porto Gioia, Cgil a Battistello, "Non e' il lavoro a base della crisi"

Porto Gioia, Cgil a Battistello, "Non e' il lavoro a base della crisi"

21 gen 11 ''Delle parole di Cecilia Battistello condividiamo, purtroppo, solo un passaggio che e' quello che si riferisce alla previsione di crescita dei traffici via mare e che l'hub di Gioia Tauro, per la sua centralita' e per la sua caratteristica unica al mondo di accogliere le navi che diventano sempre piu' grandi, continua ad avere un ruolo economico strategico. Non possiamo, pero', condividere il resto del suo dire, sia dal punto di vista strategico che sotto il profilo del merito economico''. E' quanto affermano, in una nota, Antonino Calogero, segretario comprensoriale della Cgil di Gioia Tauro e Salvatore Larocca, segretario regionale Filt-Cgil. ''Non e' infatti utile, in nessun caso - prosegue Calogero - utilizzare, se pur come semplice provocazione la presenza della 'ndrangheta, perche' gia' troppi danni sociali, economici e di immagine fa alla Calabria ed al Paese, lo diciamo da organizzazione sindacale che ha sempre riconosciuto grandi meriti alla Mct, per aver investito con grande coraggio e onesta' in un territorio ipotecato dalla presenza della maggiore potenza criminale al mondo. E, inoltre, e' sbagliato spostare sul terreno del lavoro i temi e le ragioni che stanno alla base della crisi che sta vivendo il porto di Gioia Tauro''. ''Questo ci sorprende e ci lascia in qualche modo delusi - sostiene ancora Calogero - perche', fino ai giorni scorsi, avevamo condiviso con il terminalista la necessita' di incalzare i Governi nazionale e regionale al fine di favorire la ripresa della competitivita' del Porto, sulla necessita' di una riforma globale dei porti di transhipment a partire dall'introduzione di misure strutturali come quelle richiamate anche dalla signora Battistello. Ci riferiamo all' abbattimento di accise,tasse ancoraggio, defiscalizzazioni ed ogni altra misura vantaggio in genere''