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    Fabrikando l’avvenire “Inquinamento Pertusola, Eni parte civile?”

     

     

    Fabrikando l’avvenire “Inquinamento Pertusola, Eni parte civile?”

    14 mag 10 “Martedì 12 Maggio, giorno in cui ci siamo presentati per costituirci come parte civile al processo contro i veleni della Pertusola, la beffarda durezza della realtà ci ha sbalordito ancor più di qualsiasi sublime fantasia. Con questa amara considerazione, infatti abbiamo preso atto che tra coloro i quali intendono costituirsi parte civile nel processo che la procura della Repubblica sta muovendo in merito alla grave vicenda delle Scorie Cubilot c’è anche l’ENI…”. Lo denuncia in una nota l’associazione “Fabbrikando l’avvenire”. “Si, avete capito bene, il carnefice –scrivono- ha deciso di vestire i panni della vittima e con una incantevole piroetta decide di scorporarsi da se stessa, dai suoi uomini, dalle sue oggettive responsabilità, per mettersi anche essa alla ricerca di una verità che molto probabilmente conosce già e non ha mai voluto rivelare. Ed ancora più strabiliante ci appare vedere al fianco di questi oscuri soggetti, dei personaggi che un tempo vestivano i panni di novelli Savonarola, moralizzatori tutti volti a bonificare le nostre coscienze. Ora, smessi quegli abiti forse un po’ troppo stretti, o forse troppo miseri, hanno preferito posizionarsi in testa all’esercito più forte, quello che avanza senza alcun timore, pronto a travolgere tutto. Chi prima denunciava il degrado in cui viviamo, adesso preferisce rafforzare chi questo degrado lo alimenta, in barba ai principi di un tempo. E cosa importa più a loro, proconsoli di un neocolonialismo industriale che ci abbandona senza lasciare neanche un minimo di scuse, cosa importa più a loro se le perline colorate dell’ENI ci hanno avvelenato e continuano a farlo? Nella vita capita anche questo, i professionisti della compassione a volte ricordano di avere altre professionalità e si appellano ad esse per restare coerenti col loro stile di vita. Ci vengono in mente i versi di una nota canzone di De Gregori in cui l’autore si chiede se è meglio stare dalla parte di chi ruba nei supermercati o dalla parte di chi li ha costruiti, rubando… Qualcuno ci sta dimostrando che è possibile stare un po’ con uno e un po’ con l’altro, senza sentire il dovere di dare spiegazioni.

     

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