HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Notizie di cronaca

 

 

CGIL “Arresti DDA, ennesima dimostrazione fallimento Bossi-Fini”.

04 feb 10 "L’inchiesta della D.D.A. di Reggio Calabria che ha portato all’arresto di 60 persone implicate, secondo l’indagine, in una compravendita di braccia a danno di immigrati stranieri è l’ennesima conferma del fallimento della Bossi-Fini e delle politiche securitarie del Governo”. Lo affemano in una nota congiunta i segretari regionale e generale della CGIL Calabria, Massimo Covello e Sergio Genco. “Considerare gli immigrati –spiegano i due- una semplice merce da cui trarre profitto non solo attraverso lo sfruttamento nel lavoro ma anche con la possibilità di proporgli il rapporto di lavoro delineano uno scenario noto a tutti e che finora non si è voluto affrontare. La CGIL Calabria da sempre impegnata in prima fila nell’azione di tutela e promozione dei diritti dei lavoratori immigrati invita la Magistratura e le Forze dell’Ordine a continuare le inchieste per scoprire gli intrecci perversi tra ‘ndrangheta e apparati corrotti nella nostra regione. Il 24 Febbraio a Rosario insieme al Segretario Generale della CGIL Nazionale Guglielmo Epifani rilanceremo la nostra piattaforma per dimostrare che gli immigrati sono le vittime sempre di un sistema che ha consolidato una economia criminale.

Di Pace alla guida dell’Agenzia beni confiscati

04 feb 10 Alberto Di Pace guiderà l’agenzia per i beni confiscati alla mafia che avrà sede a Reggio Calabria. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine del Consiglio dei Ministri. “L’agenzia è stata designata nella sua composizione - ha aggiunto - ed entro la fine di febbraio tornerò a Reggio Calabria per insediarla nell’immobile già destinato all’uso dal sindaco”. Maroni ha ricordato che “entra il vigore il decreto” che il Cdm varò a Reggio Calabria e ha aggiunto che “contestualmente il presidente del Consiglio ha emanato un Dpcm con cui vengono indicati gli altri membri dell’agenzia. Si tratta di Carlo Meloni per il ministero dell’Interno, di Alberto Cisterna sostituto procuratore Antimafia e di Maurizio Prato in rappresentanza del ministero dell’Economia.
Curriculum:
Alberto Di Pace è napoletano, ha 61 anni ed è prefetto. Laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli, è entrato nella carriera prefettizia nel settembre 1973. Ha lavorato in diverse sedi, a Sondrio ha diretto l’Ufficio Elettorale Provinciale; a Brescia ha diretto l’Ufficio Elettorale Provinciale ed ha svolto le funzioni di Capo di Gabinetto. Poi a Roma ha lavorato alla Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, all’Ufficio Coordinamento e Affari Generali e alla Segreteria del Sottosegretario Spini, è stato prima consigliere giuridico e addetto stampa e, successivamente, Capo della Segreteria. Si è spostato poi al Ministero degli Affari Esteri, presso il Gabinetto del Ministro e in seguito al Ministero dell’Ambiente, dove ha ricoperto il ruolo di Vice Capo di Gabinetto.

Ripartono i lavori all'Abbazia Forense a San Giovanni in Fiore

04 feb 10 A margine della conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina al Comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza, da parte del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale che ha effettuato un consuntivo delle operazioni svolte nel 2009, è stato comunicato ufficialmente che si è superato il grave impasse burocratico ed economico che aveva bloccato i lavori di restauro dell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore. La costruzione, in via di restauro da diversi mesi, era stata sequestrata dalla Procura di Cosenza nella sua ala est per il ritrovamento di alcune antiche fondazioni, la cui salvaguardia avrebbe però danneggiato la tenuta stessa dell’opera architettonica. L’intervento congiunto della Soprintendenza Regionale ai Beni Artistici e della Regione Calabria ha consentito di operare una variazione al contratto di appalto dei lavori, che così sono potuti riprendere, nel senso anche della salvaguardia di quanto scoperto. “È un luogo molto frequentato e non si poteva rischiare un crollo della struttura”, ha detto il capitano Raffaele Giovinazzo, Comandante del NTPC dei carabinieri. “Per questo - ha aggiunto - ci si è avvalsi di un consulente, uno strutturista di Salerno, e abbiamo dovuto agire preventivamente. Ma adesso i lavori possono proseguire in piena sicurezza”.

Prorogato stato d'emergenza per Cerzeto

04 feb 10 Il Consiglio dei Ministri ha prorogato lo stato d'emergenza gia' dichiarato nel comune di Cerzeto (Cosenza) al fine di completare gli interventi di contrasto a danni causati da dissesto idrogeologico. Lo rende noto il comunicato di Palazzo Chigi.

La Provincia vara progetto per la difesa delle donne, attivo numero verde

04 feb 10 Un progetto dalle vaste ed importanti implicazioni sociali quello appena varato dalla Provincia di Cosenza in collaborazione con la Fondazione “Roberta Lanzino Onlus” presentato questo pomeriggio nella sala degli stemmi e che prevede l'assistenza legale alle donne in difficoltà, in quanto vittime di violenze fisiche e morali, abusi, lesione di diritti personali e la parallela attivazione del numero verde 800.28.88.50 che raccoglierà le segnalazioni di abusi e le richieste di tutela legale. Il prgetto è stato presentato dal Presidente Mario Oliverio, assieme all’assessore alle Pari Opportunità Maria Francesca Corigliano e al Presidente della Fondazione “Roberta Lanzino Onlus”, Franco Lanzino. Alla manifestazione presente anche l’assessore alle Politiche Sociali Marilena Matta. Il progetto intende facilitare la possibilità di denunciare maltrattamenti e violenze nei confronti delle donne. Un problema, questo, ancora fortemente sommerso, sebbene riconosciuto dalla comunità internazionale come violenza di genere e violazione fondamentale dei diritti umani. Fondamentale, in questa direzione, la collaborazione della Fondazione “Roberta Lanzino Onlus” che in memoria della studentessa cosentina seviziata ed uccisa il 26 Luglio del 1988, da tempo opera fattivamente contro la violenza alle donne ed ai minori. La stessa Fondazione ha curato la formazione degli operatori del numero verde previsto nel progetto sostenuto dalla Provincia, ai quali è stato, sempre nel pomeriggio, consegnato un apposito attestato. L’iniziativa, attiva da offi, ha come obiettivo di offrire alle donne in stato di difficoltà strumenti utili all’esercizio dei propri diritti; di informare le donne per renderle consapevoli di eventuali discriminazioni subite; di offrire risposte e indicazioni in merito al possibile percorso giudiziario da intraprendere; di fornire la tutela legale in eventuali percorsi giudiziari. A tal fine è stato pubblicato in data 29/04/09 un bando per la formazione di un elenco di professionisti legali esterni all'Amministrazione con competenza specialistica relative alle problematiche citate, cui affidare incarichi nel rispetto dei principi dell’ art. 27 DLGS 163/2006 e avuto riguardo alle azioni positive, così come previste dalla L.125/91. “ Troppe donne che subiscono violenza- ha detto l’Assessore Maria Francesca Corigliano- la tacciono per paura di ritorsioni ulteriori e nel timore di venire esse stesse condannate, certamente non a livello giudiziario ma morale. Vogliamo cercare di spezzare il muro di silenzio ed agire contro le forme di violenza, che sono purtroppo diffuse, anche in ambito domestico, e svariate nella loro intensità, andando da quelle propriamente fisiche a quelle non meno gravi di ordine psicologico, che costringono a subire veri e propri inferni.” “ E’ necessario che intorno a questo gravissimo problema, che riguarda tutti i livelli sociali, e donne, bambine spesso, di tutte le età, si spezzi l’omertà. Siamo in grado di dare aiuto con la presenza continua e costante delle nostre e strutture e dei volontari, dalla psicologa al pediatra, dal ginecologo all’assistente legale. Le donne non sono più sole; è possibile comunicare in ogni momento, perché nella Fondazione si ha finalmente l’ascolto necessario ed una adeguata accoglienza, nonché una assistenza per ogni esigenza che viene affrontata secondo i bisogni e le necessità ” ha poi affermato Franco Lanzino, presidente della Fondazione “Roberta Lanzino Onlus” presso cui è attivo il numero verde 800.28.88.50. “ Con questa iniziativa- messo in rilevo il Presidente Oliverio- offriamo alle donne in difficoltà un punto di riferimento nella Fondazione “Roberta Lanzino” la cui azione è riconosciuta e preziosa. Con il numero verde e la tutela legale vogliamo creare un canale di comunicazione che tolga dall’invisibilità sofferenze che non emergono perché esprimerle è spesso difficilissimo. Anche per questa via si aiuta la società a crescere, a far emergere ed affermare la cultura del rispetto degli esseri umani.” Il numero verde 800.28.88.50 per le segnalazioni di abusi e le richieste di tutela legale è attivo tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17, 30. Nel lasso di tempo nel quale non c’è la presenza degli operatori e delle operatrici è funzionante una segreteria telefonica ed il fax. Importante sottolineare che ogni intervento è eseguito con discrezione e debita segretezza, nel rispetto massimo della persona umana.

A San Donato di Ninea subiscono furto, inseguono, bloccano e fanno arrestare autori

04 feb 10 I Carabinieri della Stazione di San Donato di Ninea e del Norm di Castrovillari hanno arrestato nella scorsa notte Cosimo Donato, 32 anni, di Firmo, e Giacomo Capparelli, 38 anni, di Acquaformosa. I due, intorno alle 20, insieme ad altre due persone in corso di identificazione, in una contrada di San Donato di Ninea, dove erano giunti su un’auto rubata a Trebisacce il 10 gennaio scorso, una Opel, avevano asportato da un’abitazione un televisore da 32 pollici, una lavatrice e denaro in contante per 8.000 euro. Per facilitarsi la fuga i malviventi avevano rubato anche una Fiat Panda. Ma il proprietario della casa li ha sorpresi mentre i 4 andavano via, ed insieme ad alcuni conoscenti li ha inseguiti. Dopo un breve tratto di strada la Fiat Panda è stata abbandonata sulla strada dai due in corso di identificazione. Il Donato, a bordo dell’Opel, ha perso invece il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro una parete rocciosa. Capparelli, passeggero della stessa auto, si era invece dileguato a piedi nella vegetazione circostante. Donato, dopo essere stato raggiunto, ha estratto una pistola esplodendo un colpo ad altezza d’uomo contro gli inseguitori, andato però a vuoto. La vittima del furto era riuscita però a bloccarlo, aiutato dai suoi vicini di casa. Donato è stato poi condotto dai Carabinieri, accorsi sul luogo, all’ospedale di Lungro, per curare le leggere ferite procuratesi a seguito dell’incidente. Le indagini e le serrate ricerche hanno permesso di individuare ed arrestare anche il suo complice, Giacomo Capparelli. Ricercate le altre due persone coinvolte nel furto e nel conseguente tentativo di omicidio.

Aveva una bomba e munizioni in casa, un arresto a Casabona

04 feb 10 Un uomo, Giovanni Carbone, cinquantenne, operaio, è stato arrestato nella frazione Zinga del comune di Casabona, dai carabinieri della locale stazione e da quelli della compagnia di Crotone. Carbone è accusato di detenzione illegale di un ordigno esplosivo, detenzione illegale di munizionamento e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. Durante una perquisizione effettuata nell’abitazione e nelle pertinenze di proprietà dell’uomo, i militari hanno rinvenuto, in un magazzino, ben occultati all’interno di una busta in plastica, posta in una vaschetta in ferro appesa al muro, 118 cartucce marca “Fiocchi” a pallini, contenute all’interno di tre scatole; 18 cartucce calibro 12 marca “Fiocchi”, contenute all’interno di due scatole; due metal detector; due spezzoni di miccia a lenta combustione della lunghezza di 10 cm; un involucro contenente grammi 82 di sostanza gelatinosa di colore marrone; un involucro del peso di circa 500 grammi di colore rosa, a forma di parallelepipedo, recante la scritta “esprosivo .c4.m.f. 0004. c.4. ministero 34260068”; Considerata la natura sospetta dei due involucri rinvenuti, sono intervenuti i militari artificieri antisabotaggio del comando provinciale di Catanzaro, i quali hanno appurato che il materiale di colore marrone corrispondeva ad una miscela esplosiva tipo “gelignite”, per cui 12 grammi ne sono stati repertati e i restanti poi fatti successivamente brillare in area sicura; all’interno del secondo involucro gli stessi militari artificieri hanno constatato, a seguito di varie prove di combustione, che vi era della comune sostanza inerte di tipo “Das”. Nello stesso contesto operativo i carabinieri hanno rinvenuto e posto sotto sequestro oggetti ritenuti presumibilmente di interesse storico, artistico e culturale: un frammento in terracotta raffigurante parzialmente un volto umano; un frammento di pipa in terracotta; un frammento in terracotta appartenente verosimilmente ad un vaso; 130 frammenti di metallo di varie forme e dimensioni; 176 monete di vario tipo; 45 frammenti in terracotta di varie forme e dimensioni. L’arrestato è stato tradotto nella casa circondariale di Crotone. La sostanza esplosiva campionata è stata inviata invece ai carabinieri del r.i.s. (raggruppamento investigazioni scientifiche) di Messina per le analisi qualitative.

Raccolte 4000 firme per Emodinamica a Belvedere

04 feb 10 Quattromila firme per ripristinare il servizio di emodinamica cardiologia alla Clinica Tricarico di Belvedere Marittimo e la richiesta di un incontro al Presidente della giunta regionale Agazio Loiero e al Direttore generale dell’ASP di Cosenza Franco Petramala. sono state inviate dall’avvocato Ennio Abonante coordinatore del comitato “Salviamo il cuore nel Tirreno cosentino”. I sottoscrittori delle due richieste si sono riuniti nei giorni scorsi in occasione di un convegno a Fuscaldo con l’adesione di quasi tutti i Sindaci della costa tirrenica da Amantea a Tortora. Il comitato - spiega una nota - si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organismi competenti per il ripristino del servizio di emodinamica cardiologica già attivo nella Casa di cura Tricarico di Belvedere e sospeso da tre anni.

Siglato accordo di stabilizzazione per 8 LSU-LPU a Pedace

04 feb 10 Siglato un accordo tra il Comune di Pedace e le sigle sindacali Nidil-Cgil e Cpo-Uil per la stabilizzazione di otto Lsu-Lpu. A rappresentare l'amministrazione comunale il sindaco Stanislao Martire, per i sindacati l'intesa è stata firmata da Umberto Macchione e Giovanni Muto per il Nidil-Cgil e da Gianvincenzo Petrassi e Maria De Luca per il Cpo-Uil. Il sindaco Martire si è impegnato a stabilizzare un lavoratore nel 2010, due l'anno prossimo e i restanti cinque nel 2013 per sostituire i dipendenti comunali che via via andranno in pensione. Martire ha così aderito completamente al bando della Regione Calabria, completando il processo di stabilizzazione che ha portato già l'anno scorso all'assunzione di dodici lavoratori al Comune di Pedace. “Il Nidil-Cgil e il Cpo-Uil ringraziano il sindaco Martire per l'impegno profuso a favore degli Lpu-Lsu, una categoria che da oltre dieci anni vive nel precariato senza alcun riconoscimento ai fini pensionistici, nonostante il prezioso lavoro svolto in tutte le realtà dove sono impiegati. Le due sigle sindacali auspicano che l'esempio del Comune di Pedace venga seguito anche da altri amministratori locali per dare finalmente un futuro certo a questi precari calabresi”.

Omicidio Galati, imputato fa scena muta

04 feb 10 Non ha voluto parlare in aula Emanuele Caruso, uno dei tre giovani, tutti di Filadelfia (Vv), imputati per l’omicidio aggravato di Cristian Galati, il 24enne picchiato brutalmente, legato ad un albero e poi bruciato vivo a Curinga (Catanzaro), nel gennaio scorso, chiamato a testimoniare ieri nel processo dibattimentale a carico di Santino Accetta, di 32 anni. Caruso, che in fase di indagini confessò di essere l’autore dell’atroce delitto (e per il quale si celebra un giudizio abbreviato a Lamezia Terme), si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande della Corte d’assise di Catanzaro, del pubblico ministero Alessandra Ruberto, degli avvocati di parte civile (Leopoldo Marchese difende i genitori di Cristian, i fratelli e una sorella, mentre l’altra sorella è difesa da Luca Scaramuzzino), e dei difensori di Accetta, gli avvocati Davide Dell’Aquila e Francesco Galati. Caruso ha sempre sostenuto di aver portato a termine da solo il disegno di morte di Galati, cosa che contrasta con le dichiarazioni rilasciate dal terzo coimputato Pietro Mazzotta (anche per lui è in corso l'abbreviato), il quale alla scorsa udienza in Corte d’assise ha confermato le accuse per se stesso, per Caruso e per Accetta, raccontando che il giorno in cui Cristian fu ucciso, lui e Caruso erano andati a prenderlo in macchina, e più tardi avevano caricato anche Accetta prima di recarsi nel luogo del martirio dell’amico dei primi due. Secondo l’accusa, del resto, Galati sarebbe stato ucciso per i suoi contrasti proprio con Accetta, che lo avrebbe tra l’altro accusato di avergli bruciato l’auto. Il racconto di quest’ultimo particolare è stato fatto oggi in aula anche dai genitori della vittima, che hanno detto di aver saputo dal figlio della minaccia che Accetta gli avrebbe fatto dopo che la sua macchina venne bruciata. Sempre questa mattina sono stati inoltre sentiti alcuni carabinieri che parteciparono alle indagini, ma l'audizione dei testi del pubblico ministero terminerà il prossimo 2 marzo, quando saranno sentite anche alcune persone chiamate dai difensori di parte civile. È fissata per il 16 febbraio, invece, la sentenza a carico di Emanuele Caruso e Pietro Mazzotta (difesi da Arturo Bova), per i quali per il pm ha chiesto rispettivamente 30 anni e 24 anni di reclusione.

Patronato Epaca scopre recuperi inaspettati in pensione agricoltori

04 feb 10 Il patronato EPACA ( Ente di Patrocinio e Assistenza Cittadini e Agricoltori) promosso dalla Coldiretti, ha effettuato un lavoro certosino di analisi delle posizioni assicurative e delle situazioni pensionistiche degli assistiti. Da tale analisi, è emerso che diversi anziani titolari di pensione possono avere diritto ad arretrati nel ricalcolo della prestazione ed all’aumento della pensione in pagamento ogni mese. Casi eclatanti, sono stati scovati in Calabria, e le stime effettuate fanno presumere che i pensionati beneficiari di queste provvidenze siano ancora molti per importi complessivi di un certo interesse. Un recupero inaspettato di arretrati che grazie agli interventi e la professionalità degli operatori del Patronato stanno permettendo anche di incrementare l’importo della pensione, che da anni veniva pagata con importi non corretti. L’iniziativa, secondo una valutazione degli operatori del patronato della Coldiretti, oltre a coinvolgere in Calabria, un numero crescente di pensionati assume un valore rilevante all’interno dell’attuale momento di crisi, e va a privilegiare in moltissimi casi una categoria, quella dei pensionati, che spesso gode di trattamenti pensionistici modesti. La Coldiretti Calabria, invita tutti i pensionati a rivolgersi gratuitamente agli sportelli del Patronato presenti in tutti le province calabresi per un controllo della propria posizione pensionistica e previdenziale perché può risultare utile anche in relazione a possibili benefici.

150 giovani calabresi sul "Treno della memoria"

04 feb 10 "Saranno 150 i giovani calabresi che partiranno il prossimo 12 febbraio per Auschwitz e Birkenau con il 'Treno della memoria'. Un lungo viaggio nel tempo e nella storia - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - organizzato dall'associazione torinese 'Terra del fuoco' con la collaborazione di 'Libera' e grazie al sostegno economico della Regione". Ma le sessanta ore di treno per raggiungere Auschwitz e Birkenau rappresentano solo un momento di un articolato percorso formativo che vede gli studenti coinvolti partecipare già da mesi a attività teatrali e interattive, approfondimenti storici e testimonianze dirette. I ragazzi calabresi, insomma, percorrono già da tempo il loro lungo viaggio attraverso i temi della memoria come hanno spiegato, nel corso di un incontro con la stampa che si è svolto stamani, il vicepresidente della Regione Domenico Cersosimo, don Pino Demasi, referente di Libera per la Piana di Gioa Tauro e dell'associazione "Terra del Fuoco" e Michele Tripodi, assessore alla Legalità della Provincia di Reggio Calabria. "Il 'Treno della memoria - ha detto Cersosimo - vede i ragazzi impegnati in un lavoro che dura da tempo sul tema della memoria, dell'immane disastro creato dal nazismo e dalla violenza dell'uomo sull'uomo. Continua con un percorso formativo molto intenso per gli studenti durante le sessanta ore di attraversamento fino a arrivare a Auschwitz. Gli studenti saranno poi giovani ambasciatori in Calabria di quella necessità di scoprire di combattere le piccole Auschwitz che sono nella nostra coscienza e nella nostra quotidianità". "L'iniziativa 'Treno della memoria' come ha sottolineato anche don Demasi - prosegue la nota - vuole coniugare la memoria dei fatti storici con l'attenzione degli studenti al tema della legalità. Auschwitz non è solo luogo di pellegrinaggio ma è una pagina della storia che purtroppo continua a ripetersi in altre forme e in altri modi. Il progetto terminerà con la visita dei nostri ragazzi, il 25 aprile, dei terreni confiscati alla mafia". Nel progetto la Regione ha scelto di privilegiare le scuole tecniche "che spesso hanno meno opportunità rispetto ai licei - ha aggiunto Cersosimo - inoltre, in generale, vogliamo colmare tutti i divari. Quelli tra gli studenti calabresi e gli studenti del Nord, quelli tra i ricchi e i poveri, quelli tra scuola e scuola, per evitare ogni forma di segregazione sociale. Ognuno dei 320 mila studenti della scuola calabrese è un capitale della nostra società, l'occasione, per tutta la regione, per fare un salto. I ragazzi sono il nostro presente, prima ancora che il nostro futuro. La scuola è il primo luogo dell'apprendistato civile e, nella nostra idea, è anche la speranza costituzionale all'uguaglianza. L'obiettivo di ogni educatore dovrebbe essere quello di portare ogni ragazzo, soprattutto il più svantaggiato, al livello degli altri". Il "Treno della memoria" è solo uno dei tanti momenti di quei percorsi "extracurriculari" da affiancare alle attività didattiche dentro le aule scolastiche. "Puntiamo moltissimo, e da sempre - ha Cersosimo - a valorizzare attività quali la musica, la matematica, le lingue, ma anche i campi scuola nella natura. Se nella classe c'é una giusta gerarchia, una distanza tra insegnanti e allievi, in un luogo come un treno questa distanza si infrange e si innescano processi formativi diversi e ugualmente importanti".

Apa (Unl) “Solidarietà ai lavoratori LSU-LPU di Rosarno”

04 feb 10 L’ organizzazione sindacale UNL Unione Nazionale Dei Lavoratori, in una nota del Segretario Generale Claudio Apa, esprime attraversa una nota solidarietà ai lavoratori LSU/Lpu di Rosarno. "E' vergognoso –scrive Apa- che il governo continui ad essere sordo e lontano dai problemi dei lavoratori Lsu _Lpu e delle loro famiglie. Ci indigna che ancora non ci sia stata la convocazione di un incontro nazionale per cercare una soluzione. Il clima che si sta vivendo e' inquietante e tragico , grande tensione attraversa i lavoratori, le loro famiglie e tutta la cittadinanza. E' grande la determinazione dei ragazzi che stanno portando avanti la protesta. Riteniamo che il Governo nazionale non possa più rimanere assente, ma debba immediatamente convocare le parti per una rapida soluzione della vertenza e scongiurare gli esuberi. Non e' davvero accettabile che la politica miope del governo non solo mette a rischio il lavoro ma addirittura rischi di pregiudicare il futuro di questi ragazzi . La tensione e' alta - conclude il Segretario UNL - e gia' da subito partiranno altre iniziative di lotta e mobilitazione da parte del Lsu – Lpu, a tutti questi lavoratori viene espressa la nostra più ampia solidarietà e stima, sperando che anche per loro, questa vicenda si risolva nel migliore dei modi”.

Diciannovenne in manette a Lamezia

04 feb 10 Agenti della squadra Investigativa del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme hanno tratto in arresto Marcello Amato, 19 anni, già agli arresti domiciliari: Il provvedimento è stato assunto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso il 25 gennaio 0 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, per i reati di furto aggravato di materiale ferroso ed altro commessi dallo stesso ancora minorenne. Amato è stato i condannato alla pena di 6 mesi di reclusione. L’arrestato è stato associato all’Istituto per Minori di Catanzaro dove sconterà la pena inflittagli.

Mezzo quintale di bianchetto sequestrato a Crotone

04 feb 10 Gli uomini della Capitaneria di porto di Crotone hanno sequestrato circa mezzo quintale di prodotti ittici dei quali in questo periodo è vietata la pesca. Si tratta, in particolare, di novellame di alici e sarde, il cosiddetto “bianchetto”, che era stato pescato nello specchio d’acqua compreso tra i comuni di Cirò Marina e Crucoli. La pesca del “bianchetto” è consentita soltanto in determinati periodi dell’anno stabiliti attraverso l’emanazione di appositi decreti ministeriali e può essere esercitata esclusivamente da quelle unità da pesca che risultino in possesso di specifica autorizzazione. Il prodotto ittico sequestrato è stato sottoposto a visita sanitaria dal personale ispettivo del servizio veterinario dell’Asp di Crotone che ne ha certificato la destinabilità al consumo umano, per cui la Capitaneria di porto di Crotone ha provveduto a devolverlo in beneficenza.

Sorvegliato speciale arrestato a Tropea

04 feb 10 Un giovane di 25 anni, Gerardo Accorinti, sorvegliato speciale, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di aver violato gli obblighi a cui è sottoposto. L’arresto è avvenuto nel centro abitato di Tropea, cittadina turistica sulla costa vibonese, dove l’uomo risiede e dove è stato intercettato dai militari a bordo di un’autovettura guidata da un altro pregiudicato del luogo. Da qui l’arresto

Sequestro di armi della Gdf a Cittanova

04 feb 10 Armi e munizioni sono state sequestrate a Cittanova dai finanzieri della Tenenza di Taurianova, coordinati dal Comandante della Compagnia di Palmi, nel corso di servizi di controllo del territorio. I militari hanno individuato diversi anfratti e grotte naturali nelle pareti adiacenti agli argini del fiume “Vacale”, dove, all’interno di una delle cavità, c’era un sacco nero - del tipo destinato generalmente alla raccolta dei rifiuti - coperto da arbusti e fogliame, contenente un fucile automatico calibro 12 marca Benelli (modello 121) con canna mozzata e matricola abrasa, una carabina ad aria compressa modificata in un’arma calibro 8 Flobert in buono stato di conservazione, 10 cartucce calibro 12 caricate a pallettoni anch’esse integre, 29 munizioni calibro 8 Flobert, delle quali 11 costituite da bossoli, 15 provviste del solo innesco e 3 completamente cariche, nonché una torcia a batteria ed un passamontagna. Del ritrovamento è stata informata la magistratura di Palmi. Il materiale rinvenuto è stato sequestrato.

Due arresti per furto e rapina a Reggio

04 feb 10 Due persone sono state arrestate, in diverse circostanze, dalla Polizia a Reggio. Si tratta di un cittadino georgiano, Zviad Surguladze di 39 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, accusato di furto aggravato, e di Mario lento 65 anni, per tentata rapina. Il primo arresto è avvenuto nel corso di servizi di prevenzione. Un equipaggio del Nucleo Volanti, a seguito di una richiesta sulla utenza di pubblico soccorso “113”, è intervenuto in un centro commerciale nella della zona nord della città in quanto era stato segnalato un furto. Giunto sul posto l’equipaggio ha individuato ed arrestato il cittadino georgiano che aveva tentato di lasciare il supermercato con della merce non pagata nascosta sotto il giubbotto. Lo straniero, giunto irregolarmente sul territorio nazionale, è stato accompagnato negli uffici della Questura ed a seguito degli adempimenti di rito trattenuto in stato di arresto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo. Il secondo arresto, sempre a seguito di una richiesta di aiuto sull’utenza “113”,è avvenuto in un esercizio commerciale di abbigliamento del corso. Garibaldi. Giunto sul posto il personale ha trovato lento che, a detta del personale del negozio, con minacce e violenze aveva cercato di impadronirsi di un giubbotto di pelle del valore di 2.150 euro. A seguito dell’attività investigativa è emerso che l’anziano già nell’agosto scorso si era reso responsabile di un episodio simile, quando aveva sottratto allo stesso negozio merce per un valore superiore a 1000 euro, convincendo una commessa di essere amico del proprietario e che questo ne era a conoscenza. In questa occasione, il tentativo di appropriarsi del capo di abbigliamento è avvenuto con minaccia e violenza in danno del personale dell’esercizio commerciale e per questo motivo l’uomo anziano è stato tratto in arresto per il reato di tentata rapina aggravata.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti