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Il cosentino Mauro Fiore vince la statuetta per Avatar

 

Al cosentino Mauro Fiore l’oscar per la fotografia di “Avatar”

08 mar 10 “Un grande saluto all'Italia. Viva l'Italia. Un grande abbraccio!”: è esploso così il cosentino di Marzi Mauro Fiore sul palco del teatro Kodak ricevendo la mitica e prestigiosa statuetta dell’Oscar vinta come miglior direttore della fotografia per il film Avatar questa notte, nella notte delle statuette d'oro. Dopo avere reso un doveroso omaggio al regista James Cameron è esploso il suo saluto in italiano che ha emozionato non solo parenti e amici collegati in diretta nel suo piccolo grande Marzi, ma ha toccato i tanti italiani collegati in giro per il mondo. “Avevo preparato la farse perché sapevo dei miei genitori che erano collegati in Italia”. E a Marzi, piccolo centro del Savuto in provincia di Cosenza dove questa notte un’abbondante nevicata a messo a rischio la diretta satellitare, è esplosa la festa organizzata dal sindaco Rodolfo Aiello assieme ai genitori di Mauro, Lorenzo e Romilda, e della sorella, Mariuccia. Una vera e propria 'notte bianca' incartata dai fiocchi bianchi della neve, caduta abbondante, che hanno rischiato, ma solo per alcuni minuti, di interrompere la diretta.

Mauro e Mariuccia da piccoli a MarziPartito con la valigia di cartone. "Sapevo che a Marzi i miei genitori e mia sorella mi stavano guardando alla Tv - ha spiegato poco dopo la vittoria - la frase in italiano me l'ero preparata. Mi è sembrata doverosa". Nel suo discorso di ringraziamento Mauro Fiore ha reso omaggio anche ai suoi genitori "Lorenzo e Romilda, giunti in America con quattro valigie e un sogno". E' l'inizio degli anni '70. Mauro ha sette anni. I suoi genitori si stabiliscono a Chicago. Dove il futuro premio Oscar frequenta il Columbia College e incontra Janusz Kaminski, che diventera' il suo grande amico e mentore a Hollywood. Nel 1990 la sorella Mariuccia decide di tornare in Italia, seguita qualche anno dopo dai genitori. Mauro decide invece di restare negli Stati Uniti dove collabora a diversi film di Steven Spielberg. Quando Kaminski (diventato nel frattempo il direttore della fotografia di Spielberg) decide di esordire come regista (Lost Souls) si rivolge proprio a Mauro Fiore per il ruolo di direttore della fotografia. Il fatto che James Cameron abbia scelto l'italiano per la fotografia del super-tecnologico Avatar la dice lunga sulla fama conquistata a Hollywood dall'ex-ragazzino di Marzi. Mauro Fiore, subito dopo la vittoria dell'Oscar, ha sottolineato di aver lavorato soprattutto sulle parti di 'azione viva' del film, con attori veri e non creati dal computer. E' la prima volta che un film tridimensionale riceve un premio del genere, spiega Fiore, che giudica "sorprendente" il fatto che la Academy abbia voluto premiare un film ad alta definizione dove la cinematografia e le immagini computer sono così stremante intrecciate. "E' ancora difficile prevedere l'impatto che l'evoluzione tecnologica del 3D avrà sulla mia professione - afferma Fiore - ma certo i riflessi del progresso impresso da Cameron a tutto il mondo del cinema si faranno sentire".

Il papà di Mauro Fiore

Le lacrime dei genitori: "Che bella notizia. Sono piena di gioia. Ci ha anche ringraziato sul palco. Sono scoppiata a piangere. Per me l'Oscar a Mauro ha un sapore particolare perche' all'inizio ero molto scettica sul suo lavoro nel cinema. E invece eccolo qui a vincere l'Oscar e rendere fiera la Calabria e l'Italia intera". A parlare cosi', con la voce ancora commossa, dopo la lunga nottata davanti alla tv satellitare, e' Romilda Carpino, la mamma di Mauro Fiore, il vincitore dell'Oscar per la fotografia di 'Avatar', che da questo paesino del cosentino era partito insieme ai genitori nel 1971, quando aveva solo 7 anni, per approdare a Chicago. Ma mentre papa' Lorenzo e mamma Romilda dopo pochi anni decisero di tornare nella loro Calabria, Mauro continuo' a studiare negli States per inseguire il suo 'sogno americano', quello di approdare nella Mecca del Cinema.

Marzi questa mattina sotto la neve

La festa a Marzi: Stanotte tutta Marzi lo ha festeggiato, dopo che lui dal palco del Kodak Theater aveva ringraziato i genitori e inneggiato all'Italia: "Grazie ai miei genitori Lorenzo e Romilda che sono venuti dall'Italia con quattro valigie e un sogno. Viva l'Italia!", ha detto Mauro, mentre i genitori erano stretti davanti alla tv in una sala del Comune di Marzi, insieme a una sessantina di concittadini che hanno fatto nottata per assistere alla cerimonia e tifare per lui. "Ci siamo uniti ed abbiamo festeggiato questa notizia bellissima, facendo caroselli con le auto e suonando i clacson fino all'alba", assicura papa' Lorenzo, che invece ha sempre sostenuto il figlio nel suo sogno: "Ho sempre pensato che i figli dovessero fare quello che sentivano. Gli ho sempre detto -ricorda fiero- se vuoi fare questo lavoro, studia, impegnati, fallo con serieta'. E il fatto che sia arrivato al vertice mi rende orgogliosissimo. L'Oscar vinto con il film campione di incassi di tutti i tempi e' una cosa che ci rende ancora piu' felici", aggiunge papa' Lorenzo che il kolossal fantascientifico di James Cameron e' corso a vederlo "appena e' uscito in un cinema di Cosenza: l'ho trovato bellissimo. Avra' preso meno statuette di quelle che ci si aspettava ma ha preso quelle giuste", sottolinea col sorriso riferendosi' al figlio. Poi racconta di aver sentito Mauro subito dopo la cerimonia: "Era felicissimo e ci ha detto che verra' in Calabria a giugno per i nostri cinquant'anni di matrimonio. E tutto il Paese festeggera' anche il suo Oscar", conclude papa' Lorenzo.

Il sindaco di Marzi gli ha promesso una festa: ''Nella notte degli Oscar la Calabria ha rappresentato l'Italia. Qui non ci sono solo cose brutte, ma anche cose belle''. Il sindaco di Marzi, Rodolfo Aiello, e' ancora emozionato nel ricordare l'Oscar ricevuto da Mauro Fiore per la direzione della fotografia di 'Avatar'. Il primo cittadino del piccolo paesino (mille abitanti) che ha dato i natali a Fiore, ha organizzato un maxi schermo in Comune per seguire la cerimonia degli Oscar. ''Il paese e' in stato in fibrillazione tutta la notte, fino alle 8 di questa mattina. Abbiamo aspettato con ansia questa premiazione. Mauro e' arrivato ai massimi livelli partendo da nulla, questo non puo' che inorgoglirci'', aggiunge il sindaco. ''In Comune -prosegue- c'era il 70% del paese a seguire la premiazione. Abbiamo aspettato il momento piu' bello fino alle 5 e mezza, poi abbiamo brindato e c'e' stato un momento di euforia e commozione, con un pianto generale''. E' seguita una telefonata con i genitori Lorenzo e Romilda, che pero' nella confusione hanno potuto scambiare poche parole con il neo premio Oscar. Mauro Fiore tornera' pero' in Calabria a giugno. ''Abbiamo gia' programmato con lui quel periodo -dice il sindaco Aiello- per una grande festa. Prima non è possibile per i suoi impegni. E in quell'occasione gli consegnerò la cittadinanza onoraria''.

La scheda: Nato nel piccolissimo centro di Marzi, nel cosentino, nel 1964, Mauro Fiore, vive negli Usa da quasi 40 anni. All'eta' di sette anni, infatti, con la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti, vivendo per diversi anni a Chicago, affrontando le difficolta' di una famiglia emigrata. Mentre i genitori e la sorella ritornano a vivere in Italia, Fiore rimane negli States per frequentare il Columbia College di Chicago. Durante gli anni degli studi conosce Janush Kaminsky, con il quale si trasferisce in California in cerca di fortuna. La sua carriera inizia come elettricista e tecnico luci, partecipando a vari produzioni firmate da Steven Spielberg, come 'Schindler's List' e 'Amistad'. Nel corso degli anni, Fiore lavora come direttore della fotografia in campo internazionale, prevalentemente per il cinema statunitense, diventando membro dell'American Society of Cinematographers. Ha lavorato sempre dietro le quinte, come operatore di camera e tecnico luci, dagli anni '90 in poi ha iniziato a lavorare assiduamente come direttore della fotografia di film come 'La vendetta di Carter', 'Training Day', 'Smokin' Aces' e molti altri. Stanotte, per il suo lavoro in 'Avatar' di James Cameron ha ottenuto una statuetta agli Oscar 2010 per la migliore fotografia.

Soddisfatti i calabresi nel mondo. “Il calabrese Mauro Fiore, nativo di Marzi in provincia di Cosenza ha vinto l’Oscar per la miglior fotografia per il film Avatar. Quella che ci arriva da Los Angeles è davvero una bella notizia - dice Gennaro Maria Amoruso, presidente dell’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo, aderente U.N.A.I.E. - da appassionato di cinema ho seguito tutta la vicenda di Mauro Fiore ed ho fatto il tifo per lui sin dalla nomination. L’Oscar ad un calabrese, oramai trapiantato negli States, ci riempie di orgoglio e ci da una grandissima emozione. Fiore rappresenta l’Italia e la Calabria ed il suo “Un gran saluto all’Italia. Viva l’Italia. Un grande abbraccio!” dimostra come il suo attaccamento alle origini ed alle radici sia fortissimo. Fiore è partito dalla Calabria con quattro valigie ed un sogno, quello di lavorare nel mondo del cinema e di svolgere una professione che innanzi rappresenta per lui una passione. Questo riconoscimento è la dimostrazione di come l’abnegazione, l’umiltà e la determinazione tutta calabrese consentono di raggiungere grandi traguardi. In questo momento ci sentiamo vicini alla sua famiglia che è tornata in Calabria, aspettiamo Mauro Fiore a Marzi in Calabria per esprimergli personalmente le nostro felicitazioni ed orgogliosamente ci teniamo stretti il nostro Oscar. Questa felicità e questa gioia però - conclude la nota dell’associazione - ci devono indurre a riflettere sul fenomeno migratorio che continua ad interessare la Calabria, di storie come quella di Mauro Fiore ne contiamo centinaia in giro per il mondo, i nostri giovani ancora oggi per affermarsi sono costretti a lasciare la nostra regione ed a subire il distacco dalle origini. Ci auguriamo che grazie a successi come quello di Fiore possa scaturire un modo nuovo di intendere l’emigrazione e che tutte le nostre Istituzioni, soprattutto quelle locali, si sforzino insieme a proporre ed sviluppare delle effettive politiche per contrastare la fuga dei giovani”.

Presidente Loiero “Un messaggio dritto al cuore”. ''Quel suo 'viva l'Italia' e' andato dritto al cuore. Era l'urlo di milioni di emigrati calabresi nel mondo. L'Oscar assegnato Mauro Fiore come migliore direttore della fotografia per il film Avatar ci riempie di orgoglio e suscita sentimenti di vera commozione''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. ''La sua storia - ha aggiunto il governatore - rappresenta quella di tanti calabresi che hanno abbandonato la propria terra d'origine per trovare affermazione, e in questo caso successo, al di la' dell'oceano''. ''Mi piace pensare - ha aggiunto - che il premio a questo giovane direttore della fotografia, partito a soli sette anni con la sua famiglia da Marzi, piccolo centro in provincia di Cosenza, sia un riconoscimento all'ingegno di tanti calabresi emigrati in ogni angolo della terra''. ''A Fiore - ha concluso Loiero - nella speranza di poterlo incontrare presto con la preziosa statuetta e festeggiare assieme all'amministrazione comunale e ai cittadini tutti, vanno i complimenti da parte di tutta la Calabria e miei personali''. Il presidente della Regione, Agazio Loiero, domani mattina sarà a Marzi per incontrare i genitori e i familiari di Mauro Fiore. ''Per la Calabria - ha detto Loiero - è un momento di grande orgoglio e per questo motivo ho ritenuto di dovermi recare personalmente per incontrare i genitori di Mauro Fiore, ai quali portare l'omaggio dei calabresi''.

Scopelliti: "Nella notte magica di Hollywood le luci della ribalta si sono accese anche sulla Calabria. L'Oscar per la migliore fotografia assegnato a Mauro Fiore, emigrato in America da un paesino della provincia di Cosenza, infatti, è un riconoscimento per la nostra terra, i cui figli illustri operano in tutto il mondo". Lo afferma Giuseppe Scopelliti, candidato alla Presidenza della Regione e sindaco di Reggio. 'Il sentimento nazionale di Fiore, espresso sul palco della premiazione con il grido 'Viva l'Italià, ci inorgoglisce - dice Scopelliti - come italiani e calabresi, in un momento in cui le comunità nazionale e regionale necessitano di significativi esempi di appartenenza. La storia di Mauro Fiore non è certo diversa da quella di migliaia di meridionali che, per gli atavici mali di questo territorio, sono stati costretti ad emigrare oltre oceano per vedere riconosciute creatività e professionalità. Nel vincitore dell'Oscar si identificano i giovani nostri corregionali ai quali la Calabria, fino ad oggi, non è stata in grado di affaire loro opportunità vere e durature".

Mario Oliverio. ''E' di fortissima emozione il 'viva l'Italia' partito dalla voce di Mauro Fiore nella notte delle stelle e arrivato cosi' intenso oltreoceano. In quella dichiarazione di amore per la propria terra c'e' anche una parte che e' per la Calabria, per la provincia di Cosenza, fiera e orgogliosa di avergli dato le origini''. E' quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, riferendosi all'Oscar per la migliore fotografia, per il film Avatar, conquistato la scorsa notte a Los Angeles da Mauro Fiore, originario di Marzi, vicino Cosenza, dove vivono i suoi genitori e la sorella. ''Sapevamo che Fiore era in nomination per la prestigiosissima statuetta e speravamo anche che il riconoscimento sarebbe andato alla sua arte. Gli auspici sono diventati realta'. Ci uniamo alla grande festa che si sta svolgendo a Marzi - prosegue Oliverio - formuliamo i nostri piu' sentiti auguri a tutta la sua famiglia ed a Mauro, grandissimo direttore della fotografia, cui vanno le nostre felicitazioni piu' vere, diciamo che siamo profondamente orgogliosi per cio' che ha saputo fare, per la sua storia che parte dalla nostra realta' e che si afferma nel mondo con tanta elevata professionalita'. Aggiungendo ancora che sara' per noi un onore ed una gioia averlo nella sede della nostra Provincia quando ritornera' a Marzi''.

Jole Santelli "Grazie a Mauro Fiore, con la sua professionalità porta alla ribalta la Calabria migliore". Lo afferma in una nota l'on. Jole Santelli, del Pdl. "Finalmente la nostra Calabria - aggiunge - ha meritato la ribalta che vorrebbe avere, quella delle notizie dei successi raggiunti grazie ai calabresi che si distinguono in tutto il mondo nei campi più svariati. In particolare la premiazione con l'Oscar per la migliore fotografia assegnato a Mauro Fiore, emigrato in America dalla provincia di Cosenza, mi rende particolarmente orgogliosa: il riconoscimento, indirettamente, finisce per dare ai miei corregionali ed alla mia provincia in particolare, quelle che mi onoro di rappresentare in Parlamento, una ragione di fierezza ulteriore". "E poi, diciamolo, anche 'una statuetta' può contribuire - prosegue la Santelli - a restituire ai calabresi l'orgoglio di chi è stanco di essere collegato troppo stesso a fatti legati alla presenza della criminalità organizzata. Quello di Mauro Fiore è un esempio positivo in cui speriamo che le giovani generazioni di calabresi si ispirino per distinguersi in positivo per le proprie professionalità".

Giacomo Mancini: La vittoria di Mauro Fiore inorgoglisce, la sua storia di emigrato commuove –così Giacomo Mancini del PDL. Fiore è di Marzi un piccolo paese della Valle del Savuto, a pochi chilometri da Malito, il paese di origine della mia famiglia. Da quegli splendidi luoghi- ha continuato Mancini- in tanti sono partiti per come ha fatto il premio Oscar, insieme ai suo genitori e alla sorella “con quattro valigie e un sogno”. Il trionfo di uno di loro – ha concluso Mancini- deve essere da stimolo per avviare una nuova stagione per la Calabria dove i sogni dei calabresi possano realizzarsi in questa terra.

 

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