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Medico cosentino arrestato per concussione

 

Medico cosentino, consulente del tribunale, in manette per concussione

10 feb 10 I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cosenza hanno tratto in arresto, per concussione, F.N., medico-psichiatra di anni 46 di Cosenza, incaricato dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Cosenza di redigere perizie medico-legali attestanti il requisito per l’ottenimento dell’indennità di accompagnamento nell’ambito dei contenziosi insorti tra l’INPS e privati cittadini “invalidi civili”. L’indagine delle Fiamme Gialle, diretta dal Procuratore capo della Repubblica dr. Dario GRANIERI, dal Procuratore Aggiunto Domenico AIROMA e dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Adriano DEL BENE, è scattata pochi giorni fa a seguito della circostanziata denuncia del legale di una parte privata (gravemente sofferente e portatrice di patologie gravi) scaturita dalla pretesa da parte del professionista di ottenere una somma di denaro in cambio di una sua “favorevole” perizia disposta nell’ambito della controversia tra l’INPS e l’assistita. Il conseguente dispositivo operativo predisposto dagli investigatori delle Fiamme Gialle e l’utilizzo di tecnologie di captazione ambientale attivate anche con il prezioso contributo della parte concussa hanno consentito di cogliere il Consulente Tecnico con “le mani nel sacco”, proprio nel momento in cui intascava dalla persona concussa, in un locale pubblico cittadino, 500 Euro, quale acconto dei 5.000 Euro richiesti per concludere, con esito favorevole per la parte civile, la perizia disposta dal Giudice del Lavoro. All’atto dell’intervento i militari hanno posto sotto sequestro anche documentazione utile per lo sviluppo delle indagini. Il professionista, arrestato in flagranza di reato, è stato associato alla Casa Circondariale di Cosenza. L’operazione portata a termine testimonia, ancora una volta, il costante impegno della Guardia di Finanza nell’azione di tutela dell’economia legale e degli interessi legittimi della collettività.

“N. è stato doppiamente sfortunato: prima ha negato il parere favorevole al figlio, poi ha incontrato la madre sulla sua strada” così il Colonnello Alessandro Primavera, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, durante la conferenza stampa in cui ha esposto il caso del medico psichiatra che deve rispondere di concussione. Il medico avrebbe ‘visitato’ solo dal balcone un giovane con handicap motori. Lo avrebbe osservato senza neanche scendere in strada, non potendo il ragazzo fare le scale. Poi avrebbe dato parere negativo, da consulente del giudice del lavoro, perchè il giovane non ricevesse l'indennità di accompagnamento. Dopo tre mesi però si era presentata da lui la madre del ragazzo, che ovviamente portava un altro cognome. La signora, anche lei con handicap motori, avrebbe ricevuto una velata proposta di pagamento di una tangente perchè la pratica potesse andare in porto in modo a lei favorevole. La signora, memore della vicenda del figlio, ha però deciso di interessare i suoi legali. Che hanno incontrato il medico e avrebbero ricevuto loro stessi, secondo le registrazioni in possesso della Guardia di Finanza di Cosenza, delle strane offerte. Tra queste, anche quella di non rivelare alla signora di aver diritto agli arretrati. Il professionista avrebbe proposto agli avvocati di mandare avanti la pratica e di dividere poi quanto ricavato dall’arrivo delle indennità degli anni passati. La Guardia di Finanza di Cosenza ha operato in soli cinque giorni, dalla denuncia all’arresto del medico, effettuato ieri all’ora di pranzo presso un noto bar cittadino. Qui uno dei legali della vittima ha consegnato 500 euro, in banconote segnate, al medico, come acconto dei 5000 pattuiti. Immediato l’arrivo delle fiamme Gialle, che seguivano e filmavano la scena. Nella borsa del medico era già pronta la perizia con esito favorevole, da inoltrare in giornata. “Adesso vaglieremo anche tutti i casi di cui si è occupato Niglio”, ha detto ancora Primavera. “Cercheremo di scoprire se ci sono stati casi simili in passato e facciamo appello a chiunque sia stato soggetto a tale trattamento a denunciarlo presso il nostro comando”.

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