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    Riforma Brunetta, lavoratori Inps sul piede di guerra

      Brunetta

     

    Riforma Brunetta, lavoratori Inps Calabria sul piede di guerra

    26 apr 10 “C’è un problema nell’Inps. Un problema di relazione ed interpretazione delle recenti norme introdotte dalla riforma Brunetta che rischiano di aprire un vero e proprio caso giudiziario tra il direttore regionale INPS ed una delle più importanti O.S. confederali. Il problema nasce dalla cattiva volontà di condividere e discutere con il Sindacato la riorganizzazione di quello che è l’Ente previdenziale più grande del Paese, secondo un clichè che, come più volte denunciato, sa sempre più di smantellamento dello Stato Sociale”. La denuncia arriva dal segretario generale della FP CGIL Calabria, Alfredo Iorno. “Cali di produttività, difficoltà organizzative, una gestione del personale nervosa e poco serena –afferma Iorno- stanno condizionando la vita dei lavoratori dell’Istituto. Impegni contrattuali assunti e non rispettati, gravi violazioni delle regole di relazione e dei diritti sindacali sono stati perentoriamente rappresentati al vertice regionale dell’Ente senza che vi sia stata alcuna disponibilità all’ascolto ed alla condivisione dei problemi da parte dell’Amministrazione. Un’amministrazione, quindi chiusa su se stessa ed autoreferenziale. Questi i fatti. A più di due settimane dalle richieste inoltrate al suo direttore regionale, la CGIL non ha ancora ricevuto da questi alcuna fattiva risposta. Si è anzi, sfiorato l’incidente diplomatico, quando – in barba alle elementari regole attinenti le relazioni sindacali – all’esito di una legittima richiesta di rinvio dell’incontro chiesto, l’Amministrazione avrebbe ben pensato di tenere la riunione in ogni caso, nonostante l’assenza pure delle altre due importanti sigle confederali che avevano accordato al rinvio. “Sarebbe il caso di ricordare al direttore regionale Inps Calabria che i lavoratori tutti della regione attendono importanti e non più rinviabili risposte in merito ai problemi che segnano le Sedi. Problemi che ancora non hanno registrato ripercussioni sui servizi erogati solo per il senso di responsabilità dei lavoratori tutti e delle OO.SS. che li rappresentano. Non è interpretando il modello del manager brunettiano che si risolvono i problemi della Calabria. Verrebbe, invece, da chiedersi se i soldi dei contribuenti sono ben riposti in una dirigenza che latita sul piano organizzativo (almeno stando ai risultati). Se il direttore regionale vorrà farsi imporre dai Tribunali le cose che noi oggi cerchiamo di spiegargli con il dialogo ed il confronto continui con questo atteggiamento. Va da se' che, alla fine, ognuno dovrà assumersi appieno la responsabilità delle proprie scelte. Noi, proclamando lo stato di agitazione, contiamo sempre nella prevalenza del senso di responsabilità!..Il nostro per tanto tempo perpetuato c'è..confidiamo in quello degli altri... “

     

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