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    Prostitute a 12 anni, blitz dei carabinieri in provincia di Cosenza: 16 arresti

     

     

    Prostitute a 12 anni, blitz dei carabinieri in provincia di Cosenza: 16 arresti

    28 giu 11 Vasta operazione dei Carabinieri contro la prostituzione minorile in provincia di Cosenza. A Corigliano Calabro, Cassano Ionio, Rende e Rossano i Carabinieri hanno tratto in arresto 16 (sedici) persone accusate, a vario titolo, di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile. I provvedimenti, emessi dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Emanuela COSTA, scaturiscono da indagini iniziate nell’ agosto del 2010, dalle quali è emerso l’agghiacciante scenario che coinvolge minori italiane avviate alla prostituzione dall’età di dodici anni e una vasta clientela di insospettabili. L'operazione che ha portato ai 16 arresti rappresenta il seguito di quella che, nello scorso mese di marzo, denominata come quella odierna, Flesh Market (Mercato della carne) si era concretizzata con l'arresto di altre otto persone. La situazione di particolare indigenza delle vittime e delle loro famiglie avrebbe facilitato ad alcuni degli arrestati l'adescamento e l'avvio alla prostituzione delle minori. Due delle ragazze, tra gli arrestati, da vittime sarebbero poi diventate carnefici, avviando alla prostituzione le sorelle più piccole. Gli ultimi risvolti investigativi hanno poi consentito ai carabinieri di risalire agli abituali clienti, tra i quali ci sono persone facoltose della provincia di Cosenza.

    Video: Operazione market flesh2

    Un mercato della carne. Le indagni dei Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, comandata dal capitano Rubbo, iniziate nell'agosto del 2010 hanno messo in luce numerosi episodi di induzione, favoreggiamento, e sfruttamento della prostituzione di ragazze dell'età compresa tra i 12 ed i 15 anni. Le indagini seguono quelle della precedente inchiesta "Flesh market" (Mercato dell carne) che aveva portato agli arresti di otto persone ordinanze emesse dal Gip del tribunale di Rossano, Letizia Benigno su richiesta del sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Lo storia è di un degradi indescrivibile. Due ragazze, che sono state arrestate, da vittime sono poi diventate carnefici portano alla prostituzione le sorelline di 12 anni per trarne profitto. Nella stessa inchiesta è stato provato che Pietro Berardi procacciava su richiesta ad una vasta clientela prostitute anche non minorenni. Insieme ad un terzo soggetto, poi, Berradi aveva sequestrato e violentato in un appartamento una delle vittime. La molla che ha scatenato il turpe mercato di carne è sempre lo stesso che attanaglia le famiglie che vivono in indigenza: facili ed immediati guadagni. Utile che in previsione dell'offerta di minori in tenera età si elevava rapidamente a cifre considerevoli. Guadogni facili che hanno indotto le due sorelle che si prostituivano a mettere sul "mercato" le sorelline. Le indagini approfoindite degli uomini del capitano Rubbo hanno così permesso di risalire alla vasta clientela che attraverso gli incontri organizzari consumava abitualment i rapporti sessuali a pagamento con le minori. Venticinque le persone sotto inchiesta, sedici quelle finite in manette e tutte rinchiuse nella casa circondariale di Castrovillari, ad eccezzione della donna, gravida all'ottavo mese, cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. Gli atti sono passati alla DDA di Catanzaro.

    Agli arresti sono finiti:

    Giuseppe Russo, 68 anni, imprenditore agricolo di Corigliano, pluripregiudicato, già detenuto, ritenuto vicino alle cosche del "Locale di Corigliano" per aver consumato fin dal 2004 rapporti sessuali, con adolescenti minori di 14 anni;
    Pietro Berardi, 47 anni, di Corigliano, per aver indotto e favoritoe sfruttato la prostituzione di ragazze dell'età tra i 13 e i 14 anni e per aver seqyetrato e violentato una minore di 16 anni;
    Una donna le cui generalità sono coperte per la tutela della privacy, per aver indotto favorito e sfruttato la prostituzione della sorella minore di 12 anni;
    Vincenzo Novelli, 61 anni di Cassano, imprenditore agricolo pluripregiudicato per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescente minore di 14 anni;
    Italo Le Pera, 56 anni, di Corigliano, responsabile amministrativo Asp Cosenza, ex vice sindaco di Corigliano, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Vittorio Carcione, 47 anni di Corigliano, medico, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con con adolescenti minori di anni 16;
    Damiano Collefiorito, 51 anni, di Corigliano, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Antonio Coschignano, 68 anni di Acri, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Pasqualino Foglia, 59 anni, di San Giudepep Vesuviano ma residente a Corigliano per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Cosimo La Grotta, 65 anni, di Corigliano, commerciante, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Santo Bagnato, 70 anni di Messina ma residente a Trebisacce, operaio, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Giuseppe Brina, 58 anni di Corigliano, bracccaiante agricolo, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Gianfranco Curcio, 35 anni di Crosia, operaio, per aver compiuto atti sessuali a pagamento con adolescenti minori di anni 16;
    Saverio La Camera, 55 anni, di Montalbano ionico ma residente a Cassano, per aver favorito la prostituzione di una adolescente minore di 14 anni, accompagnandola ad un appuntamento con un cliente;
    Giuseppe La Pietra, 34 anni, di Rossano ma residente a Caloveto e domiciliato a Mirto Crosia, commerciante, per aver favorito la prostituzione di una minore minore di 16 anni, accompagnandola ad un appuntamento con un cliente;
    Maurizio Franco Magno, 43 anni di Corigliano, operaio, censito penalmente, per avere minacciato una minore nel tentativo di costringerla a rendere false dichiarazioni in ordine ad episodi di prostituzione minorile.

    Tariffe da 50 a 70 euro. La clientela che si rivolgeva all'organizzazione di sfruttatori, in sostanza, era variegata perché composta da professionisti, imprenditori, commercianti ma anche da operai. Si tratta di uomini di tutti i tipi e di tutte le classe sociali, ma la gran parte sono persone facoltose che potevano spendere centinaia di euro anche per un solo incontro. E che erano disposte a pagare di più se la ragazzina che gli veniva procurata non aveva mai avuto esperienze sessuali. Gli incontri avvenivano il più delle volte in macchina o in appartamenti e anche più volte la settimana. Un ruolo centrale nell'organizzazione, secondo l'accusa, sarebbe stato svolto da Pietro Berardi, di 47 anni, ufficialmente disoccupato, già arrestato nella precedente operazione. Ma la vicenda più significativa è quella che riguarda una donna, di cui non è stata resa nota l'identità, che nel 2008, dopo essere entrata nel giro, ha favorito e sfruttato la prostituzione di una sua sorella che all'epoca aveva appena 12 anni. Fornendo così la "merce" più ricercata dalle persone coinvolte in questo squallido giro. Nelle intercettazioni raccolte dai carabinieri nel corso delle indagini emerge proprio l'aspetto della depravazione estrema che caratterizzava i frequentatori del "giro" di baby prostitute. "Voglio una ragazza che sia vergine", afferma, in un colloquio telefonico, un facoltoso cliente che si rivolgeva spesso all'organizzazione per consumare un rapporto sessuale "speciale". Le minorenni fatte prostituire dall'organizzazione, secondo quanto è emerso al momento dalle indagini, sono sei, ma le indagini proseguono per accertare che possano essere di più. Gli incontri constavano da un minimo di 50 ad un massimo di 70 euro. Non molto, come si vede, ma alle ragazzine che ne ricevevano una parte dovevano sembrare cifre enormi.

    Lombardo "Turpe traffico di carne umana". Uno degli arrestati dell'operazione sullo sfruttamento della prostituzione minorile, Italo Le Pera, è l'ex vicesindaco di Corigliano Calabro, componente non dell'ultima giunta decaduta dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa ma di un esecutivo precedente. Le Pera, inoltre, è responsabile amministrativo dell'Ufficio di Corigliano Calabro dell'Azienda sanitaria provinciale. L'accusa nei suoi confronti, in particolare, è di avere avuto rapporti sessuali con una ragazza minore di 16 anni. Un altro degli arrestati, inoltre, Vittorio Carcione, è un medico, accusato anche lui di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con ragazze di meno di 16 anni. Altri arrestati sono facoltosi imprenditori come Vincenzo Novelli, Antonio Coschignano, Cosimo La Grotta, Saverio La Camera e Giuseppe La Pietra. Ci sono poi anche operai e braccianti. Nel corso della conferenza stampa il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, ha riferito che a marzo si è deciso di anticipare una parte dell'operazione per interrompere "il turpe traffico di carne umana" e salvaguardare due minori, oggi di 15 e 13 anni, che per molto tempo sono state costrette a prostituirsi nella loro abitazione.

    Clienti commercianti ed imprenditori. Avevano appena 12 anni quando hanno avuto i primi incontri con i loro "clienti" alcune delle minorenni coinvolte nel giro di prostituzione sgominato dai carabinieri in provincia di Cosenza, con l'arresto di 16 persone. Ad incontrare le baby prostitute sarebbero stati soprattutto commercianti ed imprenditori che pagavano somme più alte in caso di incontri con ragazze che non avevano mai avuto esperienze sessuali. Due ragazze, che sono tra le persone arrestate, da vittime sarebbero poi diventate carnefici, avviando alla prostituzione persino le sorelle più piccole pur di trarne profitto. Nell'ambito della stessa operazione è stato accertato che uno degli arrestati avrebbe procurato su richiesta ad una vasta clientela prostitute anche non minorenni e in occasione di uno degli appuntamenti organizzati, insieme ad un terzo soggetto, avrebbe sequestrato e violentato una delle vittime.

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