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Rapporto salute

 

 

Salute, in Calabria c’è minor mortalità da tumori ma la maggior mortalità neonatale

16 mar 10 La Calabria e' la regione in cui si registra la minore mortalita' per i tumori per entrambi i sessi: per i maschi (2007) e' pari a 28,96 per 10 mila abitanti (contro la mortalita' media italiana di 37,84), e per le femmine e' pari a 14,47 per 10 mila (mortalita' media italiana di 20,12). La Calabria si conferma inoltre la regione d'Italia in cui si fuma meno: la percentuale di fumatori e' pari al 17% della popolazione regionale over-14 contro una media nazionale del 22,1%; il 62,7% della popolazione e' costituito da non fumatori, mentre la media nazionale si assesta sul 53,2%. La Calabria ha una quota di ex-fumatori del 17,4% (22,5 valore italiano). Sono alcuni dei dati che emergono dalla settima edizione del Rapporto Osservasalute (2009), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualita' dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all'Universita' Cattolica. Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Universita' Cattolica di Roma e coordinato dal Professor Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facolta' di Medicina e Chirurgia, il Rapporto e' frutto del lavoro di 176 esperti di sanita' pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Universita' e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali. La popolazione della Calabria cresce poco, infatti il saldo medio annuo nel biennio 2007-2008 e' pari a +2,6 persone per 1.000 residenti per anno contro una media italiana di +7,7?; il saldo naturale e' pari a -0,1?, mentre il saldo migratorio e' pari a 2,7?. Il tasso di fecondita' totale (ovvero il numero medio di figli per donna) e' basso: e' pari a 1,266 figli per donna contro un valore medio italiano di 1,373. In Calabria l'eta' media al parto e' pari a 30,8 anni contro una media italiana di 31,1 anni. E' bassa la quota di nati da almeno un genitore straniero: nel 2007 la percentuale di nati con padre straniero e' di 3,7% a fronte di un valore medio italiano di 12,2% e la percentuale di nati con madre straniera e' di 6,3% a fronte di un valore medio italiano del 14,6%. La Calabria ha una speranza di vita alla nascita per il 2008 (stime provvisorie) per i maschi pari a 78,8 anni (78,7 anni e' la media italiana), mentre per le donne e' di 84 anni (84 e' anche la media italiana). Il 9,5% dei cittadini della Regione ha tra 65 e 74 anni (a fronte di una media italiana del 10,5%), mentre le persone con 75 anni ed oltre sono il 9,1% della popolazione regionale contro il 9,7% medio italiano. Molti anziani in Calabria vivono soli: la percentuale di persone dai 65 anni in su che vive sola in Calabria e' pari al 15,3% dei maschi in quella fascia d'eta' (valore medio italiano 13,6%), 39,7% delle femmine (valore medio italiano 36,9%), per un totale del 29,1% delle persone in questa fascia d'eta', contro una media italiana di 27,1%. La quota di persone anziane che vivono sole sul totale della popolazione della stessa fascia di eta' rappresenta un prezioso indicatore in sede di programmazione dei servizi territoriali di tipo socio-sanitario. Il motivo e' che gli anziani che vivono soli sono maggiormente esposti al rischio di emarginazione sociale e, data l'eta', all'insorgenza di patologie gravi e invalidanti che possono portare al confinamento e, comunque, alla necessita' di assistenza socio-sanitaria anche nello svolgimento delle normali attivita' della vita quotidiana. Inoltre, in Calabria la mortalita' complessiva (per tutte le cause) oltre il primo anno di vita e' pari a 109,03 per 10 mila abitanti tra i maschi (dati provvisori per l'anno 2007), contro una media italiana di 113,91, mentre e' pari a 70,53 per 10 mila tra le donne, contro una media italiana di 70,37. Per quanto riguarda il consumo di alcol la Calabria nel 2007 presenta una quota di non consumatori pari al 32,3%. Il dato italiano per i non consumatori e' nel 2007 il 29,1%. I consumatori sono il 64% contro un valore medio nazionale di 68,2%. La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni e' pari al 24,3% dei maschi (valore medio italiano 22,4%) e al 13,5% delle femmine (valore medio italiano 13%). La prevalenza di consumatori a rischio di 19-64 anni e' pari al 22,4% dei maschi (valore medio italiano 21,1%) e al 3% delle femmine (valore medio italiano 5,7%). Sempre in questa fascia d'eta' la presenza di binge drinker e' per i maschi pari a 18,3% (media italiana 15,8%), mentre per le femmine e' di 2,5% (vs 4%). Decisamente appesantita la silhouette dei cittadini della Regione: la percentuale di individui in sovrappeso e' pari al 37,5%; il valore medio nazionale e' il 35,6%. E' obeso l'10,1%, contro il valore medio italiano di 9,9%. Male anche per quanto riguarda la linea dei bambini: in Calabria il 15,8% di quelli tra 8-9 anni sono obesi, contro una media italiana dell'11,5% (anno 2008). La quota di bambini in sovrappeso in questa fascia d'eta' e' il 25,9% contro un valore medio italiano del 23,1%. Per quanto riguarda la pratica di sport, in Calabria solo il 14,3% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo, contro un valore medio italiano di 20,6%; il 24,6% fa qualche attivita' fisica contro il 29,6% degli italiani, mentre il 50,7% non ne pratica affatto (39,5% media italiana).

Maglia nera mortalità neonatale. La Calabria e' maglia nera per mortalita' infantile e neonatale: nel 2006 presenta un tasso di mortalita' neonatale di 3,7 casi per mille nati vivi, contro un valore medio italiano di 2,5; un tasso di la mortalita' infantile di 5,5 casi per mille nati vivi contro una media italiana di 3,4 casi. Lo evidenzia il rapporto "osservasalute" presentato oggi. Per quanto riguarda le malattie infettive la Regione presenta un tasso di incidenza di AIDS di 0,3 per 100.000 per l'anno 2008, l'incidenza minore in Italia. Sempre nell'ambito delle malattie infettive, e' da notare l'aumento del morbillo in Calabria (+17,2%) da 0,29 a 0,34 casi per 100 mila nella classe 0-14 anni, aumento di certo ricollegabile ai problemi di copertura vaccinale. Quest'anno il rapporto ha considerato l'evoluzione dell'incidenza dei tumori negli ultimi decenni. E' emerso che i tassi medi standardizzati di incidenza per tutti i tumori maligni nella classe di eta' 0-84 anni sono passati per i maschi da 233 per 100.000 tra 1980-1989, a 265,7 tra 1990-1999, fino a 274,7 tra 2000-2009 (il valore medio italiano per l'incidenza maschile e' variato da 362,7 a 377,6 fino a 349,4). La mortalita' maschile e' passata da 162,1 a 173,3 fino a 164,9 (a fronte del dato italiano 252,8 a 237,8 fino a 193,3). Per le femmine i tassi medi standardizzati di incidenza per tutti i tumori maligni nella classe di eta' 0-84 anni sono passati da 161 a 183,2, fino a 201,3 (il valore medio italiano e' variato da 233,2 a 255,6 fino a 270,0); la mortalita' femminile da 95,5 a 93,7, fino a 86,3 (in Italia rispettivamente 129,7 120,8 106,0). Se andiamo ad osservare le malattie psichiche in Calabria si riscontrano tassi di ospedalizzazione non alti. Il tasso standardizzato di ospedalizzazione per disturbi psichici (includendo in questa definizione un'ampia gamma di disturbi tra cui le psicosi, le nevrosi, i disturbi della personalita' ed altre patologie, anche correlate all'abuso di sostanze) e', infatti, di 56,85 maschi per 10.000 nel 2006 (vs 50,64 medio in Italia), 49,18 femmine per 10.000 nel 2006 (vs 48,73 medio in Italia). La Calabria nel 2008 fa registrare un consumo di antidepressivi quasi triplicato dal 2000 al 2008: si va da 8,3 dosi definite giornaliere (DDD) per 1000 abitanti nel 2002 a 31 per 1000 nel 2008 che corrisponde a un aumento del 273,5%. A livello nazionale invece i consumi sono piu' che triplicati, si e' passati da 8,18 a 33,55 (+310,1%). Un altro fattore indicativo dello stato generale di salute della Regione e' la condizione e la qualita' di vita di persone con disabilita': quest'anno il Rapporto ha preso in esame l'importo medio annuo delle pensioni di disabilita' che consente di fornire una visione globale del supporto di tipo monetario che lo Stato offre alle persone disabili. I benefici di tipo monetario rimangono infatti la principale tipologia di supporto e rappresentano ad oggi ancora una delle poche fonti che consente di dimensionare la condizione economica delle persone con disabilita'. In Calabria nel 2006 i maschi beneficiari di pensione di invalidita' sono stati 101.463 per un importo medio di 10.276 euro (compenso lordo annuale), le femmine 115.860 per un importo medio di 10.306 euro; per un totale di 217.323 beneficiari e un importo medio di 10.292 euro. I corrispettivi valori in Italia sono mediamente di 2.252.574 maschi disabili che percepiscono in media 12.334 euro annui di pensione, 2.464.306 femmine che percepiscono in media 11.130 euro l'anno, per un totale di 4.716.880 disabili e una pensione media di 11.705 euro l'anno. Alla Calabria - secondo il rapporto - spetta il primato negativo della minore spesa pro capite per assistenza sociale ad anziani e disabili: a fronte di una media italiana di 117 ? l'anno pro capite per gli anziani e di 2.184,3 ? l'anno per le persone con disabilita', la spesa sociale che ha come utenza la popolazione anziana in Calabria e' di appena 19,7 ? pro capite e quella a favore delle persone con disabilita' di 326,4 ? pro capite. Non sono disponibili per la Calabria i dati sull'organizzazione dei punti nascita. Quanto all'aborto volontario, il tasso standardizzato di interruzione volontaria di gravidanza e' nel 2006 e' pari a 7,1 casi per 1.000 donne e quindi inferiore al dato nazionale (9,16 casi per 1.000 donne), ma probabilmente sottostimato. La Calabria presenta un eccesso di parti cesarei: registra una proporzione dei parti con taglio cesareo (TC), pari a 46,83% (totale TC sul totale dei parti - anno 2006), contro la media nazionale di 39,30%. Si registra un aumento parallelo sia delle proporzioni di TC primari che di quelli ripetuti. Quest'anno il Rapporto prende anche in esame la salute della bocca degli italiani che offre anche uno spaccato di quelle che sono le possibilita' economiche delle famiglie per le spese che riguardano la salute dato che nel nostro Paese le prestazioni sanitarie connesse alla salute del cavo orale vengono erogate principalmente da professionisti che operano nel settore privato, comportando di fatto uno svantaggio per i cittadini il cui reddito e' insufficiente a coprire spese sanitarie per la salute orale, specie se ingenti. In Calabria si evince che la liberta' di spesa delle famiglie per la salute della propria bocca e' molto ristretta; infatti in Calabria si registra la percentuale minore di persone di 3 anni e piu' che hanno fatto ricorso ad un odontoiatra per visite di controllo o per trattamenti nei dodici mesi precedenti la rilevazione presso qualsiasi tipo di struttura, sia del SSN che privata o accreditata: questo dato supera di poco il 30% dei cittadini della Regione a fronte della media italiana del 40%. Praticamente in poco meno del 90% dei casi queste visite sono state totalmente a carico delle famiglie. La Calabria e' anche una delle regioni con quote piu' elevate di persone che non hanno sostituito alcun dente naturale mancante.

 

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