto ai Tornado Ids, anch'essi rischierati nella base di Trapani ma non ancora messi a disposizione della coalizione ed utilizzati, almeno fino ad oggi, unicamente per rifornire in volo i quattro ECR. I caccia italiani sono destinati a volare nei prossimi giorni in ''pacchetti'' multinazionali eterogenei - ed anche la missione di oggi non sarebbe stata isolata - insieme ai velivoli di vario tipo di altri Paesi. Finora, come hanno ricordato in serata dal Pentagono, oltre a Francia, Gran Bretagna e Usa, altri quattro Paesi sono coinvolti nelle operazioni: Italia, Canada, Belgio e Qatar. Hanno gia' aderito alla coalizione, poi, ha ricordato La Russa, Spagna e Danimarca, mentre stanno per farlo Norvegia, Emirati Arabi, Australia e, credo, Giordania.

    Gheddafi minaccia Italia, attenzione su moschee,ambasciate e aeroporti. Aeroporti, ambasciate, basi delle forze armate, ma anche moschee, luoghi di culto e luoghi di ritrovo di islamici. In parallelo con l'escalation dell'intervento militare della coalizione in Libia e con le minacce di Gheddafi, l'Italia rafforza le misure di sicurezza contro il rischio di attacchi terroristici. Come indicato dalla circolare inviata dal capo della polizia, Antonio Manganelli, a prefetti e questori. I servizi segreti e l'Antiterrorismo hanno gia' dall'inizio della crisi libica potenziato il monitoraggio sui possibili pericoli per il Paese. Indicazioni di minacce specifiche non sono state raccolte, ma l'attenzione degli apparati di sicurezza nazionali - dato il momento - e' al massimo livello. Oggi Gheddafi ha nuovamente avuto parole dure verso l'Italia, chiamata ''traditrice'' ed ha definito ''una nuova crociata contro l'Islam'' l'attacco alla Libia. C'e' dunque il rischio che questi appelli vengono raccolti dai circoli fondamentalisti presenti sul territorio nazionale. Per questo e' arrivata l'indicazione di monitorare attentamente quanto si muove nelle centinaia di moschee 'fai da te' sparse in tutta Italia e, piu' in generale, nei luoghi in cui si radunano gli islamici. Si vuole capire - anche dai sermoni degli imam - se le parole del colonnello e, piu' in generale, l'intervento militare in Libia cui partecipa anche Roma, hanno avuto un impatto sui gruppi radicali presenti. Tra i quali, tuttavia, Gheddafi non ha mai riscosso troppe simpatie. Monitorati anche i sostenitori del colonnello. Oggi a Perugia una quarantina di studenti libici ha manifestato a favore del rais davanti alla sede dell'Universita' per stranieri. Intanto, i questori delle principali citta' stano traducendo in pratica le indicazioni della circolare del capo della polizia. A Roma e' stata potenziata la vigilanza delle forze dell'ordine davanti alle sedi diplomatiche di Paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Analoga attenzione e' stata dedicata anche alle sedi istituzionali e governative. Blindati presidiano inoltre l'ambasciata libica. Allerta potenziata anche all'aeroporto di Fiumicino, dove c'e' stata un ulteriore stretta sui controlli e sui livelli di sicurezza. L'aumento della sorveglianza riguarda in particolare i cosiddetti obiettivi sensibili, i voli delle compagnie considerate a rischio, i controlli dei documenti dei passeggeri e delle aree di accesso alla zona aeroportuale. A Napoli si e' riunito il Comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico per adeguare le misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili. Nel capoluogo partenopeo hanno sede, tra l'altro, il quartier generale delle forze Nato nel Mediterraneo, nel quartiere Bagnoli ed il comando delle forze della marina statunitense, a Capodichino. Particolare preoccupazione c'e' poi per gli interessi italiani in Libia e per i connazionali ancora presenti nel Paese nordafricani.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore