NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Processo Why Not, ascoltati primi sei testimoni

     

     

    Processo Why Not, ascoltati primi sei testimoni

    12 gen 11 Entra nel vivo il processo Why Not sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici. Nel processo sono imputate 27 persone, tra le quali ex assessori ed ex consiglieri regionali. Stamani sono stati sentiti i primi sei testimoni chiamati a deporre dai sostituti procuratori generali Massimo Lia ed Eugenio Facciolla (nella foto sotto). Nel corso dell'udienza e' stato sentito un sottufficiale dell'arma dei carabinieri che indago' sulle minacce telefoniche ricevute nel 2005 dall'imprenditore ed ex leader della Compagnia delle Opere della Calabria, Antonio Saladino. Il sottufficiale ha riferito che dopo le minacce furono fatte una serie di intercettazioni telefoniche dalle quali erano emersi i numerosi rapporti che Saladino aveva con esponenti politici regionali e nazionali. L'investigatore non ha potuto fornire particolari sul contenuto dei colloqui perche' le intercettazioni sono state giudicati inutilizzabili. I giudici del tribunale di Catanzaro hanno poi sentito alcuni dipendenti della societa' Why Not. Alcuni dei testi hanno riferito di come avvenivano realizzati i progetti che furono finanziati dalla Regione Calabria. Durante le deposizioni e' emerso anche che alcuni esponenti politici segnalavano ai responsabili della societa' Why Not alcune delle persone che dovevano essere assunte per lo svolgimento dei progetti. Al termine dell'udienza il processo e' stato aggiornato al 27 gennaio.

    All'avvio del processo, prima dell'estate, i giudici avevano già ammesso la costituzione di parte civile della Regione Calabria e di Fincalabra, entrambe parti offese rispetto ad alcune ipotesi di reato legate alla presunta gestione illecita di alcuni progetti finanziati con soldi pubblici. Sul banco degli imputati siedono le 27 persone rinviate a giudizio lo scorso 2 marzo, tra le quali anche Caterina Merante, testimone chiave dell'inchiesta "Why Not", chiamata a rispondere dell'unico capo d'accusa contestatole: una contravvenzione alle leggi in materia di lavoro. Gli altri sono Aldo Curto, Marino Magarò, Gennaro Ditto, Francesco Morelli, Antonio Mazza, Rosario Caccuri Baffa, Giorgio Cevenini, Rosalia Marasco, Ennio Morrone, Cesare Carlo Romano, Rosario Calvano, Dionisio Gallo, Domenico Basile, Giancarlo Franzè, Antonio Gargano, Filomeno Pometti, Michelangelo Spataro, Michele Montagnese, Pasquale Citrigno, Pasquale Marafioti, Clara Magurno, Alfonso Esposito, Giuseppe Pascale, Ernesto Caselli, Nicola Adamo. Sempre il 2 marzo il giudice dell'udienza preliminare Abigail Mellace, si e' pronunciata a proposito dei tanti giudizi abbreviati richiesti oltre che del procedimento con rito ordinario, facendo sostanzialmente crollare tutte le più gravi accuse inizialmente ipotizzate a vario titolo, che complessivamente andavano dall'associazione per delinquere, all'abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, frode nelle pubbliche forniture, peculato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, istigazione alla corruzione, estorsione, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, fino a contestazioni minori in materia di lavoro. Per quanto ha riguardato i riti abbreviati, 8 imputati sono stati condannati. Tra loro il principale accusato, l'imprenditore Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle opere in Calabria, che ha avuto una pena di due anni di reclusione, e 34 assolti completamente, tra cui l'ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, e l'ex governatore Giuseppe Chiaravalloti. Per quanto ha riguardato la normale udienza preliminare, 28 persone sono state completamente prosciolte, e 27 rinviate a giudizio. Avviata nel 2006, l'inchiesta "Why not" conquistò la ribalta delle cronache nazionali soprattutto per il coinvolgimento dell'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, la cui posizione e' stata archiviata nell'aprile del 2009, e dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, per il quale l'Ufficio gip ha disposto l'archiviazione a fine novembre 2009. Dopo che il giudice Mellace ha depositato le motivazioni delle decisioni assunte il 2 marzo, la Procura generale ha deciso di impugnare alcuni proscioglimenti ed alcune assoluzioni. Infine, per quanto riguarda alcuni atti che sono stati rinviati alla Procura generale per verificare la commissione di eventuali ulteriori illeciti non contemplati nell'inchiesta originaria, questi sono stati posti all'attenzione della Procura ordinaria ed assegnati a due pubblici ministeri.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore