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Asp Cosenza all'avangurdia nella ricerca

 

 

Terapia sperimentale ottiene risultati su malattia rara a Rossano

18 mar 10 Una terapia sperimentale ideata dall’Unità Operativa di Oncologia di Rossano, diretta dal dott. Francesco Iuliano, e realizzata dall’Asp di Cosenza ha permesso di salvare la vita di un paziente affetto dalla malattia di Castleman multicentrica, una malattia rara che ha un decorso molto grave. Nella letteratura internazionale dal 1954 sono stati descritti circa 400 casi di malattia multicentrica, oggi in leggero aumento per la presenza di pazienti con AIDS. La sperimentazione di successo che ha portato a questo importante risultato ha consentito la realizzazione di un cocktail di farmaci innovativi. Si tratta del primo caso clinico trattato sequenzialmente con questo tipo di farmaci nel mondo. La realizzazione di una terapia personalizzata è stata necessaria perché non esiste per una malattia così rara un trattamento standard e a seconda delle situazioni cliniche sono stati utilizzati protocolli di polichemioterapia come CHOP o CVAD; farmaci antineoplastici singoli o variamente associati; anticorpi monoclonali quali rituximab o atlizumab; talidomide; retinoidi; cortisonici; farmaci antivirali quali ganciclovir, foscarnet, e cidofovir; radioterapia. Il risultato è stato ottenuto anche grazie ai tempi rapidissimi nei quali è stato autorizzato e acquistato il farmaco RoActemra, ordinato dalla Germania. Il caso - ha spiegato il dott. Iuliano- ha avuto un esordio drammatico con un decorso di estrema aggressività e per questo è stata associata la terapia antivirale con ganciclovir, anticorpo monoclonale anti CD20 ed anticorpo monoclonale anti IL-6 che è la citochina maggiormente implicata nella patogenesi della sindrome da devastazione d’organo o wasting syndrome, a dosi settimanali di Endoxan. Soltanto in Giappone – ha concluso- vi è la registrazione dell’anticorpo monoclonale anti –IL6 nella malattia di Castleman Multicentrica, ma non si è mai proceduto ad una terapia di associazione come la nostra che potrebbe essere di aiuto in altri casi simili. Il paziente è oggi in remissione completa da una malattia che senza la sperimentazione avrebbe avuto un esito fatale. Un successo ottenuto grazie a un intenso lavoro d’equipe e a una stretta collaborazione tra quanti hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo. Gli esiti della sperimentazione saranno illustrati a breve alla Comunità scientifica nel corso di un congresso medico.

 

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