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    Ventesimo anniversario assassinio giudice Scopelliti

     

    Antonino Scopelliti

     

    Ventesimo anniversario assassinio giudice Scopelliti. Messaggio di Napolitano. Fini "Grande coraggio", Schifani "Eredità preziosa"

    09 ago 11 Il Segretario generale della Presidenza della Repubbica, Donato Marra, nel ventesimo anniversario dell'attentato in cui perse la vita il giudice Antonino Scopelliti, in un messaggio a Rosanna Scopelliti, Presidente dell'omonima Fondazione, ha rappresentato la vicinanza e la solidarietà del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Antonino Scopelliti - si legge nel messaggio - fu limpida e rigorosa figura di magistrato schivo e tenace, da sempre oppositore coraggioso e coerente delle mafie e del loro perverso sistema di omertà. Il suo assassinio rappresentò un tragico momento di un assurdo e agghiacciante disegno mafioso di attacco allo Stato e ai suoi rappresentanti: autentici eroi - come ha ricordato più volte il Capo dello Stato - della causa della legalità e della difesa delle istituzioni democratiche. L'esempio e il sacrificio di Antonino Scopelliti parlano ancora oggi al Paese, alla società civile e in particolare alle giovani generazioni che, in Calabria - anche grazie all'apprezzato e prezioso impegno della Fondazione che presiede e dell'Associazione 'Ammazzateci Tutti' - si battono generosamente e con ferma determinazione per un futuro di progresso, di rispetto delle regole e di riscatto dalla violenza prevaricatrice della criminalità organizzata. Con questi sentimenti, il Presidente Napolitano invia a lei - gentile Presidente - agli organizzatori e a quanti interverranno alla iniziativa, il suo saluto commosso e partecipe, cui volentieri unisco il mio personale".

    Fini: "In occasione della commemorazione del ventesimo anniversario dell'assassinio del giudice Antonino Scopelliti, promossa dalla Fondazione Antonino Scopelliti e dall'Associazione Ammazzateci Tutti, desidero manifestare a tutti i partecipanti la mia più sentita solidarietà e vicinanza. Antonino Scopelliti affermò che 'il buon giudice, nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso'. Credo che in questa dichiarazione si riassumano i tratti che meglio definiscono la personalità professionale e umana di Antonino Scopelliti: un magistrato unanimamente apprezzato per il suo rigore professionale, per il suo spessore morale e per il suo impegno al servizio dello Stato". E' quanto si legge in un messaggio del presidente della Camera Gianfranco Fini. "A tutti noi - prosegue Fini - resta il dovere di non dimenticare mai la sua intensa e coraggiosa dedizione nella lotta alla criminalità organizzata, perché non vi è colpa più grave, per una società autenticamente leale ai valori della democrazia, che quello di lasciare che il sacrificio e l'eredità morale di uomini come lui, impegnati con totale passione e dedizione nella difesa della legalità e della giustizia, possano cadere nell'oblio o nell'indifferenza. La scritta che appare sul luogo dell'agguato, 'la tua morte ha spezzato il silenzio di questa terra', deve restare idealmente scolpita nella coscienza morale del Paese, come forte richiamo ad un sempre più rigoroso impegno delle Istituzioni e della società nella difesa intransigente dei principi di libertà e di democrazia, contro ogni logica mafiosa".

    Schifani: "Desidero ricordare il sacrificio e rinnovare la memoria di un grande magistrato. Fin da giovanissimo Antonino Scopelliti ha svolto la sua attività con la semplicità di un uomo comune ma con la determinazione, il coraggio e l'onestà di un uomo fuori dal comune", scrive il presidente del Senato, Renato Schifani, nel messaggio al presidente della Fondazione Antonino Scopelliti, Rosanna Scopelliti, nella ricorrenza del ventesimo anniversario dell'assassinio del giudice Antonino Scopelliti, ucciso in un agguato mafioso il 9 agosto 1991. "La sua vita - prosegue il messaggio di Schifani - è stata, per chiunque l'abbia conosciuto, esempio di civiltà, rettitudine e integrità morale. All'amore per la verità, al rispetto per l'etica professionale e al rifiuto della corruzione e delle intimidazioni Antonino Scopelliti ha offerto il sacrificio estremo. Il suo esempio ha cambiato la coscienza di tanti, il suo eroismo quotidiano e silenzioso, la sua passione civile sono espressione di quale forza straordinaria possa avere il semplice, ma non facile, compimento del proprio dovere. Portare avanti, con coraggio e coerenza, il suo insegnamento, come quello di altri eroi uccisi dalla mafia, è un'attività preziosa e insostituibile: la criminalità organizzata - sottolinea Schifani - si vince anche sensibilizzando le giovani generazioni ai valori della legalità e della non violenza, indispensabili per assicurare la convivenza civile e una consapevole partecipazione alla vita democratica del Paese. Il vostro lavoro è l'eredità di Antonino Scopelliti e di tutti quelli che sono morti per affermare i valori dello Stato".

    Ministro Meloni: "Antonino Scopelliti è stato fino all'ultimo un servitore dello Stato e delle istituzioni e la sua figura rappresenta un esempio per le giovani generazioni": lo afferma il ministro della Gioventù Giorgia Meloni nel giorno del ventesimo anniversario dell'assassinio del magistrato. "E' anche attraverso la giusta celebrazione dei simboli della lotta alla criminalità organizzata che si educano i giovani alla legalità", osserva il ministro Meloni. "Ma è fondamentale - sottolinea - sostenere concretamente tutti quegli esempi di civiltà e di protagonismo generazionale che arrivano da quei tantissimi ragazzi italiani che scelgono di ribellarsi alle mafie, organizzandosi con tenacia da nord a sud. Per questo motivo - annuncia - a settembre sarà costituito il Tavolo nazionale della legalità. La nostra idea è quella di poter mettere in rete le tante associazioni e realtà di giovani impegnate nella nostra Nazione per la legalità e contro le varie forme di criminalità organizzata, ed al tempo stesso - conclude - supportarle fattivamente nella pianificazione e realizzazione delle loro importanti attività"

    Lumia: "Se oggi il nostro Paese ha superato la minaccia terrorismo e ha inferto duri colpi alle organizzazioni mafiose lo deve a persone come il magistrato Antonino Scopelliti", lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, ricordando il magistrato ucciso a Piale, in Calabria, il 9 agosto del 1991. "Il suo lavoro di magistrato capace e coraggioso - scrive Lumia in una nota - diede un notevole contributo alla giustizia in alcuni dei momenti più delicati della Repubblica italiana. Scopelliti credeva nei valori della democrazia e della legalità, nonostante il clima di omertà e connivenza diffuso nella società e nelle istituzioni. Non esitò nemmeno un istante a preparare i rigetti dei ricorsi in Cassazione presentati dai legali dei boss condannati nel primo maxiprocesso, neanche quando gli vennero offerti 5 miliardi di lire per raddrizzare la requisitoria. Come è accaduto spesso nella storia del nostro Paese, e come continua ad accadere ancora oggi, Scopelliti non fu adeguatamente protetto dallo Stato e supportato dall'opinione pubblica. La sua testimonianza - conclude Lumia - sia un monito per quella parte sana della politica e della società affinché non faccia mancare con gesti concreti il sostegno a chi è in prima linea nella lotta alle mafie".

    Sindaco Arena: "L'odierno anniversario rappresenta per me un momento particolarmente triste ed evocativo. Il 9 Agosto di venti anni fa ho vissuto, concitatamente, le fasi che seguirono l'efferato omicidio del Giudice Antonino Scopelliti". Lo afferma in una nota il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena. "L'angosciante ricordo di quel giorno, uno dei tanti vissuti d'estate a Cannitello, non è sbiadito - aggiunge - nella mia memoria: l'incessante frastuono delle sirene della polizia, il caotico via vai di persone, il rumore degli elicotteri che sorvolavano la zona di Campo Calabro. Infine, ancor più limpidamente, ricordo l'incredibile susseguirsi di voci sull'accaduto, tra confusione, panico e rabbia. Chi parlava di un incidente automobilistico, chi di suicidio, fin quando, purtroppo, si diffuse sempre con maggior insistenza la voce secondo la quale, dentro quell'auto, giaceva il corpo di Nino Scopelliti. Furono istanti tremendi ed inaspettati, durante i quali si avvicendavano sentimenti contrastanti". "Dall'incredulità - prosegue Arena - alla rassegnazione, sino alla paura: paura perché, per la prima volta nella nostra terra, la 'ndrangheta aveva alzato il tiro colpendo un uomo delle Istituzioni; un attento e scrupoloso servitore dello Stato che, nella sua infaticabile attivita' giudiziaria, aveva il delicato compito di giudicare, in via definitiva, i più importanti processi di mafia e non solo. Tanto si è detto in questi anni, forse troppo poco si è fatto. Si è parlato del Giudice Scopelliti come di un uomo solo, che decise di rifiutare la scorta considerandola uno status symbols non condivisibile. Un uomo, portatore sano di indissolubili valori morali e professionali. Valori che lo consacrano non solo come simbolo su cui fondare l'impegno a difesa della legalità, ma anche come rappresentazione concreta di tutti quei magistrati che, in una fase delicata del nostro paese caratterizzata da una contrapposizione istituzionale senza precedenti, quotidianamente conducono il proprio lavoro lontano dai riflettori, nel solo ed esclusivo intento di servire lo Stato. Oggi, a distanza di venti anni da quella tragica giornata, posso affermare con fermezza che i sentimenti che animano la nostra comunità sono mutati. I nostri concittadini hanno raggiunto la maturità necessaria di chi sa che, per vincere la partita più importante della storia Repubblicana, quella contro la criminalità, deve metterci il massimo sforzo". "A distanza di venti anni, pertanto, la figura - conclude - di Antonino Scopelliti diventa emblema e riferimento non solo dei calabresi ma degli italiani tutti. Di una nazione intera che, da storie come la sua, deve trarre coraggio ed energie per vincere ogni tipo di illegalità ed affermare i principi della giustizia, della lealtà e dell'onestà"

    Un albero della memoria. Una pianta d'ulivo come "albero della memoria" per ricordare Antonino Scopelliti, il magistrato della Procura generale della Cassazione ucciso il 9 agosto di 20 anni fa alla vigilia del maxiprocesso a Cosa nostra in cui avrebbe dovuto sostenere la pubblica accusa. L'albero è stato piantato stamattina, accanto alla stele che ricorda il sacrificio del magistrato, sul luogo dell'agguato a Scopelliti, su iniziativa dell'Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, della Fondazione Scopelliti e del movimento E adesso ammazzateci tutti, fondato insieme ad Aldo Pecora, dalla figlia del giudice, Rosanna. La piantumazione dell'albero rientra nelle manifestazioni di Legalitalia, l'inziativa in corso a Reggio Calabria diretta dal giornalista Michele Cucuzza e promossa da Ammazzateci tutti nel ventennale dell'omicidio di Scopelliti.

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