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    Indagini Lo Giudice, Pignatone indagato? La Procura smentisce

     

     

    Indagini Lo Giudice, Pignatone indagato? La Procura smentisce

    07 ago 11 L'estate dei veleni a Reggio Calabria si arricchisce di un nuovo capitolo. Da Santa Maria Capua Vetere (Caserta) arrivano voci, diffuse da Sky Tg 24, secondo le quali il Procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, è indagato insieme al dirigente della squadra mobile, Renato Cortese, ed il responsabile del Ros, Stefano Russo. L'iscrizione nel registro degli indagati di Pignatone viene, però, immediatamente esclusa "in modo assoluto" dal capo della Procura campana, Corrado Lembo, il quale sulle altre due posizioni afferma di "non aver alcuna dichiarazione da rendere". La vicenda è da legare alle indagini sul clan Lo Giudice e sul successivo pentimento del presunto capo cosca Nino Lo Giudice. Le dichiarazioni rese dal pentito alla Dda di Reggio Calabria portarono nel dicembre del 2010 all'arresto del capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi, che si trova attualmente detenuto proprio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Tracuzzi, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto dal boss Nino Lo Giudice consistenti somme di denaro e beni di lusso in cambio delle sue informazioni riservate sulle inchieste riguardanti il gruppo criminale reggino. L'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sarebbe partita, secondo le indiscrezioni circolate, da un esposto presentato da Tracuzzi dopo un colloquio investigativo avuto dall'ufficiale dei carabinieri detenuto nel carcere campano con Cortese e Russo. Il pentito Nino Lo Giudice, nel corso dei suoi interrogatori, aveva tra l'altro fatto riferimento ai rapporti avuti in passato con tre magistrati tra cui il procuratore aggiunto della Direzione Nazionale antimafia, Alberto Cisterna, che dal giugno scorso è indagato dalla Dda di Reggio Calabria per il reato di corruzione in atti giudiziari. Successivamente sono stati anche indagati ed interdetti dall'attività professionale due avvocati penalisti reggini, Lorenzo Gatto e Giovanni Pellicanò, accusati di favoreggiamento della cosca Lo Giudice. I due legali erano i difensori di Luciano Lo Giudice, fratello di Nino e, secondo l'accusa, mentre il loro assistito era detenuto avrebbero portato all'esterno i messaggi del boss per i componenti della cosca. Di quanto sta accadendo a Santa Maria Capua Vetere è del tutto all'oscuro il Procuratore Pignatone il quale ha appreso dal telegiornale di Sky la notizia dell'inchiesta. "Apprendo da un telegiornale - ha detto Pignatone - che vi sarebbe una inchiesta nei miei confronti, del dirigente della squadra mobile e del comandante del Ros di Reggio Calabria a seguito dell'esposto di un soggetto detenuto per reati di mafia. Non so nulla di questa inchiesta ma sono sicuro che l'assoluta linearità e correttezza dell'operato della Procura e della polizia giudiziaria di Reggio Calabria potranno essere accertate in qualsiasi sede".

    In serata il sito del settimanale 'Il Corriere della Calabria' ha pubblicato alcuni stralci dell'esposto fatto dal capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Nel documento, di cui viene anche pubblicata la foto, il capitano dei carabinieri, tra l'altro, afferma che Cortese e Russo il 28 giugno scorso gli avrebbero richiesto di collaborare sui rapporti tra Luciano Lo Giudice e magistrati reggini, garantendogli dei benefici.

    Procuratore Lembo: Lo escludo. "Avendo appreso da notizie di stampa, escludo nel modo più assoluto che il collega Giuseppe Pignatone sia iscritto nel registro degli indagati". Così, il procuratore di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Corrado Lembo. In merito alle notizie relative all'iscrizione nel registro degli indagati di altri soggetti, come il capo della Squadra mobile reggina, Renato Cortese, e il capo del Ros, Stefano Russo, Lembo risponde: "Non ho alcuna dichiarazione da rendere come è mio costume per tutto ciò che attiene alle eventuali attività di indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere".

    Pignatone: Non ne so nulla. ''Apprendo da un telegiornale che vi sarebbe una inchiesta nei miei confronti, del dirigente della squadra mobile e del comandante del Ros di Reggio Calabria a seguito dell'esposto di un soggetto detenuto per reati di mafia". Lo afferma il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, circa la notizia diffusa da Sky Tg 24 secondo la quale lo stesso magistrato, il capo della squadra mobile reggina, Renato Cortese, ed il capo del Ros, Stefano Russo, sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Secondo Sky Tg24 l'accusa formulata contro Pignatone ed i vertici delle forze dell'ordine sarebbe quella di aver tentato di estorcere dichiarazioni false a un carabiniere, il capitano Saverio Spadaro Tracuzzi, contro i magistrati reggini Cisterna, Mollace e Neri. La vicenda sarebbe successiva all'arresto del boss pentito Antonino Lo Giudice. "Non so nulla di questa inchiesta - ha aggiunto Pignatone - ma sono sicuro che l'assoluta linearità e correttezza dell'operato della Procura e della polizia giudiziaria di Reggio Calabria potranno essere accertate in qualsiasi sede". Il capitano Saverio Spadaro Tracuzzi è attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere perché accusato dalla Dda di Reggio Calabria di concorso esterno in associazione mafiosa per i suoi presunti rapporti con la cosca Lo Giudice della 'ndrangheta.

    Solidarietà a Pignatone. "Solidarietà, sentita, al Procuratore di Reggio, dottor Giuseppe Pignatone". Lo afferma in una nota il Presidente della Fondazione 'Giacomo Mancini', Pietro Mancini. "Si tratta - aggiunge - di un magistrato serio, amico di Giovanni Falcone, che merita stima e apprezzamento e sta lavorando, in modo eccellente, in un ambiente molto difficile. Gli sono vicino".

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