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    Beni per 30 mln sequestrati dalla Dia a imprenditore vicino a cosca Molè

     

     

    Beni per 30 mln sequestrati dalla Dia a imprenditore vicino a cosca Molè

    31 ago 11 Beni mobili ed immobili per un valore di trenta milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria ad un imprenditore di Gioia Tauro, Marcello Fondacaro, di 52 anni, indicato dagli investigatori come espressione della cosca Mole' della 'ndrangheta. Il sequestro e' stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda. I beni sequestrati consistono nel patrimonio aziendale e nelle quote di cinque società; alcuni terreni edificabili; quattro appartamenti e varie disponibilità finanziarie aziendali e personali.

    Tra i beni 2 ospizi nel Lazio. Ci sono anche due case di riposo ed un laboratorio di analisi con sede a Roma ed ad Ardea (Roma), convenzionati con la Regione Lazio, tra i beni per un valore di trenta milioni di euro sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria a Marcello Fondacaro, di 51 anni. Fondacaro, che è un medico, è originario di Gioia Tauro, ma da tempo è domiciliato ad Ardea. "Fondacaro - ha detto, incontrando i giornalisti, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Michele Prestipino - è un personaggio particolare. Può essere definito un vero elemento di cerniera tra gli affari puliti e gli interessi sporchi della cosca Molé di Gioia Tauro. Il fatto che le sue strutture sanitarie fossero convenzionate con la Regione Lazio ha consentito a Fondacaro e ai suoi soci di trarre beneficio per molti anni da queste attività parasanitarie. Fondacaro è un autentico colletto bianco, esponente di quella zona grigia di cui la 'ndrangheta si serve per gestire le proprie attivita' economiche legali". Secondo Prestipino, inoltre, "Fondacaro è un medico disponibile poiché è stato accertato che per conto della cosca Molé avrebbe contattato in alcune occasioni suoi colleghi per sollecitare perizie di comodo finalizzate a favorire la scarcerazione anticipata di esponenti della 'ndrangheta, come il boss di Gioia Tauro Antonino Mole', padre di Rocco Molé, ucciso a Gioia Tauro il primo febbraio del 2008 durante la fase cruenta dello scontro per il controllo del territorio con la cosca Piromalli. Con questa operazione si è contribuito in maniera efficace alla disarticolazione economica di una delle più potenti cosche della 'ndrangheta''. Marcello Fondacaro è stato condannato dal Tribunale di Palmi nel 2001 a sette anni di reclusione per associazione mafiosa. Contro Fondacaro è in corso il processo di secondo grado davanti la Corte d'appello di Reggio Calabria, la prossima udienza del quale è fissata per il 25 ottobre.

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