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    Ministro Alfano "Tegano andrà in 41 bis, non enfatizzare applausi"

     

     

    Ministro Alfano "Tegano andrà in 41 bis". Polemiche sugli applausi

    27 apr 10 “Non appena la Procura di Reggio Calabria 'mi manderà le carte firmerò l'ordinanza per applicare il 41bis al boss Tegano” Lo ha assicurato il ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano, invitando a "non enfatizzare" gli applausi che sono stati rivolti dalla popolazione all'indirizzo del boss. "Una persona di grande qualità e di responsabilità qual è il procuratore di Reggio Pignatone - ha sottolineato il Guardasigilli - ha detto di non enfatizzare questi applausi. Per qualcuno che applaude c'é la forza silenziosa di milioni di italiani onesti che recepiscono un fatto: chi sceglie di delinquere muore da perdente perché si becca l'ergastolo e il 41 bis, e muore anche da povero perché con le nostre leggi stiamo aggredendo i patrimoni mafiosi". Alfano ha quindi ribadito l'intenzione del governo di "mantenere alta l'asticella della tensione" nei confronti della criminalità organizzata.

    Presidente Scopelliti “Applauso episodio grave”. ''L'applauso al latitante che usciva in manette della questura per essere rinchiuso in carcere rappresenta un episodio grave. Per quanto deprecabile il gesto ha visto protagonista una sparuta minoranza di persone, in prevalenza amici e familiari del ricercato finito nelle maglie della giustizia, e non va, assolutamente, generalizzato perché la stragrande maggioranza dei reggini respinge l' autorità dei boss". Lo afferma Giuseppe Scopelliti, sindaco di Reggio Calabria e Presidente della Giunta regionale, in una nota diffusa dall'ufficio stampa di Palazzo San Giorgio. "In questi ultimi anni - sottolinea Scopelliti - repressione ed attività pedagogica tesa a formare una forte coscienza antimafia sono andati di pari passo, provocando una storica metamorfosi in una città che crede incondizionatamente nella forza della legge dello Stato, rendendosi così artefice di comportamenti di solidarietà e di ferma condanna contro qualsiasi forma di devianza, compresa quella mafiosa. Quanto di buono è stato fatto in questi anni nella lotta alla mafia, da parte delle istituzioni locali e della società civile, non può essere inficiata dal comportamento di quanti non trovano diritto di cittadinanza né a Reggio né in Calabria. Il commento più realistico dell'episodio di questa mattina l'ha fatto il Procuratore Giuseppe Pignatone, il quale, rifuggendo da qualsiasi sensazionalismo, ha attribuito al gesto la sua reale portata"

    Garavini (Pd) "Alfano sbaglia a minimizzare". “L'arresto di Tegano è un'ottima notizia che non può far pensare che la 'ndrangheta sia in ginocchio, come ci ha dimostrato anche la manifestazione a suo favore: per questo secondo noi sbaglia il ministro Alfano a minimizzare il significato degli applausi al boss”. Lo ha affermato la capogruppo del Pd nella commissione Antimafia, Laura Garavini, secondo la quale “E' sempre più necessario dare segnali di cambiamento profondo nella società e nella politica, mettendo ai margini tutti coloro che con le mafie continuano ad avere contatti. E' anche necessario rilanciare subito l'azione contro la 'ndrangheta nelle altre provincie della Calabria, dove la situazione dei Tribunali e delle forze dell'ordine è sempre più precaria. Non vorremmo che la giusta attenzione riservata a Reggio Calabria indebolisse la presenza dello Stato nelle altre zone”.

    Nardi “Applausi segno radicamento mafioso”. ''Gli applausi al boss Tegano, in occasione della sua cattura, devono farci comprendere come, in Calabria, il fenomeno mafioso abbia forti radici culturali e che un evento così paradossale non sarebbe stato immaginabile senza un tale presupposto concettuale". Lo afferma, in una nota, Giuseppe Nardi, responsabile organizzativo regionale dell'Udc. "La Calabria, quella degli applausi, di contro, alle forze dell'ordine - prosegue Nardi - è chiamata, quindi, a compiere un grande sforzo affinché possano prevalere, sopra ogni cosa, la cultura della legalità, del merito, della tutela degli interessi generali su quelli particolari".

    Lo Moro (Pd) “Calabria onesti è con forze dell’ordine”. "La Calabria degli onesti plaude ai risultati delle forze dell'ordine impegnate nella lotta contro la criminalita' organizzata. L'episodio riferito dalle agenzie di stampa e dai telegiornali, che hanno raccontato degli applausi tributati da un gruppo di persone al boss Giovanni Tegano, finalmente in manette dopo una lunga latitanza, e' deprecabile e va condannato senza indugi". Ad affermarlo Doris Lo Moro, deputata del Partito democratico. "L'immagine della folla che applaude un boss e lo definisce 'uomo di pace' - prosegue l'esponente del Pd - non rappresenta la Calabria reale, bensi' una Calabria che va combattuta ad ogni livello, che va debellata e che merita la disapprovazione dei cittadini onesti perche' offre della regione un'immagine devastante. Certamente, la maggioranza dei reggini e dei calabresi non merita di essere accomunata ad una minoranza che puo' solo uscire perdente dal confronto con lo Stato e con quella parte della societa' che sposa la legalita' come fattore indispensabile della convivenza civile. E' bene che le forze dell'ordine e la magistratura sappiano che la quasi totalita' dei calabresi e' con loro".

    Comitato scorta civica: "Grazie a Renato Cortese" Il Comitato Scorta Civica Calabrese, ringrazia il dirigente della squadra mobile Renato Cortese,e la Procura Generale della Repubblica, per l'arresto del boss Giovanni Tegano. Il comitato, inoltre, intende esprimere tutta la propria indignazione per l'episodio dove a viso aperto una parte della società "civile" inneggia a Tegano come "uomo di pace". Con quella manifestazione è stata lanciata una sfida non solo alle istituzioni che - ne siamo certi - continueranno comunque e come sempre a fare il proprio dovere, ma anche ma alla comunità calabrese onesta. "Ebbene, noi siamo pronti a raccogliere quella sfida perché tutti sappiano che, nonostante tutto, c'é una Calabria libera e coraggiosa, pronta a stare al fianco delle istituzioni democratiche e disposta a collaborare attivamente alla bonifica culturale di quel terreno sociale in cui la malapianta ha gettato le sue radici profonde".

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