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    Tessera sanitara a Federica, la madre "Delle scuse non sappiamo che farne"

     

    Federica Monteleone

     

    Tessera sanitara a Federica, la madre "Delle scuse non sappiamo che farne. Non è cambiato nulla"

    24 ago 11 "Solo poche righe per far sapere al governatore Giuseppe Scopelliti e al suo entourage che la famiglia Monteleone di quelle sterili scuse al sapor di 'Pilato' non sa proprio cosa farsene". E' quanto sostiene Mary Sorrentino, la mamma di Federica Monteleone, la sedicenne morta il 26 gennaio 2007 dopo un intervento di appendicectomia nell'ospedale di Vibo Valentia, dopo le scuse della Regione per l'invio alla figlia della tessera sanitaria. La donna ha inviato la lettera al sito "Scirocco eventi del sud news", che l'ha diffusa. "In questi quattro anni e mezzo - ha scritto Mary Sorrentino - abbiamo assistito a fin troppi scarica barile. Mia figlia era appena stata portata in rianimazione a Vibo quando sfacciatamente il capo dell'equipe si avvicinò a noi con le parole 'mi dispiace, l'intervento è tecnicamente riuscitò, come a voler dire 'non e' stata colpa mià". "Passiamo quindi al nocciolo della questione - ha proseguito - ricordando al governatore Scopelliti, all'ex governatore Agazio Loiero, all'on. Orlando, ai vari direttori generali che si sono susseguiti negli anni all'Azienda sanitaria provinciale, che in più occasioni abbiamo chiesto che le persone inizialmente indagate, successivamente condannate, fossero sospese dal servizio. Ma anche in questo caso è stato come assistere ad una partita di ping pong. Pare che in materia di sanità non sia ben chiaro chi debba prendere determinate decisioni, perché a sentir dai rimpalli verrebbe da pensare che chi fa parte di questo settore può anche uccidere (purché indossi rigorosamente un camice bianco), tanto amministrativamente nessuno ha poteri sanzionatori". In chiusura, dopo aver evidenziato il controsenso di avere titolato una sala del palazzo del Consiglio regionale a sua figlia e di averle spedito la tessera sanitaria come a una comune cittadina in vita, Mary Sorrentino Monteleone scrive: "cari Sindaco e Governatore, comunichiamo ufficialmente che nostra figlia vive in Cielo, ma con le spalle larghe che la vita ci ha modellato, ci impegniamo a trovare il modo di recapitarle la tessera sanitaria e, in fondo, crediamo sia più facile che si assista a questa consegna piuttosto che ad un vostro provvedimento nei confronti dei vostri distratti dipendenti".

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