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    Vincenzo Gallo “In Calabria grave situazione economica e sociale”

     

     

    Vincenzo Gallo “In Calabria grave situazione economica e sociale”

    27 giu 11 L’ultimo rapporto della Banca d’Italia evidenzia una situazione economica e sociale in Calabria di estrema gravità. E’ precisato infatti che "il lieve miglioramento della congiuntura non ha sinora rallentato il calo occupazionale in atto da quattro anni, con ritmi più intensi rispetto al mezzogiorno”. Ad affermarlo l’ex assessore al welfare del Comune di Cosenza ex presidente Confindustria Giovani, Vincenzo Gallo. Nel 2010 –afferma Gallo- il numero degli occupati nell’industria in senso stretto ha subito un decremento dell’ 11,3%, nelle costruzioni del 3,3%, nei servizi del 2,6% (commercio -5,6%). L’unico dato positivo si registra nel settore agricoltura (+10,4%), per cui gli occupati complessivamente sono diminuiti del 2,2%. Gli effetti della congiuntura sul mercato del lavoro sono stati parzialmente mitigati anche nel 2010 dal forte ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Le ore complessivamente autorizzate sono aumentate del 72,7% (contro il 58,7% nel 2009). Nei primi mesi del 2011 sono poco più che raddoppiate rispetto al corrispondente periodo del 2010. E’ da sottolineare che il numero degli occupati nel 2010 è stato pari a 573.000 unità, ma in questa situazione non si comprende quale futuro potranno avere in Calabria le 78.000 persone in cerca di occupazione (+3,5% rispetto al 2009). Il rapporto evidenzia che il 54% delle imprese industriali con almeno 20 addetti ha registrato un calo del fatturato. Il livello degli ordini per l’industria manifatturiera è crollato dal 2008 al 2011 (–26,9% nel 2008, -40,9 % del 2009, -35,7% nel 2010, - 38,9% nel I trimestre 2011). Le opere pubbliche per numero ed importi sono risultate in continuo calo dal 2008 al 2010. Nell’ edilizia residenziale si registra una diminuzione delle transazioni del 5,8% nel 2010 (-9,4% nel 2009). Nel commercio al dettaglio si è registrato un calo delle vendite (–1,5%) e una riduzione degli arrivi nel turismo (-2,7% nel 2010). Il PIL pro capite, in crescita nel 2006 e nel 2007, ha subito un decremento del 3,3% nel 2008 e del 2,4% nel 2009. Le nuove sofferenze delle banche nel 2010, in percentuale rispetto a prestiti, sono aumentate del 4,4% per le imprese e dell’1,9% per le famiglie. In questo contesto ulteriori manovre del governo tendenti a deprimere l’economia e non a rilanciarla non sembrano sopportabili. Mi sembra ci sia necessità di una grande mobilitazione ad ogni livello per aumentare tutti gli investimenti pubblici comunitari, statali, regionali e di altri enti. A riguardo il rapporto evidenzia che in alcuni casi i fondi sono già disponibili, ma finora le erogazioni effettive hanno rappresentato percentuali modeste. E’ indispensabile inoltre avviare azioni organiche per favorire gli investimenti di imprese locali ed esterne e una crescita dell’occupazione, come sta avvenendo anche in altre aree del Paese.

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