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    Arrestato a Reggio il presunto armiere della cosca Lo Giudice

     

     

    Arrestato a Reggio il presunto armiere della cosca Lo Giudice

    24 feb 11 Un imprenditore di 41 anni, Demetrio Giuseppe Gangemi, ritenuto affiliato al clan Lo Giudice è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda di Reggio Calabria dalla Squadra mobile della questura della citta' dello Stretto. L'uomo e' ritenuto il presunto armiere dalla cosca Lo Giudice. Per Gangemi, conosciuto come "Mimmo", indiziato di reati associativi assieme ai vertici della consorteria. Gangemi, e' emerso che l'uomo "si incaricava del trasporto, spostamento e occultamento di armi ed esplosivi della cosca, da impiegare per l'esecuzione di attentati nei confronti di obiettivi individuati dal capo cosca Antonino Lo Giudice e, più in generale, mettendosi a completa disposizione degli interessi della consorteria, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo mafioso". L'attivita' di polizia , che trae origine dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Lo Giudice e Consolato Villani, ha accertato che Demetrio Giuseppe Gangemi, quale affiliato alla cosca sin dai tempi e per del boss Giuseppe Lo Giudice ucciso nel 1990, ha contribuito al trasporto di numerose armi, clandestine e da guerra. Nel corso del servizio, conclusosi con il fermo indiziario, la polizia ha effettuato diverse perquisizioni domiciliari a Reggio e in provincia che, tuttavia, hanno dato esito negativo. Controlli che hanno riguardato anche un noto ritrovo situato sul lungomare della città dello Stretto, denominato "Gran Caffè", al cui interno, in locali posti sotto il livello stradale, e' stato scoperto, abilmente celato da un muro, un vano idoneo all'occultamento di armi ed altro. Particolare, questo, che, di fatto, riscontra le dichiarazioni del collaboratore Lo Giudice. Numerose armi e munizioni, invece, sono state rinvenute dalla polizia in un garage di proprietà del fermato, situato in via Vecchia Cimitero, nella zona alta della città. Si tratta di una mitraglietta semiautomatica calibro 9 parabellum con due caricatori; di un revolver calibro 357; di una pistola calibro 9 Luger con matricola da guerra; di un'altra pistola calibro 22 con matricola abrasa; di un tamburo per revolver calibro 9; di nove cartucce calibro 9 per 21, di 61 calibro 9 parabellum, di 49 Luger 9x19, e di 50 calibro 357 magnum.

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