“Sognatore di Algoritmi” al Salone del Libro di Torino

15 mag 10 Il libro “Sognatore di Algoritmi” (Luigi Pellegrini Editore) di Giulia Fresca, sarà presentato lunedì 17 maggio alle ore 14,00 al Salone del Libro di Torino. A fare da cornice, lo stand della Regione Calabria al Padiglione 2 (Stand J170-K169) dove il libro, che sta già riscuotendo un ottimo successo di critica a livello nazionale, già definito titolo di punta dall’Editore, Walter Pellegrini, sarà presentato, insieme all’autrice, dal giornalista del Corriere della Sera, Ottavio Rossani, dalla critica d’arte e giornalista Cristina Rossi e dal direttore de La Bottega Editoriale, Fulvio Mazza. Sognatore di Algoritmi rappresenta una novità assoluta nel panorama letterario a tal punto da essere considerato un romanzo sperimentale. Avvalendosi dell’espediente letterario dello scambio di corrispondenza via e-mail, l’Autrice invita il lettore a seguirla in un suggestivo viaggio fenomenologico attraverso la memoria ed il ricordo, a partire però da un punto archimedico intenzionalmente collocato nel futuro, in modo che il “non più” e il “non ancora” possano incrociarsi nel punto “ora” del presente. Nel “diario di bordo” di questo avventuroso immaginifico viaggio, e dunque nelle pause narrative, nei frammenti poetici e nella stessa corrispondenza di “lettere informatiche” conservate pazientemente in ordine cronologico, inviate ed attese come antiche missive, alle quali “allegare” racconti, articoli, quotidianità ma soprattutto emozioni, sentimenti, riflessioni e soffi poetici, che la protagonista Jodie, scambia con Antoñejo, figurano i più svariati argomenti di discussione, dalla politica alla guerra, alla crisi del Darfur, alla Shoah, alla legge Basaglia, alla costruzione sociale dell’altro, al razzismo, alla mafia, alla violenza sull’infanzia e sulle donne. Nondimeno si tratta di un viaggio fortemente interiorizzato, il cui epicentro è la stessa ipseità dei protagonisti; ed è pertanto un viaggio che conosce secche e sabbie mobili, arenamenti e naufragi ma, al tempo stesso, approdi in limpide acque e in porti accoglienti. La struttura dicotomica dell’esposizione, che alterna positivo e negativo, naufragi e trionfi, perdite e conquiste, rivela chiaramente una visione del mondo dominata dall’idea della dualità e del contrasto, ma a ben guardare, i due poli corrispondono tra loro come in un gioco di specchi posti l’uno di fronte all’altro. Così anche realtà e immaginazione, conflitto e pacificazione, razionalità e destino si rispecchiano a vicenda. L’uso degli eteronimi usati dall’Autrice sono le parti di un unico prisma che compongono, nel fondo caleidoscopico del volume, la trama di un risveglio, della speranza che proprio quando è più alta la notte si avvicina il chiarore dell’alba. A fare da cornice la tecnologia ed il suo linguaggio, dove sogno ed algoritmo rappresentano le facce di una stessa medaglia ed i puntini, uniti nell’immaginario dell’infinito….che sospendono ed attendono … “un mondo reale dell’inconscio”.