NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Processo strage Duisburg: Chiesti ergastoli per Strangio più otto

     

     

    Processo strage Duisburg: Chiesti ergastolo per Strangio più 8

    04 giu 11 Un odio viscerale covato per anni e' alla base della faida di San Luca, iniziata con un banale scherzo di Carnevale e culminata con una azione di guerra che portò alla strage di Duisburg nella quale furono uccise sei persone. Per quest'ultima vicenda il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ha chiesto la condanna all'ergastolo di Giovanni Strangio, ritenuto l'ideatore ed uno degli esecutori materiali della strage. La richiesta di condanna è stata avanzata ai giudici della Corte d'assise di Locri al termine della requisitoria nel processo a 14 imputati, tra cui anche Strangio, coinvolti nella faida di San Luca. Gratteri ha chiesto anche altri 8 ergastoli, per gli omicidi commessi nell'ambito dello scontro tra le cosche dei Nirta-Strangio e Pelle-Vottari; tre condanne a 18 anni, una a 15 anni ed una assoluzione. Durante la requisitoria, andata avanti per tre giorni, i pubblici ministeri, Adriana Fimiani e Federico Perrone Capano, che hanno preceduto le richieste di condanna fatte stasera da Gratteri, hanno ricostruito gli anni della faida ed i vari omicidi commessi. Nel processo l'accusa ha sostenuto che a San Luca c'era un "vero e proprio stato di guerra tra le cosche". I pm hanno sostanzialmente evidenziato che i fatti avvenuti in Germania furono provocati dalla strage di Natale, compiuta nel 2006, nella quale venne uccisa Maria Strangio, moglie del presunto boss Gianluca Nirta, reale obiettivo dell'agguato, e cugina di Giovanni Strangio. Nell'agguato rimasero ferite anche altre quattro persone tra cui un bambino di cinque anni. L'ispiratore della strage di Natale, per l'accusa, fu Francesco Pelle, detto 'Ciccio Pakistan', mentre l'organizzatore ed il mandate fu Franco Vottari, ritenuto il boss dell'omonima cosca. E proprio per vendicare la morte della cugina, secondo l'accusa, Giovanni Strangio, avrebbe ideato ed eseguito la strage di Duisburg che fu portata a termine, secondo i magistrati della Dda di Reggio Calabria, con una modalità militare. Le sei vittime, all'uscita del ristorante "Da Bruno" dove avevano festeggiato il diciottesimo compleanno di uno di loro, furono trucidati da 54 colpi d'arma da fuoco. Ma la faida di San Luca affonda le sue radici in un passato ben più lontano dai fatti avvenuti in Germania. In realtà tutto ebbe inizio nel 1992 quando alcuni ragazzi, con il volto coperto da maschere di Carnevale, lanciarono uova in un circolo ricreativo gestito da alcuni esponenti della famiglia Vottari. Ne scaturì una rissa cui fece seguito l'assassinio di Domenico Nirta e Francesco Strangio ed il ferimento di altre due persone. Negli anni però il risentimento per un banale scherzo ha ceduto il posto ad uno scontro tra cosche per il controllo delle attività illecite. Ma il comune denominatore di tutti gli omicidi è la "ferocia inaudita - ha detto Perrone Capano - con la quale sono stati commessi. Spesso anche in ricorrenze festive, in modo da lasciare un segno indelebile di sangue".

    Odio covato per anni. La strage di Duisburg, compiuta il 15 agosto del 2007, nella quale furono uccise sei persone, fu il frutto di un ''viscerale odio" covato per anni a San Luca tra le cosche dei Nirta-Strangio e dei Pelle Vottari. E' questo uno dei passaggi della requisitoria del pubblico ministero, Federico Perrone Capano, nel processo a 14 imputati coinvolti nella faida di San Luca culminata con i fatti di Duisburg. Per oltre cinque ore il pm, che ha preceduto le richieste di condanna fatte dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri, ha ripercorso la genesi della strage in Germania per poi soffermarsi sulle indagini svolte che portarono ad individuare in Giovanni Strangio, per il quale è stata chiesta la pena dell'ergastolo, l'ideatore ed uno dei presunti esecutori materiali. "La strage di Duisburg - ha detto Perrone Capano - è stato il frutto di una violenza viscerale e cieca che si è accumulata negli anni. Fu un agguato mafioso preparato in modo militare, tanto che contro le sei vittime furono sparati ben 54 colpi d'arma da fuoco. Dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia è emerso che la strage doveva riguardare solamente coloro che si erano recati in Germania per comprare le armi che sarebbero servite ad alimentare la guerra in corso a San Luca. Almeno due vittime però si sono trovate nel posto sbagliato e sono state uccise". Perrone Capano ha poi evidenziato che "tutti i delitti commessi nella faida di San Luca sono stati eseguiti con una ferocia inaudita, anche in ricorrenze festive, in modo da lasciare un segno di sangue". Il processo proseguirà il 7 giugno con l'intervento dei legali di parte civile.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore