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    Innovazione, Calabria all'ultimo posto nella banda larga

     

     

    Innovazione, Calabria all'ultimo posto nella banda larga

    21 feb 11 L'innovazione in Italia viaggia a due velocita', con alcune regioni virtuose che si distinguono per i progressi fatti nel campo dell'e-government e della diffusione della banda larga, e altre che evidenziano ancora un grave ritardo strutturale. E' quanto emerge dal Riir 2010, il primo Rapporto sull'Innovazione nell'Italia delle Regioni, presentato oggi al Teatro della Gioventu' di Genova. Lo studio, promosso dal Centro Interregionale per i Sistemi Informatici, Geografici e Statistici e da Forum Pa, si basa sull'analisi di un centinaio di diversi indicatori. Per quanto riguarda la copertura del territorio con la banda larga, ad esempio, si va da regioni con una copertura relativamente buona come il Lazio, con piu' del 75% delle linee, la Campania con il 72%, la Liguria con il 69,5%, la Lombardia con il 63%, la Sicilia e la Puglia con circa il 62% e l'Emilia Romagna con quasi il 61%, a regioni in cui il digital divide infrastrutturale e' ancora molto forte come il Molise con il 39%, la Calabria con il 36%, e la Basilicata con appena il 34%. Tra le regioni settentrionali e meridionali, sottolinea il Rapporto sull'innovazione nelle regioni italiane, il divario e' particolarmente marcato anche per quanto riguarda la diffusione di internet nella societa'. Lazio, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento figurano infatti ai vertici di questa speciale classifica, mentre Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Molise si attestano nelle ultime posizioni, anche se alcune di queste regioni nel 2010 hanno registrato grandi progressi. Davanti ai tanti chiaro-scuri che emergono dal Rapporto, le Regioni si sono dette pronte a mettere in campo risorse e competenze per superare i gap e fare sistema tra i territori. ''L'Italia dal punto di vista dello sviluppo dell'agenda digitale - spiega Giulio De Petra, del Comitato Riir 2010- e' un Paese arretrato, ma se passiamo dal livello nazionale al livello regionale scopriamo che esistono alcune regioni virtuose. Il rapporto -conclude De Petra- mette in evidenza soprattutto l'importanza della cooperazione tra regioni per realizzare progetti innovativi a livello nazionale''

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