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    8 marzo, festa della donna. Vescovo Locri "Aiutino a cambiare il territorio"

     

     

    8 marzo, festa della donna. Vescovo Locri "Aiutino a cambiare il territorio"

    08 mar 11 ''Aiutateci a sperare nel cambiamento del nostro territorio, continuando ad essere quello che gia' siete''. E' quanto afferma il vescovo della diocesi di Locri - Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, in un messaggio rivolto alle donne in occasione della festa dell'8 marzo. ''Ancora una volta - aggiunge - mi rivolgo a voi tutte nella giornata dedicata alle donne. Sento di dovervi esprimere l'immensa gratitudine della nostra Chiesa diocesana per quello che siete e per quello che fate nella societa'. Nel nostro Sud siete segno dell'amore, della dedizione, del sacrificio, della sopportazione gioiosa e, proprio per questo, segno di speranza per il nostro futuro. Non finiremo mai di ringraziarvi''. ''Mi rivolgo - prosegue - soprattutto a voi mamme. La sfida educativa, che vedra' impegnata la Chiesa italiana nei prossimi dieci anni, vi vedra' destinatarie di un particolare messaggio, che speriamo sara' da voi accolto e trasformato in un nuovo protagonismo nel rapporto con le nuove generazioni. La nostra Diocesi si attende molto da voi negli anni futuri, affrontando con particolare impegno la sfida educativa, soprattutto per gli aspetti religiosi dell'educazione. La rinascita della speranza nella Locride conta moltissimo sulla vostra disponibilita'''

    Festa sia inizio nuova stagione di impegni. La consigliera regionale di Parita' Stella Ciarletta, in occasione della festa dell'otto marzo, ha sottolineato che ''inizia una stagione carica di impegni per la promozione delle politiche di pari opportunita' con l'approvazione di importanti provvedimenti a livello nazionale in materia di riforma della Pubblica Amministrazione e politiche di conciliazione''. ''Infatti - prosegue la consigliera di Parita', in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale -, il ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, e il ministro per le Pari opportunita', Mara Carfagna, hanno firmato la direttiva che detta le Linee guida sulle modalita' di funzionamento dei 'Comitati unici di garanzia per le pari opportunita', la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni', piu' semplicemente Cug. I Cug, introdotti dall'articolo 21 della legge 183 del 2010, il cosiddetto 'collegato Lavoro', assumono, unificandole, tutte le funzioni che la legge, i contratti collettivi e altre disposizioni attribuiscono ai Comitati per le pari opportunita' e ai comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, fino a oggi operanti presso le pubbliche amministrazioni. Si tratta di un intervento di semplificazione e razionalizzazione che risponde all'esigenza di garantire maggiore efficacia ed efficienza nell'esercizio delle funzioni alle quali il nuovo organismo e' preposto''. ''La direttiva - si legge ancora nella nota - e' stata firmata lo scorso 4 marzo all'indomani del parere positivo espresso dalla Conferenza unificata ed e' attualmente in corso di registrazione da parte dei competenti organi di controllo. L'entrata in vigore di questa norma manda in pensione i Comitati Pari Opportunita' e avvia una nuova fase di costruzione dei nuovi organismi, nel corso della quale le Pubbliche Amministrazioni saranno affiancate dai Dipartimenti Funzione Pubblica e Pari Opportunita' oltre che dall'Ufficio della Consigliera Nazionale di Parita'. In questi giorni il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha presentato alle parti sociali una bozza di documento contenente linee guida finalizzate a favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia, attraverso la modulazione e la flessibilita' dell'orario di lavoro, che ,se approvato, introdurra' importanti strumenti in favore del lavoro femminile''. Ciarletta ha evidenziato inoltre che ''tra le novita', l'impiego del telelavoro in alternativa ai congedi facoltativi o al congedo parentale, orari flessibili nei primi tre anni di vita del bambino, trasformazione temporanea del rapporto di lavoro dal tempo pieno a quello parziale per i primi cinque anni di vita del bambino, impegno ad assegnare la lavoratrice che rientri dalla maternita' a mansioni che non vanifichino la professionalita' e l'esperienza acquisite, concessione di permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita, istituzione e possibilita' di ricorso alla banca delle ore, costituzione di asili nido aziendali, possibilita' di usufruire di orario di lavoro concentrato, inteso come orario continuato dei propri turni giornalieri''. ''Insomma - conclude Stella Ciarletta - c'e' solo da rimboccarsi le maniche e lavorare, ancora piu' di prima, per rendere operativi questi nuovi strumenti e potenziare, cosi', le politiche attive in favore del lavoro femminile in Calabria''.

    Idv: Modificare legge elettorale per le donne. In attesa di elaborare una proposta formale di riforma organica dello statuto regionale, il gruppo consiliare regionale dell' Italia dei Valori con il Capogruppo Emilio De Masi e i consiglieri Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico, presentera' domani in occasione della festa dell'8 marzo la modifica alla legge elettorale per valorizzare la presenza di genere nelle istituzioni. ''Questa nostra proposta - e' scritto in una nota - e' stata rafforzata anche dalla richiesta che ci e' pervenuta dalla Coordinatrice regionale delle donne di IdV, Maria Antonia De Fazio. E' sempre piu' preoccupante e allarmante la difficolta' incontrata dal genere femminile nell'avere accesso alle cariche politiche e, piu' in generale, a confrontarsi 'ad armi pari' sull'ostile terreno della politica: tale situazione deficitaria trova la sua massima espressione, purtroppo, proprio nel meridione d'Italia e specificatamente nella regione Calabria. Basti ricordare come le ultime elezioni regionali del 29 e 30 marzo 2010 siano state ancora una volta molto deludenti in merito alla presenza delle donne nei luoghi decisionali della politica, indipendentemente dagli schieramenti politici di riferimento: invero, nella nostra regione non e' stata eletta nessuna donna, o, se suona meglio, nemmeno uno dei 50 consiglieri e' donna''. ''IdV propone di riservare nelle liste - prosegue la nota - una quota elettorale, ovvero la previsione di una rappresentanza nella lista di un sesso non superiore ai 2/3, requisito previsto in tutte le regioni a statuto ordinario ad esclusione della Calabria, e la doppia preferenza di genere, in base alla quale l'elettore puo' (e non deve) esprimere due preferenze purche' riferite a candidati di sesso diverso, cosi' come gia' previsto dal legislatore campano. In quest'ultima regione, grazie a questo strumento normativo, le elette sono state ben 14, ovvero il 23,3% dimostrando nei fatti la concreta efficacia di tale soluzione, e che tale soluzione normativa e' stata avvallata in toto dalla stessa Corte Costituzionale. La proposta di legge di Italia dei valori, prevede un ulteriore strumento volto a realizzare un effettivo riequilibrio nelle candidature e nelle opportunita' di elezione delle donne, ovvero una disciplina della presenza dei candidati nei programmi e negli spazi di comunicazione politica radiotelevisiva e nei messaggi autogestiti elettorali, settore nevralgico del 'comunicare politico', ricordando che nella societa' moderna quello televisivo e' diventato il principale mezzo di comunicazione politica nonche' quello piu' diretto ed efficace''

    Faga': "Regione pianifichi legislazione per le donne". ''Persuasiva e' l'iniziativa del presidente del Consiglio regionale, Franco Talarico, per aver dato voce ai giovani. E' segno d'inversione di tendenza e mi auguro che sia l'avvio di una nuova stagione che miri, in un momento di sfiducia e di disaffezione nei confronti della politica, a riavvicinare i giovani al mondo istituzionale''. Lo afferma in una nota la Presidente del coordinamento regionale dell'Udc, Marisa Faga'. ''E' stato un evento in piena sintonia - aggiunge - con l'allarme lanciato dal governatore Draghi nei giorni scorsi a Verona. Egli ha denunciato l'avvilimento dei giovani per le difficolta' che incontrano nell'inserimento nel mondo del lavoro e per la precarizzazione per i pochi fortunati che riescono a trovarlo. Sono convinta che il presidente Talarico avra' la stessa considerazione nei confronti del mondo femminile che, oggi in calabria vive una fase di retrocessione sul piano dei diritti e' utile, a questo proposito, riferirsi ai dati sulla disoccupazione e a quelli dell'eurostat sulle difficolta' delle donne italiane nel conciliare lavoro e famiglia, nonche' a quelli sulle presenze nei luoghi delle decisioni. La proposta, pertanto che sento di rivolgergli e' la pianificazione di una legislazione che metta al centro la questione femminile partendo dal contrasto a tutto campo alla poverta' femminile, alla valorizzazione della maternita' e l'affermazione della democrazia paritaria. Obiettivi che chiaramente il Consiglio realizzera' in piena sinergia con la Giunta regionale''. ''Inoltre, chiedo con forza - prosegue Faga' - l'istituzione del forum dell'associazionismo femminile, risorsa preziosa per la nostra regione, ma molto disattesa dalle istituzioni. Il forum potrebbe essere l'utile strumento di partecipazione democratica alla vita istituzionale da parte delle associazioni femminili. L'obiettivo e' la valorizzazione delle esperienze del mondo associativo in una specifica funzione di interlocutore di riferimento, come organo consultivo del Consiglio regionale''

    CGIL: retribuzione donne 6500 euro in meno dell'uomo. La retribuzione media annua di una donna calabrese e' in media di 6.500 euro minore di quella maschile e di quasi 10.000 euro della media nazionale. Cio' significa posizioni lavorative piu' fragili e piu' esposte al ricatto del licenziamento, meno tutele in caso di malattia e maternita', pensioni molto piu' povere con cui affrontare l'invecchiamento. Lo afferma Mimma Iannello Segretaria CGIL Calabria. ''E sono - aggiunge - piu' di 93.000 le donne oltre i 65 anni che vivono sole in Calabria, con meno possibilita' di accesso a cure e servizi socio-sanitari, meno possibilita' di mobilita' e di vita sociale di relazione. Significa per loro, maggiore rischio di esclusione e di isolamento come avviene gia' in molte realta' interne e in molte aree urbane dove la famiglia tradizionale, per fenomeni migratori e demografici, ha lasciato il passo a nuclei familiari sempre piu' soli, privi spesso anche dei classici rapporti di vicinato. Servono risposte che promuovano misure di raccordo tra il mondo del lavoro, il sistema scolastico, la formazione e la ricerca per rendere conveniente l'investimento in sapere e conoscenza delle donne. Questo e molto altro e' quanto le donne calabresi chiederanno in questa giornata di festa e di impegno civile, insieme a scelte che accrescano la sicurezza, legalita' e la partecipazione delle donne in ogni segmento della vita politica e sociale. La politica e le istituzioni hanno il compito di dare ad esse risposte compiute che non si esauriscano in auguri di rito ma si concretizzino negli altri giorni in impegni che orientino risorse adeguate per superare ogni disparita' e diseguaglianza. In questa direzione la CGIL chiede alla Regione Calabria un segnale di attenzione a partire da azioni specifiche per finanziare la nascita di nuovi nidi pubblici che allarghino l'offerta di servizi all'infanzia e per approvare, con i dovuti correttivi, la legge regionale sulla non autosufficienza di cui c'e' una proposta ferma in Consiglio regionale. Su questi primi impegni potremmo ricordare quest'otto marzo come una buona ripresa del cammino di genere di ogni donna calabrese''

    Donne Idv in piazza. "Domani, 8 marzo, le donne di Idv hanno deciso di essere nelle principali piazze calabresi per difendere la Costituzione, la loro dignità, e per far capire che in questo momento è necessario l'impegno di tutti per voltare pagina". E' quanto afferma, in una nota, Maria Antonietta De Fazio, coordinatrice regionale della donne di Idv. "In occasione della Festa della Donna - prosegue De Fazio - abbiamo deciso di organizzare banchetti su tutto il territorio, al fine di distribuire materiale informativo per sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi legati alle pari opportunità e sulle nostre proposte legislative in campo. Questa giornata è l'occasione per ricordare le battaglie sociali, politiche ed economiche che hanno portato al miglioramento della condizione della donna, ma anche per sottolineare che ancora oggi le disuguaglianze di genere sono fenomeni molto presenti nella nostra società". "La mancanza di pari opportunità in Calabria - prosegue la coordinatrice regionale del partito - è evidente in tutti gli aspetti della vita sociale e, in particolar modo è clamorosa la mancanza di rappresentanza del genere femminile nelle istituzioni regionali: nessuna donna è stata eletta in Consiglio regionale, una sola donna è stata nominata nella giunta Scopelliti. Non può essere equilibrata l'azione amministrativa e del governo regionale se manca la rappresentanza di uno dei due generi. Per la giornata dell'otto marzo le donne di Idv Calabria chiedono concretamente ai propri rappresentanti regionali di proporre una nuova legge elettorale regionale che preveda la doppia preferenza di genere (si possono esprimere due preferenze, ma la seconda deve essere di genere diverso da quello della prima ), perché solo con lo strumento legislativo si può favorire la crescita di gruppi dirigenti femminili". I luoghi dove si terranno le manifestazioni sono Lamezia Terme Corso Nicotera, Cosenza Piazza 11 Settembre, a Vibo Valentia e Reggio volantinaggi si partirà con l'effettuare il volantinaggio da Piazza San Giorgio, sul lungomare e nei quartieri e a Crotone, l'11 marzo nella sede Provinciale Idv.

    Coldiretti: "Protagonismo femminile in forte crescita". Su 600 investimenti finanziati 253, pari al 42%, sono rosa mentre oltre il 50% dei punti di vendita diretta e dei mercati di Campagna Amica sono gestiti dalle donne. E' quanto rileva la Coldiretti in tema di protagonismo femminile. ''Investire in rosa - afferma il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - sono soldi ben spesi. Queste dinamiche che si consolidano sempre di piu', e che si stanno facendo strada possono significare una crescita economica piu' rapida e sostenibile nonche' un aumento della coesione sociale che avra' effetti benefici sulle generazioni future. Per la Coldiretti Calabria, quindi c'e' da festeggiare la ricorrenza della festa della donna anche perche' esse investono i loro risparmi sui figli e si assumono la responsabilita' della famiglia''. ''Un riscontro oggettivo - prosegue Molinaro - l'abbiamo registrato positivamente in questi ultimi mesi di mobilitazione sul territorio per la vicenda degli agrumi sottopagati con il doppio furto di valore e di identita': ovunque nei molti comuni le donne sono state presenti con una feconda partecipazione, combattive, pronte a raccogliere sfide ed a segnarne anche i tempi per la risoluzione. Una missione possibile quella che vogliamo consegnare alle donne calabresi nel giorno della loro festa essere ancora di piu' artefici e protagoniste della filiera tutta agricola e italiana che, per crescere, ha bisogno sempre di piu', della fantasia delle donne imprenditrici e cittadine impegnate nei vari settori che sono una importante risorsa per la crescita e l'umanizzazione della comunita'''.

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