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    A Lamezia bruciate le auto di un ispettore carcerario

     

     

    A Lamezia bruciate le auto di un ispettore carcerario

    11 dic 11 Due automobili di proprietà di un ispettore della polizia penitenziaria e della moglie sono state incendiate stamattina a Lamezia Terme. Le vetture (una Ford Focus ed una Fiat Cinquecento) erano parcheggiate nei pressi dell'abitazione dell'ispettore, che lavora nel carcere di Vibo Valentia, dove qualche settimana fa i detenuti sottoposti a regime di alta sicurezza avevano attuato una protesta contro le restrizioni disposte nei loro confronti. A dare notizia dell'intimidazione è Gennarino De Fazio, componente della Direzione nazionale della Uil Penitenziari. "Al collega - afferma de Fazio - giungano i nostri più vivi sentimenti di solidarietà e vicinanza, nella certezza che questi vili atti intimidatori non potranno in alcun modo avere influenza sulla professionalità e sull'impegno che tutta la polizia penitenziaria di Vibo Valentia e dell'intera Calabria, profonde ogni giorno, sebbene in condizioni di estrema difficoltà operativa. Se poi c'é un nesso tra quella protesta e l'atto intimidatorio di oggi saranno le indagini a verificarlo". "Non è il primo caso di intimidazione - dice ancora De Fazio - che sono costretti a subire i poliziotti penitenziari in servizio nelle carceri calabresi. Forse questo è il prezzo che paghiamo al nostro impegno in prima fila nel contrasto al crimine organizzato, che trova nel momento penitenziario un punto alto di questa battaglia per la legalità. Non ci faremo intimidire e proseguiremo con analogo impegno ad affermare l'autorevolezza dello Stato all'interno dei penitenziari".

    Il Movimento Antimafia "Ammazzateci Tutti", in una nota a firma di Lia Staropoli, dell'Esecutivo nazionale, esprime "pieno sostegno agli uomini ed alle donne del Corpo di polizia penitenziaria di Vibo Valentia e condanna il vile gesto che ha colpito l'intera famiglia dell'ispettore in servizio presso l'istituto penitenziario al quale sono state incendiate due automobili". "Gli atti intimidatori - aggiunge - risultano in costante aumento e la continua emergenza all'interno delle carceri rende i pochissimi agenti di Polizia penitenziaria un bersaglio facile, dentro e fuori le carceri". "A pochi giorni dall'evento che abbiamo realizzato insieme al Corpo di Polizia penitenziaria, in occasione del quale sono stati approfonditi temi inerenti le peculiarità del Corpo ma anche le difficoltà e i rischi - conclude il comunicato di Ammazzateci tutti - chiediamo maggiore impegno e attenzione nei confronti del Corpo di polizia penitenziaria, uomini e donne chiamati a sostenere il peso di quella parte di comunità più difficile e pericolosa con abnegazione e professionalità, ma anche con mirabile umanità".

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