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    Terravecchia festeggia i 150 anni dell'Unita' d'Italia

     

     

    Terravecchia festeggia i 150 anni dell'Unita' d'Italia

    13 apr 11 Si annuncia una festa importante quella di giovedì 14 aprile quando verranno aperti i solenni festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia e i 90 anni dalla ritrovata autonomia amministrativa del comune di Terravecchia nel cosentino. Nel 1807 gli occupanti francesi, organizzando il nuovo sistema amministrativo accorparono il comune di Terravecchia con quello di Cariati, gli abitanti del centro collinare subirono con disagio la forzata unificazione, forti della loro identità culturale e sociale, misero in piedi varie iniziative per spiegare il proprio dissenso, clamorosa la protesta del giugno 1882 quando nessun terravecchiese si recò alle urne per le votazioni amministrative. Poi, finalmente, il 14 aprile 1921 ci fu la definitiva autonomia dal municipio di Cariati con la promulgazione della legge n. 425, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 99 del Regno d’Italia. Il decreto reale del 24 settembre 1923, diffuso sempre sulla Gazzetta dell’8 novembre 1923, n. 262, fu l’atto che sancì la definitiva autonomia del paese. Ora il sindaco Mauro Santoro e la sua giunta vogliono sottolineare questa Autonomia ma nell’ambito delle celebrazione dell’Unità d’Italia. «È un riconoscimento ai tanti terravecchiesi che si sono battuti per conservare il nostro diritto dovere di vivere ed operare in un comune autonomo» ha dichiarato l’attuale primo cittadino. «Solennizzeremo questa data intitolando alcune vie cittadine ai sindaci e alle personalità del nostro comune ed inoltre consegnando alcune targhe di amicizia a chi abbiamo trovato compagno nel nostro cammino». Particolarmente significativa sarà la consegna di un attestato di vicinanza e di stima al sindaco di Cariati, esteso naturalmente a tutti i cariatesi, che sono visti come vicini di casa con cui da sempre «abbiamo condiviso gioie e dolori». A rendere più importante la manifestazione la consegna da parte del presidente della Commissione regionale contro la mafia, il consigliere regionale Salvatore Magarò, che ha scelto Terravecchia come primo comune per apporre nella sede municipale, a nome del Consiglio regionale della Calabria, la targa «Qui, la ‘ndrangheta non ha diritto di entrare. I comuni calabresi ripudiano la mafia in ogni sua forma». In un messaggio al sindaco Santoro l’on. Magarò ha scritto: «Partiamo da un piccolo comune per ribadire con forza che i nostri municipi sono il vero presidio della democrazia e della lotta a tutte le incrostazioni mafiose». Terravecchia è già pronta per la festa, ha segnalato con il tricolore tutti i nomi delle sue vie e piazze e il programma prevede altre iniziative nei prossimi mesi per sottolineare il valore dell’Autonomia nell’Unità.

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