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Nicotera come modello per la dieta mediterranea
Nicotera come modello per la dieta mediterranea 10 mag 10 E' stato celebrato a Nicotera, nel corso di una conferenza internazionale, il cinquantenario dello studio pilota del Seven Countries Study che lo scienziato americano Ancel Keys condusse tra il 1957 e il 1960 nella cittadina calabrese scoprendo che quel tipo di alimentazione non provocava problemi di infarti, ipertensione e obesita'. La dieta di Nicotera, per questi motivi, e' stata scelta come dieta italiana di riferimento. Lo ha ricordato, intervenendo all'iniziativa scientifica, il prof. Flaminio Fidanza che 50 anni fa partecipo' a quello studio pilota e che oggi e' stato insignito della cittadinanza onoraria di Nicotera conferitagli dal sindaco, Salvatore Reggio. ''Gli studi di nutrigenomica - ha detto il prof. Antonino De Lorenzo, ordinario di Nutrizione umana all'universita' di Tor Vergata - applicati al modello di dieta mediterranea di riferimento di Nicotera hanno provato l'efficacia per prevenire la cardiopatia ischemica, ma anche le patologie cronico-degenerative tra cui obesita' e diabete. In particolare, la dieta mediterranea biologica rappresenta oggi un valido contributo nella terapia di determinate patologie''. Alla conferenza ha partecipato la professoressa Marta Van Loan, docente all'Universita' di California, in rappresentanza del Ministero dell'Agricoltura degli Stati Uniti. La docente e' stata una speciale osservatrice per l'adozione di questo modello alimentare e la sua diffusione tra i consumatori degli States. Marta Van Loan si e' detta ''preoccupata per gli effetti della crisi economica perche' fasce sempre piu' ampie di americani saranno costrette ad alimentarsi con cibi spazzatura che aumentano obesita' e patologie collegate''. Il cinquantesimo anniversario degli studi effettuati a Nicotera cade nell'anno della biodiversita' nell'ambito della quale il recupero del patrimonio agroalimentare costituisce un binomio inscindibile tra nutrizione e salute. Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, ha sostenuto che ''le politiche locali devono mettere in campo metodi efficaci per promuovere una sinergia tra scuola e societa'. A fronte di un investimento dell'uno per cento si puo' ottenere un risparmio del tre per cento della spesa sanitaria''. Il prof. Pasquale Barbalace, coordinatore dell'Osservatorio della dieta mediterranea di riferimento, ha fato un ampio excursus sulla cronologia e le abitudini alimentari a partire dai greci fino ai nostri giorni. Angela Andreoli e Laura Di Renzo, del Dipartimento di Neuroscienze di Tor Vergata, hanno parlato dei fattori di rischio cardiovascolare delle donne obese e di un programma di intervento nutrizionale basato sulla dieta di riferimento.
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