NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Maratona Carosello, sabato 15 a Rovito

     

     

    Maratona Carosello, sabato 15 a Rovito

    12 gen 11 Una lunga, ricca, irripetibile maratona dedicata a Carosello, il programma più popolare di sempre della nostra televisione. L’appuntamento, davvero imperdibile, dal titolo La via italiana alla pubblicità: Carosello 1957 – 1977. Segni/ disegni, sogni/ bisogni, costumi/ consumi è in programma con ingresso libero al Teatro comunale di Rovito sabato 15. Si parte dalle 16,30 e si andrà avanti per circa sei ore, con una pausa prevista intorno alle 20,30 in cui ci si potrà rifocillare velocemente presso l’adiacente bar “La Villetta”, per poi riprendere alle 21,30 con l’ultima tranche, i caroselli degli anni settanta. L’imponente antologia proposta con la collaborazione di Falso Movimento, è curata da Ugo G. Caruso e Lucio Montera e prodotta dal Movimento Telesaudadista, un sodalizio sorto a Roma oltre dieci anni fa che ha come scopo lo studio del grande patrimonio della tivvù in bianco e nero, non solo e non tanto per assecondare languori nostalgici, quanto per riaffermare il valore duraturo di quei programmi, fossero essi varietà o sceneggiati, documentari o servizi giornalistici, riduzioni teatrali o cronache sportive, approfondimenti culturali o dibattiti politici, telefilm o cartoni animati e, appunto, comunicati commerciali. In aperta polemica con la televisione pubblica e privata degli ultimi decenni, individuata tra i principali responsabili del tracollo antropologico-culturale del nostro paese, i telesaudadisti sottolineano la qualità ineguagliata degli anni del bianco e nero, ovvero di quando la Rai fu grande protagonista, pur con i ben noti limiti imposti dalla censura, della modernizzazione dell’Italia, della sua alfabetizzazione e della crescita sociale e culturale. Tra i molti eventi realizzati dai telesaudadisti a Roma, il più riuscito e rimarchevole è stato certamente proprio quello dedicato a Carosello nel maggio 2008, poi scomposto e rimontato di volta in volta in capitoli monografici e sezioni tematiche, riproposto nelle università o in occasione di festival e manifestazioni culturali. La selezione curata da Caruso e Montera, proprio grazie al suo rigore filologico riesce ad essere divertente e a soddisfare i palati più diversi perché Carosello è stato per venti anni tante cose insieme, specchio di un paese che cambiava rapidamente ma al contempo punto di incontro sostenibile, come si direbbe oggi, tra le lusinghe dell’industria e i bisogni di un popolo che diventava gente. Ma era pure una fucina di creatività tutta italiana non ancora omologata ai dettami dell’advertising internazionale, una reclame che entrava nelle case con una discrezione molto lontana dalle martellanti sollecitazioni degli odierni persuasori occulti. Sarà un’occasione unica per rivedere il meglio dello spettacolo italiano, da Macario a Dapporto, dal Quartetto Cetra ai Gufi, da Kramer e Luttazzi a Mina e Ornella Vanoni, da Rascel a Modugno, da Aldo Fabrizi a Peppino de Filippo, da Lina Volonghi e Lia Zoppelli ad Enrico Maria Salerno e Giancarlo Sbragia, da Albertazzi a Gassman, da Paolo Poli a Tino Buazzelli, da Rita Pavone a Patty Pravo, da Gino Cervi a Gilberto Govi, da Franca Valeri a Bice Valori, da Ugo Tognazzi a Nino Manfredi, da Walter Chiari a Gino Bramieri, da Giorgio Gaber a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Senza dimenticare, s’intende, tutte le serie a cartoni animati che hanno deliziato, sera dopo sera, milioni di bambini, la Carosello generation appunto, a conferma dell’enorme vitalità delle varie scuole italiane d’animazione, dall’omino Bialetti ad Angelino , da Ulisse e l’ombra al Vigile Concilia, da Pallina a Caio Gregorio, da Trinchetto a Calimero, da Salomone pirata pacioccone a Taca Banda, da Papalla a Caballero e Carmencita, da Lancillotto a Joe Condor. Ci sarà pure modo per soffermarsi a distanza di tanto tempo su molti aspetti che la giovanissima età dei telespettatori non consentiva allora di mettere a fuoco. Ad esempio il fatto che molti caroselli furono realizzati da alcuni maestri del cinema italiano ed internazionale, spesso in incognito, confusi con gli specialisti del genere. Tra questi vale la pena di citare Luciano Emmer, padre nobile di Carosello, ma anche Luigi Comencini, Dino Risi, Valerio Zurlini, Ermanno Olmi, Luigi Magni, Paolo e Vittorio Taviani, Francesco Maselli, Mauro Bolognini, Folco Quilici, Gianni Amelio e tanti altri tra cui Richard Lester e Claude Lelouch. La lunga kermesse sarà condotta da Ugo G. Caruso, classe 1956, cosentino residente a Roma da oltre trantacinque anni, storico dello spettacolo e studioso di cultura di massa, nonché fondatore e presidente del Movimento Telesaudadista che è pronto a scommettere sul fatto che l’emozione più forte verrà non tanto da quei caroselli più classici e pertanto riproposti di continuo, dagli slogan rimasti celebri ma, se vogliamo, ormai un po’ scontati, quanto da quelli dimenticati ma pronti ad accendere un solitario e folgorante flash nella memoria più lontana. Ad arricchire una serata già ricchissima di suo, tanto che gli organizzatori invitano i partecipanti a venire preparati, ovvero con il giusto spirito da maratoneti, ci sarà pure Angelo Lombardi, popolare uomo di spettacolo cosentino che nel ‘69 interpretò una serie di caroselli prodotti dallo Studio Testa di Torino per i Cracker Saiwa. “ L’emozione è dunque assicurata - garantisce Caruso – sarà come sfogliare un catalogo delle marche dei cibi che ci hanno nutrito, degli indumenti con cui ci vestivamo, gli oggetti che ci stavano intorno nella nostra infanzia, quasi a costruire un universo amorevole e consueto. Ma speriamo anche e soprattutto di suscitare riflessioni su quanto allora ci sfuggiva per ovvie ragioni. In Carosello c’era già tutto quello che avrebbe formato il nostro gusto e che avremmo apprezzato appieno solo in seguito: design, grafica, fumetti, cartoni animati, video art, videoclip, musica rock, film industriale, documentario, reportage, eccetera. Tra un detersivo e un panettone, un brandy e un abito confezionato, un formaggino ed una lavastoviglie, Carosello più di qualunque altra cosa – conclude Caruso – ci racconta chi siamo stati, rivelandoci così gran parte della nostra identità individuale e collettiva odierna”.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore