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Notizie di cronaca

 

 

Boss Paparo, rinviato a giudizio a Milano

19 feb 10 E' stato rinviato a giudizio dal gup di Milano il presunto boss della 'ndrangheta Marcello Paparo, arrestato lo scorso marzo in un'operazione che aveva sgominato una cosca legata ai Barbaro di Platì, radicata a Monza e che si era infiltrata nel sistema degli appalti, e anche in quelli dell'alta velocità ferroviaria, nella zona nord di Milano. Il giudice Giuseppe Vanore, nel corso dell'udienza preliminare, ha mandato a processo altre 13 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, tentato omicidio, estorsione. Per uno, invece, è stato disposto il non luogo a procedere. Nei confronti di altri imputati, giudicati invece con rito abbreviato, il gup ha emesso due sentenze di condanna a 4 anni e 8 mesi per associazione mafiosa e 6 assoluzioni. Nel procedimento, come raramente accade in quelli per reati di stampo mafioso, si è costituita parte civile l'azienda di grande distribuzione Sma di Segrate (Milano) nei confronti proprio di Marcello Paparo, lamentando di aver subito "un danno economico". Paparo, infatti, secondo l'accusa, gestiva di fatto nel 2006 le attività di facchinaggio di una cooperativa che lavorava per conto della Sma. L'azienda però aveva deciso di rescindere il contratto, contattando un'altra impresa, e il presunto boss, assieme ad alcuni dipendenti della cooperativa, aveva impedito all'azienda di lavorare bloccando l'ingresso ai magazzini. Il 16 marzo scorso, nel corso dell'operazione 'Isola', coordinata dal pm della Dda di Milano Mario Venditti, erano state arrestate 20 persone ed era stata documentata l'infiltrazione della 'ndrangheta nel settore del movimento terra in alcuni cantieri della Tav, tra Pioltello e Pozzuolo Martesana, nel Milanese.

Immigrazione clandestina, arresti tra Rossano, Catania ed Enna

19 feb 10 Agenti della Digos hanno notificato quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Enna nei confronti di alcuni italiani e stranieri ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di violazioni delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Gli indagati sono delle province di Enna, Catania e Cosenza. Secondo gli inquirenti erano in grado di agevolare l’ingresso e la permanenza di centinaia di extracomunitari, tutti in condizione di clandestinità, cercando di regolarizzarli tramite la richiesta dei nulla osta al lavoro subordinato. Gli arrestati sono Fabio Li Volsi, 44 anni, Eros Potente, 30 anni, Mostafa Abu Bakar, cingalese di 33 anni, Giuseppe Baiunco, 53 anni. Sono stati rinchiusi nelle case circondariali di Enna, Catania e di Rossano Calabro. Le indagini hanno preso le mosse dal monitoraggio dei nulla osta al lavoro si a tempo indeterminato sia stagionale, rilasciati agli extracomunitari su istanza dei datori, alcuni dei quali erano secondo l’accusa compiacenti. In tal modo sarebbe stata agevolata la permanenza di centinaia di stranieri, tutti irregolari, tentandone la regolarizzazione tramite la richiesta dei nulla osta. Gli indagati, sostiene la Digos, avevano definito un vero e proprio tariffario delle loro prestazioni e consulenze. La posizione di alcune altre persone è al vaglio degli inquirenti.

Un arresto della PS a Rossano per droga

19 feb 10 Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Rossano in collaborazione con personale della Questura di Enna, e coordinati dal Dirigente del Commissariato Dr. Di Nunno, rintracciava e traeva in arresto Eros Potente 30 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Enna con l’applicazione degli arresti domiciliari, perché ritenuto responsabile del reato di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti in concorso Il Potente dopo le formalità di rito veniva associato presso la Casa Circondariale di Rossano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

Due famiglie sgomberate per frana a San Marco Argentano.

19 feb 10 Due famiglie sono state sgomberate per il rischio di una frana a San Marco Argentano dove gia' da diversi giorni e' chiusa la Ss 283 delle Terme. Il sindaco ha emesso il provvedimento a scopo cautelativo nei confronti di due nuclei familiari in contrada Fichi Minutilli e Fruscette. ''La situazione di aggrava sempre di piu', siamo seriamente preoccupati'', ha commentato Antonio Cupone, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici. Altre situazioni gravi sono segnalate in contrada Orsomace, dove una decina di abitazioni rischiano di rimanere isolate, e in contrada Ponticello Malosa. ''Ci sono alcune famiglie - aggiunge il vicesindaco - che hanno anziani in casa con seri problemi di salute. Non possono uscire e temiamo per loro se dovessero rimanere isolati. Per questo domani valuteremo se e' il caso di emettere altre ordinanze di sgombero''.

Omicidio agricoltore Soriano, due arresti dei CC a Serra S.Bruno

19 feb 10 Due fratelli, Domenico e Michele Bellissimo, di 29 e 33 anni, sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di essere i responsabili dell'omicidio di Giuseppe Muller, di 61 anni, ucciso a Soriano Calabro il primo novembre del 2008. Gli arresti sono stati fatti dai militari della Compagnia di Serra San Bruno in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse su richiesta del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo. Muller fu ucciso con due colpi di fucile caricato a pallettoni. Secondo quanto è emerso dalle indagini, movente dell'omicidio sarebbe stato un contrasto d'interessi legato alla delimitazione del confine di alcuni terreni e per motivi di pascolo.

Accoltella la madre, marocchina in manette a Reggio

19 feb 10 Operazione di polizia delle “Volanti” della Questura di Reggio Calabria che ha condotto all’arresto in flagranza di reato per aggressione a mano armata, lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, la cittadina marocchina Mouhim Zaira di 28 anni. Alle ore 3 circa della notte la giovane marocchina sarebbe rientrata in casa in stato di ubriachezza e la madre, esasperata dai continui rientri notturni della propria figlia in stato di alterazione alcolica, gli avrebbe impedito l’ingresso. La Mouhim però, dopo essere riuscita ad entrare comunque nell'abitazione si è recata in cucina impadronendosi di un coltello. Fatto ciò avrebbe aggredito la madre che nella colluttazione ha riportato ferite lievi alla mano. Giunto sul posto un equipaggio delle “volanti”, il personale di polizia è riuscito a stento ad immobilizzare la marocchina che ha iniziato ad inveire contro i poliziotti aggredendoli e nel corso della ulteriore colluttazione ha anche riportato ferite ad una mano, guaribili in sette giorni. La donna è stata accompagnata presso gli uffici della Questura e dopo gli adempimenti di rito ristretta nelle camere di sicurezza in stato di arresto in attesa del processo per direttissima che si celebrerà nella giornata odierna.

Ferri (Uil) "Emergenza frane, i VVFF aspettano i pagamenti dello scorso anno"

19 feb 10 "L'emergenza frane che ha colpito la regione in questi giorni ha rimesso in luce la condizione di dissesto idrogeologico nella quale si trova quasi tutta la Calabria". Lo afferma Bonaventura Ferri della Uil/PA. "Bastano poche ore di pioggia -afferma Ferri- per trasformare il nostro territorio, già a rischio idrogeologico, in un insieme di frane e smottamenti che con la pioggia precipitano rovinosamente a valle. Lo scenario è sempre lo stesso: strade interrotte, abitazioni danneggiate, persone in pericolo o peggio; immediatamente partono le squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco, l'obiettivo principale è la salvaguardia delle vite e dei beni, decine di Pompieri dimenticano tutto il resto e con grande spirito di abnegazione e sacrificio rimangono al servizio della collettività per decine di ore spesso dimenticando anche di mangiare. In quelle tragiche ore di emergenza i cittadini non possono essere abbandonati e dimenticati ed i Vigili del Fuoco sono li oltre ogni dovere a compiere la loro missione, ma poi, purtroppo, ad essere dimenticati sono proprio loro. E' trascorso più di un anno dall'emergenza maltempo che ha colpito una consistente parte della Calabria anche in provincia di Cosenza; era si novembre ma l'anno era il 2008; ancora oggi i lavoratori attendono i pagamenti dovuti. Appena si verifica un'emergenza, i primi ad intervenire sono proprio i Vigili del Fuoco, sempre pronti ad accorrere 24 ore su 24; con i loro presidi sul territorio sono la componente fondamentale della Protezione Civile. Dopo quella del novembre 2008, una nuova emergenza maltempo si è ripetuta a gennaio e febbraio del 2009 per poi arrivare alla frana che ha interessato il cimitero di Fagnano dove i Pompieri hanno effettuato un lungo ed importante intervento per la messa in sicurezza e la traslazione in un luogo più sicuro delle salme che riposavano in quel luogo. Oggi a distanza di più di un anno a sentirsi dimenticati sono proprio i Vigili del Fuoco, non è tollerabile che dopo più di 12 mesi dei lavoratori ancora non abbiano ricevuto le proprie spettanze, per questo motivo -sostiene Bonaventura Ferri, sindacalista della UIL- chiediamo delle risposte al Dottor Guido Bertolaso capo della Protezione Civile sollecitando il pagamento delle spettanze dovute ai lavoratori Vigilfuoco. I fondi per le emergenze sono stati stanziati ma i pagamenti ai lavoratori non sono ancora arrivati, perchè?"

Commissione errori sanità chiede lumi su morte gemellini Catanzaro

19 feb 10 Sul presunto caso di errore sanitario nel 2006 ai danni di due gemellini, nati prematuri e deceduti poco tempo dopo a causa di un virus nel reparto di Neonatologia dell'Ospedale ''Pugliese'' di Catanzaro, il Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari, Leoluca Orlando, intende, come praticato in simili circostanze, acquisire una relazione dal Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, con eventuali valutazioni e conclusioni sul caso, anche in ordine a specifiche responsabilita' individuali. ''Invito Loiero a volere far pervenire tale nota, con la massima sollecitudine, per gli eventuali ed ulteriori adempimenti di competenza pur avendo appreso - dice Leoluca Orlando- che la Procura della Repubblica di Catanzaro sta indagando a seguito della denuncia dei genitori dei bambini, sporta subito dopo il decesso ''.

Il Parco del Pollino alla Bit di Milano

Bit Milano19 feb 10 La tutela della biodiversita' del Parco Nazionale del Pollino, nell'anno dedicato dall'OnU alla biodiversita', priorita' dell'azione dell'Ente, anche per promuovere lo sviluppo dell'economia locale. E' questo - spiega una nota - il senso della partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo, in corso a Fiera Milano a Rho durante la quale il Parco ha presentato le sue azioni di punta nella sala conferenze del "Villaggio Calabria" dove espone anche le sue bellezze in un stand dedicato. Nel corso della 30esima edizione della BIT, il Parco presenta anche il progetto del Polifunzionale di Campotenese che sara' realizzato nella Tenuta della Principessa e che e' stato ideato dall'arch. Mario Cucinella. "La nostra proposta - ha illustrato il presidente del Parco, Domenico Pappaterra - e' diretta ad esaltare la straordinaria biodiversita' dell'area protetta calabro-lucana, dal Pino loricato al quale abbiamo dedicato un nuovo filmato e nuovi percorsi di ricerca al Grifone, al Lupo e, al contempo, ad offrire uno spaccato delle possibilita' di fruizione del Parco, che passera' anche da un'infrastruttura di servizio, quale quella di Campotenese, nel comune di Morano Calabro, che sara' la porta del Parco, accesso per la visita dei tesori naturalistici ma anche dei beni storici, culturali e antropologici". Durante la prima presentazione di giovedi' 18 febbraio, il direttore dell'Ente, Annibale Formica ha spiegato come la tutela della biodiversita' sia l'estrema sintesi di un valore che ha consentito al territorio di divenire Parco. "Apparteniamo - ha detto Formica - ad un contesto geografico che ai fini della biodiversita' diventa ancora piu' rilevante".

Comune di Lamezia presente alla Bit di Milano

19 feb 10 Anche quest’anno Lamezia Terme è presente alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, la più importante vetrina nel panorama della promozione turistica in terra italiana. Dal 18 al 21 febbraio, posizionato come sempre all’interno del Villaggio Calabria, lo stand del Comune di Lamezia Terme, rinnovato nel look, si presenta ai numerosissimi tour operators del settore, italiani ed internazionali ed ai 150 mila visitatori che sono attesi nei padiglioni di Fieramilano. “In questi anni - ha detto il sindaco Gianni Speranza - il Comune di Lamezia Terme ha partecipato alla Bit e altre borse del turismo culturale. Siamo molto contenti di questa permanenza e soprattutto del grande successo che stanno ricevendo i nostri prodotti enogastronomici. È importante che la città sia sempre connessa a questi circuiti turistico- culturali nazionali e internazionali”. E così, per quattro giorni, - spiega un comunicato - vengono promosse le maggiori attrattive del territorio lametino, che può contare su un fattore importante nella scelta di un soggiorno di vacanza: la facilità di collegamento ed in breve tempo, grazie alla presenza di un aeroporto che in termini di presenze si pone in controtendenza rispetto al periodo di crisi attraversato dal trasporto aereo. Ai visitatori aspiranti turisti che si affacciano allo stand viene illustrato il grande patrimonio di archeologia e di civiltà antica che possiede Lamezia Terme. La novità trasmessa ai tanti visitatori è che tale patrimonio diventa ora luogo di cultura e di intrattenimento attivo, grazie ad una interessante stagione estiva di rappresentazioni teatrali e cinematografiche, rispettivamente nelle aree archeologiche dell’abbazia benedettina e del castello normanno- svevo. A questo si aggiungono le nuove ambientazioni del museo archeologico, della biblioteca e degli altri contenitori culturali, grazie alle numerose ristrutturazioni e restauri di palazzi antichi comunali, che caratterizzano i centri storici. Ma oltre alla rapidità di collegamento il territorio lametino può giocare un’altra carta importante nella scelta di una vacanza alternativa: la centralità rispetto ai principali attrattori regionali e sovraregionali. In altre parole, chi sceglie un soggiorno nel nostro territorio, trova la storia, le terme, la cultura, l’ambiente e tutto questo in un clima mite. A questi fattori possono abbinarsi, senza fatica, escursioni brevi per raggiungere tutti i luoghi più caratteristici del paesaggio, del mare e della storia della Calabria. Una vacanza totale e non preconfezionata, quindi, ma da personalizzare secondo le esigenze più varie, ed alla portata di tutte le tasche.

WWF "Mancata istituzione Parchi regionali, una vergogna"

19 feb 10 “La mancata approvazione, da parte del consiglio regionale appena sciolto, dei tre parchi regionali (Reventino, Monte Caloria e Patire) proposti dall’assessore all’Ambiente Silvio Greco, rappresenta una pagina vergognosa della politica di questa regione, una prova ulteriore della mancanza di una cultura ambientale che ha fatto della Calabria il simbolo del degrado e della rapina del territorio”. Lo afferma, in una nota, il wwf calabrese. “Un bilancio davvero magro quello del legislatore calabrese - si legge - in tema di aree protette, visto e considerato che i tre Parchi Nazionali (Pollino, Sila e Aspromonte) sono il frutto dell’iniziativa statale e che l’unico parco regionale istituto dalla regione è quello delle Serre, afflitto da problemi di ogni genere e recentemente commissariato. Stesso quadro desolante sul fronte delle oasi di protezione per la fauna: le ultime (e uniche!) istituite risalgono infatti a ben trentacinque anni fa! Dall’entrata in vigore della legge regionale sulle aree protette, nel 2003, possiamo dunque affermare che la montagna ha partorito il topolino, vanificando così un lungo lavoro fatto di incontri, riunioni, conferenze di servizi, durante i quali era per fortuna emersa la volontà degli enti locali, con qualche eccezione, di avviare anche in quei territori un progetto di tutela e di valorizzazione delle risorse naturalistiche e paesaggistiche che invece continuano ad essere esaltate a parole e devastate nei fatti. Evidentemente - scrive il Wwf - hanno prevalso ancora i vecchi interessi di chi intende sfruttare il territorio calabrese a proprio uso e consumo per progetti devastanti di nuove centrali energetiche che divoreranno i boschi del Pollino o della Sila, per aprire con le strade nuove ferite nel cuore delle montagne (salvo poi implorare l’aiuto dello stato quando frane e alluvioni provocano lutti e disastri), per innalzare selve di torri eoliche sulla cima delle montagne o magari per garantirsi la cacciatella al cinghiale con gli amici. Un duro colpo per chi da anni si batte per una diversa gestione del territorio, per chi ancora e nonostante tutto crede ancora nella necessità di fermare lo scempio di un’intera regione . Il Wwf - si legge - chiama a raccolta tutti i calabresi che non intendono rassegnarsi alla devastazione dell’ambiente e chiederà ai nuovi candidati alla presidenza della regione un impegno preciso sui grandi temi della tutela del territorio”.

Alta adesione allo sciopero dei trasporti

19 feb 10 Sono state altissime le adesioni, con punte del 100%, allo sciopero di 4 ore di treni, bus e metropolitane, proclamato dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa trasporti, Faisa e Fast. Secondo i primi dati diffusi dai sindacati, la protesta registra un’elevatissima partecipazione anche a livello locale con percentuali tra l’85% e il 95% in città come Roma, Genova e Napoli. In serata, ci sono state le astensioni dal lavoro nel trasporto pubblico locale di Milano (dalle 18 alle 22), di Firenze (dalle 17 alle 21) e di Torino (dalle 17.45 alle 21.45). Lo sciopero si sta svolgendo nel rispetto della legge sui servizi pubblici e sono garantiti i servizi minimi essenziali previsti. L’iniziativa di protesta è stata proclamata a sostegno “del negoziato sul nuovo contratto della mobilità che interessa il personale del trasporto pubblico locale, ferroviario e servizi e a seguito della valutazione largamente insoddisfacente sullo stato del negoziato, avviato lo scorso 15 giugno, successivamente al protocollo definito il 14 maggio 2009 al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Secondo i sindacati, che esprimono soddisfazione per questi primi dati, ancora parziali, “il nuovo contratto della mobilità rimane un obiettivo irrinunciabile rispetto alle trasformazioni prodotte dalle liberalizzazioni, ai rapporti con la committenza e le aziende pubbliche ed all’ingresso nel mercato di settore di nuovi soggetti imprenditoriali”. Sciopero nazionale di 4 ore ieri nel trasporto pubblico locale e ferroviario. Nel rispetto delle fasce di garanzia e dei servizi minimi nelle quattro ore di sciopero, si fermeranno gli addetti Fs, delle altre imprese ferroviarie, degli appalti di servizi e quelli delle aziende di trasporto pubblico locale. La protesta è stata proclamata unitariamente da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast a sostegno “del negoziato sul nuovo contratto della Mobilità che interessa il personale del trasporto pubblico locale e ferroviario”.

Capitaneria di Cetraro sequestra due reti proibite

19 feb 10 Gli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro hanno sequestrato 2 reti da pesca del tipo “sciabica”. L’operazione, secondo quanto reso noto, ha visto coinvolte sia la motovedetta CP 705 che due autopattuglie via terra, ed ha avuto inizio alle prime ore di ieri mattina. L’attività è stata posta in essere a tutela dell’ecosistema marino per accertare l’eventuale pesca abusiva e non autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del pregiato bianchetto di sardina, che nel Compartimento di Vibo Valentia è autorizzata dal 15 febbraio al 15 aprile. La motovedetta ha intercettato un peschereccio intento a pescare con un attrezzo non consentito nelle acque antistanti all’abitato di Cetraro. Al pescatore è stato elevato un verbale amministrativo di 1.000 euro più la sanzione accessoria del sequestro della rete sciabica, che dopo il salpamento risultava ancora priva di pescato. In località Fuscaldo Marina è stato sorpreso invece un natante da diporto con pescatori dilettanti intenti nella pesca abusiva del pregiato bianchetto. La barchetta intercettata via mare ha cercato di scappare spiaggiandosi; sul posto però c’erano i militari intervenuti via terra e di supporto che hanno così fermato ed identificato l’autore dell’illecito. All’interno dell’imbarcazione è stata rinvenuta una rete sciabica ancora bagnata e con all’interno del sacco piccoli residui del prodotto ittico del tipo “bianchetto” novellame di sardina. La rete è stata posta sotto sequestro penale. Nei giorni scorsi, sono stati controllati alcuni venditori in località Belvedere Marittimo, e sono tutt’ora in corso gli accertamenti documentali. I controlli - si fa sapere - continueranno nei prossimi giorni in tutto il circondario marittimo di competenza.

Forestale denucia uomo a Grisolia che tagliava legna in area protetta

19 feb 10 Il personale del Comando Stazione Forestale di Grisolia, a seguito di accurate indagini volte a prevenire e reprimere reati contro il patrimonio e l’ambiente naturale all’interno del Parco Nazionale del Pollino, ha denunciato una persona per aver eseguito un taglio furtivo di legna da ardere. I fatti sono accaduti in località Cocuzzo, in agro e di proprietà del Comune di Grisolia, area costituita da un vasto comprensorio boscato costituito da rimboschimento di pino d’aleppo e pino nero e da piante di specie quercine, attualmente gestita dal Consorzio di Bonifica dei Bacini del Tirreno Cosentino di Scalea. La località ricade in zona 2 del Parco Nazionale del Pollino, quindi sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. Il legname è stato posto sotto sequestro penale.

Processo Falcos, chieste pene per 80 anni

19 feb 10 Pene per un totale di circa 79 anni di carcere sono state richieste a carico di 9 delle 12 persone coinvolte nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sfociata nell’operazione dei carabinieri nome in codice “Falcos”, e diretta a sgominare un presunto sodalizio criminale operante nella zona compresa tra il capoluogo calabrese e Borgia (Catanzaro), e capace, secondo le accuse, di gestire gli affari più importanti e persino di interferire nelle consultazioni elettorali. Si tratta di tutti gli imputati che hanno chiesto il giudizio abbreviato (che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo), e precisamente Giuseppe Cossari, 37 anni, di Borgia, per il quale il pubblico ministero Vincenzo Capomolla ha chiesto 29enne di reclusione, e 10.000 euro di multa; Antonio Garigliano, 39enne, di Borgia, per cui sono stati chiesti 8 anni 4 mesi e 6 giorni di reclusione; Massimiliano Corapi, 33enne, di Catanzaro, per cui sono stati chiesti 15 anni e 1 mese di reclusione e 2.100 euro di multa; Eros Cavigliano, 31enne, di Catanzaro, per cui sono stati chiesti 8 anni e 8 mesi di reclusione; Danilo Pontiero, 27enne, di Catanzaro, per cui sono stati chiesti 6 anni di reclusione; Saverio Riverso, 24enne, di Catanzaro, per cui sono stati chiesti 2 anni e 8 mesi di reclusione; Aldo Dara, 33enne, di Catanzaro, per cui sono stati chiesti 2 anni e 8 mesi di reclusione; Salvatore Abbruzzo, 32enne, di Borgia, per cui sono stati chiesti 3 anni 6 mesi e 20 giorni di reclusione; e Francesco Gualtieri, 29enne, di Borgia, per cui sono stati chiesti 3 anni 6 mesi e 20 giorni di reclusione. Il pm ha chiesto anche il rinvio a giudizio dei tre giovani per i quali si sta tenendo la normale udienza preliminare, e cioè Massimiliano Bruno, 29enne, nato in Germania ma residente a Rende; Massimo Ciancio, 38enne, di San Fili; e Giuseppe Fraietta, 24enne, del quale non si hanno più notizie dalla tarda serata dello scorso 8 agosto, quando è uscito dalla sua casa in rione Fortuna, a Catanzaro, a piedi e senza telefono, per poi svanire nel nulla. Proprio nei giorni scorsi, non troppo lontano da casa sua, è stato ritrovato uno scheletro sul quale gli investigatori stanno effettuando le verifiche necessarie a stabilire se si tratti delle spoglie proprio di Fraietta. Quasi tutti gli indagati erano stati condotti in carcere dai carabinieri, lo scorso 25 giugno, in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari distrettuale Tiziana Macrì su richiesta del sostituto procuratore Gerardo Domijanni. Quest’ultimo, con “Falcos”, ha ipotizzato l’esistenza di un’associazione a delinquere di stampo ‘ndranghetaista che, ha scritto il pm nella richiesta di rinvio a giudizio, “avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento ed omertà, nonché mediante l’uso delle armi, era finalizzata sia alla commissione di una serie di delitti quali estorsioni, danneggiamenti seguiti da incendio a scopo estorsivo, truffe, rapine commercio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidi, lesioni personali e minacce sia a privati che a rappresentanti di amministrazioni pubbliche, che a procurarsi profitti e vantaggi ingiusti acquisendo in modo diretto e indiretto la gestione e/o il controllo delle attività economiche sul territorio di Borgia e frazione (Roccelletta, ndc), interferendo anche nelle consultazioni elettorali del medesimo territorio”. Un sodalizio che sarebbe stato organizzato e capeggiato da Giuseppe Cossari - per il quale non a caso è stata chiesta la condanna più severa -, assieme a Massimiliano Falcone, Rosario e Giulio Cesare Passafaro, tutti morti ammazzati negli ultimi anni. I tanti omicidi che hanno insanguinato il territorio di Borgia, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbero stati decisi e commissionati all’interno dello stesso gruppo di comando di cui avrebbero fatto parte le vittime, che si creò a seguito della morte di Salvatore Pilò - ucciso il 28 maggio del 2004 -, “uomo di rispetto” che teneva in precedenza le redini del territorio. L’equilibrio del gruppo, però, sarebbe ben presto saltato per via della violazione degli accordi da parte di qualcuno, che avrebbe così scatenato la guerra. Nell’aula del giudice Emma Sonni si tornerà il 26 febbraio per le prime arringhe difensive, che poi dovranno proseguire in una successiva udienza.

Nas denunciano a Catanzaro titolari stabilimento macellazione

19 feb 10 Gli uomini del Nas di Catanzaro hanno denunciato i titolari di uno stabilimento di macellazione per aver illecitamente apposto, su diverse carcasse suine appena macellate, la timbratura ufficiale che garantiva l’esecuzione dei controlli ante e post mortem da parte del veterinario ufficiale (in realtà assente). Sequestrati 17 capi suini appena macellati, nonché diversi capi ovicaprini in attesa di macellazione nonostante l’assenza di qualsivoglia documento di identificazione. La situazione riscontrata ha consentito all’autorità regionale competente l’adozione di un provvedimento di revoca definitiva del riconoscimento comunitario del macello.

Comune Crotone incontra delegazione Ente sordomuti

19 feb 10 Si è tenuto e un incontro tra il Comune di Crotone e una delegazione dell’Ente Nazionale Sordi. “Aricevere la delegazione - spiega una nota - composta dal Presidente regionale Antonio Mirijello, dal presidente provinciale di Crotone Vincenzo Basile, dal segretario provinciale Silvio Arancio e dai consiglieri Lucia Galasso e Igini Curcuglianiti e l’interprete LIS Vittoria Messina, il Sindaco Peppino Vallone e il consigliere delegato ai servizi sociali Filippo Esposito. L’incontro - si evidenzia - è stata l’occasione per fare il punto sul percorso che Comune di Crotone e l’Ente Nazionale Sordi hanno intrapreso, grazie al particolare impegno del consigliere Esposito che ha ricordato, tra l’altro, le attività non solo di natura assistenziale ma soprattutto ludiche, di socializzazione e di integrazione che l’amministrazione comunale ha svolto a favore degli audiolesi. Sviluppi interessanti ha prodotto anche il lavoro che si sta effettuando sul linguaggio LIS, la lingua dei segni, il sistema di comunicazione visivo, giunto al terzo step e che ha interessato la comunità ENS di Crotone. Percorso che come ha sottolineato il presidente Mirijello è stato particolarmente apprezzato dall’ENS”.

Iniziativa Lilt sull'alimentazione, nelle scuole di Crotone

19 feb 10 La Lilt di Crotone e la sezione provinciale di Slow food insieme per sensibilizzare gli studenti delle scuole crotonesi ad una corretta alimentazione come prevenzione delle forme tumorali. Gli incontri nelle scuole cittadine hanno preso il via questa mattina all’Istituto comprensivo “Alcmeone”, diretto dalla preside Eugenia Garritani. Decine di studenti delle elementari e delle medie hanno preso parte alla lezione tenuta da Carla Cortese, presidente provinciale della Lilt, e da Antonio D’Antonio, presidente fiduciario della sezione crotonese di Slow food e componente del direttivo della Lilt Crotone. “La prevenzione dei tumori nasce a tavola - ha spiegato Cortese - attraverso comportamenti e abitudini corrette. Migliorare le abitudini alimentari è semplice. Nella dieta bisogna prediligere cibi come frutta e verdura, cereali, legumi, pesce, latte, yogurt e olio d’oliva extravergine. Va moderato, invece, il consumo di carni e formaggi”. “Bisogna mangiare ogni giorno - ha aggiunto D’Antonio - cibo buono, pulito e giusto. È importante, inoltre, portare sulle nostre tavole prodotti locali, senza conservanti e biologici”. Per questo la sezione provinciale di Slow food ha promosso in tre scuole, Ic Alcmeone, Ic Don Milani e a Santa Severina, l’iniziativa “Orto in condotta”, dove sono proprio i bambini che realizzano un orto a scuola. Sensibilizzare i più giovani ad adottare una dieta più corretta è una delle priorità della Lilt Crotone. “È ormai dimostrato - ha aggiunto Cortese - il ruolo favorevole di frutta e verdura che esercitano un effetto protettivo a livello dei tumori delle vie digerenti e respiratorie”. La Lilt Crotone ha proposto agli alunni dell’Alcmeone la piramide alimentare, il modello dietetico preventivo finalizzato a combattere i tumori. “Questa - ha osservato Domenico Liperoti, coordinatore delle attività della Lilt Crotone - è la prima di una serie di iniziative messe in campo dalla Lega tumori. Prevenire è vivere recita il nostro slogan e noi vogliamo sensibilizzare soprattutto i più giovani”. Il prossimo incontro si terrà il 12 marzo, alle 11, presso l’istituto nautico, mentre sempre gli alunni dell’Alcmeone saranno oggetto di un secondo appuntamento sul tabagismo. Le iniziative all’Alcmeone sono state coordinate dalla docente Francesca Dattolo, che ha sposato con entusiasmo il percorso proposto da Lilt e Slow food. Hanno partecipato all’attività anche il dirigente scolastico dell’Alcmeone, Garritani, e la vicepreside, Anna Laganà.

Nel vibonese stimata perdita del 38% delle acque immesse in rete

19 feb 10 In media, il 38% dei volumi d’acqua immessi nella rete idropotabile vibonese non vengono fatturati a causa delle perdite infrastrutturali (23%) e degli allacci abusivi, a fronte di una media regionale di circa il 33% calcolata su dati Istat del 2008. Molti i comuni dove si registra oltre il 50% di acqua non contabilizzata, con Francavilla e Vallelonga che toccano quota 60%; le reti comunali più efficienti, invece, sono quelle di Sant’Onofrio (9% di volumi non fatturati) e di Filogaso (appena 4% tra perdite e allacci abusivi). I dati sono stati forniti nel corso della presentazione ufficiale del monitoraggio della rete idrica vibonese, realizzato da Provincia e Ato 4, nell’ambito dell’Accordo di programma quadro (Apq), denominato “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche”e stipulato il 28 giugno 2006 tra la Regione e il Governo, che ha previsto un finanziamento di circa cinque milioni di euro per la mappatura, l’informatizzazione e gli interventi di riparazione della rete idrica provinciale. Di queste risorse, è scritto in una nota della Provincia, “2,6 milioni di euro sono stati utilizzati per condurre a termine questa prima, cruciale fase del progetto; mentre la parte residua dei fondi verrà impiegata per la costruzione del modello idraulico definitivo che consentirà la progettazione dei vari distretti, nonché per la riparazione delle perdite e l’istallazione delle apparecchiature di controllo per il monitoraggio costante dell’intera rete”. Alla presentazione hanno preso parte l’assessore alle Risorse idriche Paolo Barbieri, il dirigente generale dell’Ato 4 Salvatore Lubiana, il responsabile del procedimento Fabio Foti ed i tecnici delle ditte aggiudicatrici che hanno attuato l’intervento. “È stato subito chiara - prosegue la nota - la portata innovativa del progetto, che, caso unico nel sud Italia, consente ora di avere una fotografia aggiornata e dettagliata della rete idrica provinciale, con l’informatizzazione di tutti i dati raccolti e la possibilità di programmare gli interventi futuri di riparazione e ottimizzazione sulla base di riferimenti precisi”. In poco più di un anno di lavoro, è stato rilevato, è stato possibile passare dalla memoria storica dei fontanieri ad un sistema digitale e interattivo che consente verifiche in tempo reale. “Unica nota dolente - prosegue la nota - la scarsa partecipazione dei sindaci e dei tecnici comunali all’iniziativa. Circostanza stigmatizzata duramente da Barbieri, che ha espresso tutto il suo rammarico per la poca sensibilità dimostrata da molti amministratori locali verso queste tematiche”. “Forse - ha sostenuto l’assessore - perché la vecchia classe politica ancora crede sia giustificabile non far pagare agli utenti i servizi relativi all’erogazione dell’acqua potabile. Un’indifferenza che si riscontra anche in materia di depurazione, con molte amministrazioni comunali che pur percependo dai cittadini le relative imposte non pagano le proprie quote, necessarie a coprire i costi di gestione dei depuratori”. Una questione, quella della morosità di molti Comuni, che l’assessore si è ripromesso di sottoporre al prefetto ipotizzando, come extrema ratio, il ritorno ad una gestione comunale dei depuratori. Barbieri ha quindi sottolineato la portata innovativa e l’alto grado di competenze tecniche e tecnologiche che sono state necessarie per concludere la mappatura, condotta da alcune delle maggiori aziende italiane del settore. Il risultato è stato uno scambio di conoscenze tra Provincia, Ato e imprese specializzate che ha accresciuto notevolmente

Win for Life da 4000 euro vinto a Bovalino

19 feb 10 La fortuna bussa di nuovo in Calabria ed ha permesso di vincere quattrocento mila euro al mese per venti anni. Ad aggiudicarseli un fortunato scommettitore di Bovalino. La vincita, conseguita al concorso ‘Win for life’ è maturata, secondo quanto reso noto dalla Sisal, nella ricevitoria del Center Cross nella cittadina del reggino, in occasione dell’estrazione delle ore 10 di stamani. In paese ora è scattata la caccia al vincitore.

 

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