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    Bombe in Procura, Reggio manifesta in piazza

     

     

    Bombe in Procura, Reggio manifesta in piazza. Di Landro "Eccezionale reazione dei calabresi"

    03 gen 11 Le manifestazioni promosse a Reggio Calabria in occasione del primo anniversario dell' attentato contro la Procura generale si sono concluse con un corteo che sta sfilando lungo le vie del centro. L'iniziativa, cui hanno partecipato centinaia di persone tra cui molti giovani e rappresentanti della societa' civile, e' partita dalla sede della Provincia per concludersi davanti la Procura generale. In testa al corteo uno striscione innalzato da un gruppo di ragazzi in cui e' riportato un disegno che riproduce un elettroencefalogramma con la scritta 'coscienza' che dopo l'effetto bomba del 3 gennaio da piatto si riattiva. In un altro striscione e' riportata la frase: ''Facciamo la nostra parte, risvegliamo la coscienza della societa' civile''.

    Di Landro "Reazione eccezionale dei calabresi". ''La reazione dei reggini e di tutti i calabresi e' stata eccezionale dopo l'attentato di un anno fa contro la Procura generale e le altre intimidazioni che sono seguite contro altri magistrati''. Lo ha detto il Procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, intervenendo alla manifestazione promossa dal Comitato 'Reggio non tace' nel primo anniversario della bomba fatta esplodere contro la Procura generale. L'iniziativa vede la partecipazione di magistrati, rappresentanti delle istituzioni, docenti universitari ed esponenti della societa' civile. ''Si e' avuta la piena sensazione - ha aggiunto Di Landro - della grande volonta' di riscossa della popolazione. Non era mai capitata una sequenza di intimidazioni pari a quella portata avanti nei confronti della magistratura reggina e dei suoi vertici. La partecipazione della societa' civile e' stata forte, massiccia e costante, soprattutto per quanto riguarda le sue categorie piu' semplici''. Di Landro ha anche proposto che vengano seguite ''procedure straordinarie e sistemi speciali per la copertura dei posti vacanti nella magistratura reggina, anche facendo venire meno - ha detto il Procuratore generale - le garanzie che hanno i giudici di prima nomina nella libera scelta della loro sede di lavoro''

    Reggio Calabria non dimentica. Un anno dopo l'attentato contro la Procura generale, la citta' si stringe attorno a chi, col suo lavoro quotidiano ed a rischio della propria incolumita', difende le legalita' e lotta contro il reticolo di poteri, occulti e non, che soffoca l'aspirazione dei reggini a vivere in condizioni di sicurezza e tranquillita'. Nella ricorrenza del primo anniversario dalla bomba fatta esplodere la sera del 3 gennaio 2010 davanti il portone della Procura generale, ''Reggio non tace'', il movimento nato proprio allo scopo di esprimere solidarieta' ai magistrati reggini e difendere la legalita', ha programmato una serie di iniziative per gridare il proprio no all'arroganza delle cosche. Si e' cominciato stamattina con una manifestazione nel corso della quale sono stati presentati i sette giovani laureati in giurisprudenza selezionati in base ai loro titoli per svolgere lavoro di supporto amministrativo, della durata di un anno, negli uffici della Procura generale di Reggio Calabria. Si tratta di un progetto gestito dall'azienda Calabria lavoro e dal Ministero della Giustizia. ''L'iniziativa - ha detto il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti - ha lo scopo di garantire un sostegno concreto alla magistratura ed alle forze dell'ordine efficacemente impegnate nella lotta alla 'ndrangheta. Gli idonei sono stati selezionati in maniera trasparente e sulla base delle necessita' stabilite dalla Procura generale. E' uno strumento straordinario per promuovere esperienze professionali e rappresenta una testimonianza concreta di questa regione per forze dell'ordine e magistrati poiche' la 'ndrangheta teme i fatti e non le parole''. La selezione dei giovani laureati e' stata curata dal sostituto Procuratore generale Fulvio Rizzo attraverso la valutazione dei curricula richiesti dal bando di Calabria Lavoro del luglio del 2010. ''Voglio ricordare - ha detto il procuratore generale, Salvatore Di Landro, riferendosi al presidente Scopelliti - che ho avuto vicini l'uomo e l'istituzione. Sapevamo di potere contare su Scopelliti e sui suoi collaboratori perche' Regione e magistratura sono comunque istituzioni che rappresentano lo Stato''. Nel pomeriggio si e' svolta una manifestazione alla quale, insieme ad altri magistrati, rappresentanti delle istituzioni, docenti universitari ed esponenti della societa' civile, ha partecipato lo stesso procuratore generale Di Landro, secondo il quale ''la reazione dei reggini e di tutti i calabresi dopo l'attentato di un anno fa contro la Procura generale e le altre intimidazioni che sono seguite contro altri giudici e' stata eccezionale. Sono rimasto deluso, invece, da una parte della borghesia reggina, che si e' limitata alla solidarieta' formale continuando a...giocare a burraco. E lo stesso discorso vale per i club service. Di fronte a eventi storici, la reazione doveva essere di altro spessore''. Le iniziative si sono concluse con un corteo cui hanno partecipato centinaia di persone che si e' concluso davanti la sede della Procura generale. I manifestanti, a conclusione dell'iniziativa, hanno ricevuto il saluto del procuratore Di Landro, che li ha ringraziati per il loro impegno. Tanti gli striscioni, innalzati soprattutto da giovani, nel corso del corteo. Su uno, tra gli altri, era riportata la scritta: ''Facciamo la nostra parte, risvegliamo la coscienza della societa' civile''.

     

     

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