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    A Tabularasa il rapporto comunicazione/cronaca nera

     

     

    A Tabularasa il rapporto comunicazione/cronaca nera

    30 lug 11 Sono state due le parole che Sandro Provvisionato, dal palco di 'Tabularasa' presso la 'Luna Ribelle' di Reggio Calabria, ha fatto riecheggiare più volte per centrare l'odierna definizione di cronaca nera italiana: morbosità e spettacolarizzazione. Davanti ad un'imponente platea reggina che non si è fatta intimorire dal pericolo piogge estive, il giornalista e scrittore milanese ha affrontato il tema della serata, appunto la funzione della 'nera' dentro e fuori i mezzi di comunicazione: "Non si può guardare la televisione senza essere pervasi dalla morbosità. E' un circo mediatico del dolore che sta sfiancando la gente. Il punto di partenza - ha detto Provvisionato - sono gli aspetti deteriori, miranti ad appassionare per tenere inchiodato lo spettatore. Così, però, si crea un deficit enorme di opinione e tutto diventa un grande gioco di emozioni. Ma la conseguenza più grave - ha ammonito - é la scomparsa del fatto in sé e, paradossalmente, della ricerca dell'assassino. Ciò può essere soltanto specchio di un paese che vuole spettacolarizzare ogni suo elemento, lontano dalla politica ed ignorante riguardo alla distinzione tra informazione ed intrattenimento". L'eziologia del fenomeno, secondo Provvisionato, risalirebbe "agli inizi degli anni '90. La pressione dell'opinione pubblica sugli investigatori aumenta nel momento in cui va scemando la consistenza del fenomeno terroristico legato agli anni di piombo. Allora infatti, sebbene i delitti comuni si verificassero ugualmente, gli stessi erano messi in secondo piano da una stagione drammaticamente ricca di notizie in maggior misura 'attrattive'. Da quel cambiamento è nata l'attuale distorsione della comunicazione. La finalità non è apprendere per sapere di più, ma spettacolarizzare quello che accade fintantoché se ne parli; perché è molto probabile che la notizia venga successivamente sostituita da un'altra simile, sacrificando l'approfondimento del fatto". Il problema sorge poiché "siamo una società che assorbe informazione ma comunica meno. Non c'é più vera informazione, soltanto una valanga di 'messaggi emotivi'. Pensate - ha riferito Provvisionato - alla strage in Norvegia: già non se ne parla più. La voglia di dedicare un approfondimento non sussiste perché non interesserebbe. Eppure ci sarebbero moltissimi elementi da chiarire". Ma allora sono i mezzi di comunicazione che agiscono autonomamente in tal modo, oppure ciò è lo specchio della condizione nazionale? "Ogni Paese - ha concluso Provvisionato - ha la stampa che si merita ed essa viene alimentata dalle risposte degli spettatori. Certamente il pubblico sbaglia a dar credito a mezzi d'informazione così intesi". Sandro Provvisionato tornerà stasera sul palco di 'Tabularasa', ancora alla 'Luna Ribelle', insieme allo scrittore calabrese Fabio Cuzzola, per la serata finale del contest di Strill.it. Si discuterà in merito all'attentato compiuto contro papa Giovanni Paolo II nel 1981 da parte di Alì Agca.

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