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Operazione Ambassador

 

Sgominata a Lamezia la banda del “cavallo di ritorno”: 15 arresti

25 feb 10 Una vasta operazione, denominata Ambassador, si è svolta nelle prime ore di questa mattina a Lamezia Terme da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, i quali hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furto di autovetture, estorsione (il cosi' detto 'cavallo di ritorno'), rapina, ricettazione e favoreggiamento personale. Il 'cavallo di ritorno' e', in pratica, la richiesta di un 'riscatto' al derubato per restituire il bene sottratto. Al blitz hanno partecipato 120 carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme e del Comando provinciale di Catanzaro, l'Elinucleo di Vibo Valentia, il Gruppo operativo Calabria e le unita' cinofile. Tra gli arrestati, quasi tutti di etnia rom, c'e' anche un minorenne. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di settembre del 2008 e sono proseguite fino al gennaio del 2009. Complessivamente sono stati oltre 30 i furti di autovetture scoperti dall'attivita' dei militari dell'Arma. Denunciati anche 4 proprietari di auto rubate accusati di favoreggiamento.

Le persone finite in carcere sono: Roberto Berlingieri, 28 anni; Salvatore Molinaro, 37 anni; Luca Bevilacqua, 26 anni; Tonino Bevilacqua, 28 anni; Fiore Berlingieri, 41 anni; Antonio Bevilacqua, 32 anni; Cosimo Passalacqua, 37 anni tutti di Lamezia Terme; Mara Panzarella, 33 anni di Curinga; Zaccaria Ben Moussa, 20 anni, nato a Catanzaro e residente a Curinga; Beatrice Andrea Paraschiva, 22 anni, nata in Romania e residente a Lamezia Terme; Yosef Ben Moussa, 23 anni nato a Catanzaro e residente Curinga. Tra le persone arrestate anche due persone che all’epoca dei fatti erano minorenni M. C., 19 anni e D. A., 19 anni, e un minorenne D.B., 17 anni. Tutti sono stati sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere. Mentre per Robert George Paraschiva, 23 anni, nato in Romania e residente a Lamezia Terme, il gip ha disposto la custodia cautelare degli arresti domiciliari.

Tra le 15 persone arrestate c’è anche Mara Panzarella, sorella di Santo, il giovane sequestrato ed ucciso nel 2002 perchè avrebbe avuto una relazione con la moglie di un boss della ‘ndrangheta, Rocco Anello. Secondo l’accusa, Mara Panzarella avrebbe custodito in un terreno di sua proprietà alcune delle automobili che venivano rubate dalla banda in attesa di essere restituite ai proprietari in cambio della consegna di una somma di denaro.

“Con l’operazione “Ambassador”, ha spiegato il procuratore Salvatore Vitello è stata sgominata una “struttura organizzata, caratterizzata da un insieme di persone che sono prevalentemente di etnia rom, che disponeva di una base logistica”, che gli investigatori hanno individuato nel comune di Curinga. Le auto che venivano rubate non solo a Lamezia, ma anche nella provincia di Cosenza ed in quella di Vibo Valentia venivano trasferite in un capannone che gli investigatori dell’arma sono riusciti ad individuare attraverso una serie di intercettazioni che si sono rivelate importanti ai fini della individuazione materiale degli autori dei furti di auto. Questa attività, ha spiegato il procuratore Vitello, ci permesso di “intervenire preventivante perchè monitorando gli autori dei furti attraverso l’attività intercettava ad ampio spettro abbiamo in qualche modo impedito il pagamento facendo noi ritrovare la macchina alle vittime del furto”.

 

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