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In piazza gli operai dei cantieri sulla A3

 

 

Troppi morti, scioperano gli operai dei cantieri A3 "più sicurezza"

01 mar 10 E’ stato indetto per martedì 2 marzo dai sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil lo sciopero degli operai delle ditte che lavorano sui cantieri del V macrolotto dell'A3 Salerno-Reggio Calabria. In poche settimane due persone hanno perso la vita in incidenti sul lavoro. Prima un 32enne, Rocco Palumbo originario del cosentino, caduto da un'impalcatura; poi nei giorni scorsi Salvatore Pagliaro, 51 anni, caduto da un pilone e finito in una colata di cemento. Entrambi gli incidenti si sono verificati a Palmi. I sindacati unitari hanno indetto una giornata di sciopero generale per chiedere maggiore sicurezza sui cantieri. "Denunciamo con forza - affermano i sindacati in una nota - la gravità di quanto accaduto in pochi giorni, nonostante, già a seguito del primo incidente mortale, avessimo contestato le condizioni di lavoro degli operai, ai quali non è garantita la sicurezza nelle normali attività lavorative. E' ormai evidente, che ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza per la sicurezza nel lavoro sui cantieri". "Il nostro settore - prosegue la nota dei sindacati - ha tristemente il primato di incidenti sul lavoro, che per la loro gravità sono per lo più mortali. Abbiamo tutti il dovere di invertire la tendenza, di consentire a chi va con enorme sacrificio a guadagnarsi il pane, di poter tornare a casa dai propri cari. Non ci sono scusanti plausibili, ne è più possibile nascondersi dietro la consuetudine di frasi che richiamano alla disattenzione o errore umano la sola ed unica causa di tali tragedie. Riteniamo che ci siano delle responsabilità precise, non si può, a causa di ritardi nella consegna dei lavori, chiedere prestazioni lavorative che non garantiscono la sicurezza. Richiedere turni aggiuntivi ai lavoratori, piuttosto che incrementare le unità lavorative, spremere i lavoratori, magari proprio coloro che essendo assunti a tempo determinato, sono 'ricattabili' e non possono rifiutarsi". Per Fillea, Filca e Feneal "le imprese devono applicare tutte le regole sulla sicurezza, rispettare le procedure, anche se si rallentano le lavorazioni. Le autorità, tutte, devono controllare continuamente che i protocolli vengano rispettati, e sanzionare chi non li rispetta, nonché applicare gli accordi sottoscritti, che non devono rimanere solo sulla carta"

Italia dei Valori di Catanzaro nell’esprimere “cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore Salvatore Pagliaro, deceduto a causa di un incidente mortale durante i lavori sulla A3, sottolinea che il settore dei Lavori pubblici continua ad essere caratterizzato da forti elementi di negatività quali la inosservanza delle prescrizioni e delle regole a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché la violazione delle disposizioni contrattuali di settore in materia retributiva, previdenziale e contributiva. Tutto ciò comporta che le Pubbliche Amministrazioni registrino una oggettiva difficoltà ad ottenere obiettivi di qualità nell’esecuzione delle opere e della tempistica contrattuale. Italia dei Valori, ritiene che, in un simile contesto, per perseguire obiettivi di sicurezza, legalità e qualità nel settore dei lavori pubblici occorre intervenire sui sistemi di aggiudicazione delle gare di appalto. Sostanzialmente, si chiede che le Amministrazioni Pubbliche inseriscano nei loro capitolati di appalto il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa e quindi che non sia soltanto “il prezzo più basso” a determinare l’aggiudicazione delle gare di appalto ma che esso venga valutato insieme ad altri parametri quali: il valore tecnico/qualitativo e la presentazione di un piano di sicurezza concreto e verificabile. Oggi molto spesso vengono affidati importanti lavori pubblici ad imprese che vi partecipano con un eccessivo ribasso “a base d’asta” e chiaramente non possono offrire standard di qualità/prezzo o di sicurezza per le maestranze occupate con l’aggravante quindi di privilegiare imprese sleali sul mercato della libera concorrenza e meno strutturate rispetto a quelle più organizzate sul territorio. Sotto questo profilo, il recente protocollo d’intesa siglato tra l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, gli Organismi rappresentativi del settore delle costruzioni ed Enti ispettiva sia una valida soluzione ai problemi su esposti...e certamente una strada da perseguire anche nelle altre province della Calabria. Oggi, troppo spesso - conclude Idv di Catanzaro - si verificano incidenti mortali sui cantieri edili e certamente non sono frutto di disattenzione delle maestranze impiegate, ma molto spesso di una scarsa attenzione delle imprese ai problemi della sicurezza sui posti di lavoro. Su questo terreno, bisogna lavorare moltissimo sia sul versante normativo migliorando i capitolati di appalti con l’inserimento di norme restrittive in materia di sicurezza, ma soprattutto dotando gli Enti ispettivi e di vigilanza di personale qualificato sul territorio”.

Tripodi “Non se ne può più. Drammaticamente ci risiamo. Nelle prime pagine dei giornali la notizia di un altro incidente mortale nello stesso cantiere dove neanche quindici giorni fa a Palmi è deceduto un altro operaio dipendente di un’impresa impegnata nei lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria”. A sostenerlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, Assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, nonché segretario regionale e responsabile Mezzogiorno del PdCI-Federazione della Sinistra, in merito alla morte di Salvatore Pagliaro, di 51 anni, caduto per cause in corso d'accertamento da un pilone finendo in una colata di cemento.“L’ennesima tragedia di cui sono vittima i lavoratori – sottolinea Tripodi –. Salvatore Pagliaro dipendente di una ditta affidataria del consorzio Scilla che ha in appalto i lavori del quinto macrolotto ha perso la vita in modo raccapricciante. Un incidente che testimonia quanto i lavoratori siano troppo spesso privati dei più elementari diritti di sicurezza in un paese in cui si continua a non investire vergognosamente in prevenzione. Una problematica che ha assunto proporzioni enormi e che, in questi ultimi mesi e in questi ultimi giorni, ha visto coinvolte tristemente tante famiglie calabresi che hanno perso i loro cari”. “Adesso ci aspettiamo naturalmente il solito vergognoso annuncio di facciata del presidente dell'Anas, Pietro Ciucci – aggiunge Tripodi – che comunicherà di aver nominato una commissione d'inchiesta che però non farà nessuna indagine. Oramai è chiaro: secondo Ciucci e company quando muore un lavoratore sui cantieri dell’autostrada, muore perché se l’è andata a cercare”. “Intanto – afferma ancora Tripodi - un’altra vita è stata spezzata sul posto di lavoro e un’altra famiglia si ritrova sola nel suo dramma nell’indifferenza di un sistema legislativo inadeguato che non tuteli i lavoratori”. “Lo ripeto per l’ennesima volta – ribadisce Tripodi – quello che serve è un messaggio forte e diretto per contrastare un'organizzazione del lavoro senza adeguate tutele e garanzie e per dare una spallata alla totale indifferenza di un sistema legislativo a livello nazionale che permette agli imprenditori di farla franca, di rimanere immuni da gravi responsabilità”. “Con l'approvazione nel recente Consiglio regionale della legge per l'istituzione di un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti gravi o mortali sui luoghi di lavoro – ribadisce ancora Tripodi - abbiamo colmato un grande vuoto ma è chiaro che questo non può bastare. La legge, infatti, non potrà mai restituire i loro cari alle famiglie delle vittime sul lavoro. Quello che serve infatti risponde al nome di giustizia sociale, al massimo impegno affinché questa drammatica catena si spezzi una volta per tutte con l'augurio che il fondo di solidarietà seppur doveroso giaccia lì dov'é e si investa più in sicurezza ed in prevenzione. Di lavoro non si può e non si deve più morire".

 

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