Cosche alleate a Reggio, 9 arresti dei ROS - Nuova Cosenza Quotidiano Digitale

Cosche alleate a Reggio, 8 fermi dei ROS

22 apr 10 I Carabinieri del Ros assieme ai militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del nucleo Cacciatori di calabria hanno eseguito nove provvedimenti di fermo emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti degli stessi indagati per associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni. Secondo le indagini sarebbe emerso un ruolo di vertice delle cosche “Pelle” di San Luca e “Morabito” di Africo nella gestione degli interessi criminali nella fascia jonica reggina, in sinergia con le cosche dominanti di Reggio, Ficara e Latella, anche per il conferimento di cariche e gradi all’interno della ‘ndrangheta e per la risoluzione delle controversie, tra cui quella emersa per la nomina del reggente del locale di Roghudi, dopo la morte del capobastone Antonio Romeo. È stato inoltre confermato il pervasivo controllo dell’area di San Luca, Bovalino e comuni limitrofi, da parte dei Pelle, mediante una diffusa attività estorsiva agli operatori economici locali. I fermati sono 5 esponenti della famiglia “Pelle”, tra cui il reggente Giuseppe Pelle, Rocco Morabito figlio di “Tiradritto”, Giovanni Ficara e Antonino Latella, tutti esponenti di vertice delle cosche della fascia jonica e del capoluogo reggino e sono Billari Costantino Carmelo, 30 anni, Ficara Giovanni, 46 anni, Latella Antonino, 61 anni, Pelle Antonio, 23 anni, Pelle Antonio, 24 anni, Pelle Domenico, 25 anni, Pelle Sebastiano, 39 anni, Pelle Giuseppe, 50 anni. Irreperibile, invece, Rocco Morabito, destinatario di uno dei fermi e attivamente ricercato.

Pignatone "Nrangheta violenta". "Siamo tutti nella ndrangheta". E' uno dei passaggi fondamentali delle intercettazioni ambientali raccolte dai carabinieri in casa di Giuseppe Pelle, di 60 anni, figlio del boss Antonio Pelle, detto 'u gambazza', morto nell'ospedale di Polistena lo scorso anno. Al contenuto dell'intercettazione ha fatto riferimento il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, incontrando i giornalisti nella sede del Comando provinciale dei carabinieri insieme agli aggiunti Michele Prestipino e Nicola Gratteri. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il comandante del Ros, gen. Mario Parente, ed il comandante provinciale dell'Arma, col. Pasquale Angelosanto. Secondo Pignatone, "ci sono particolari che denotano come la ndrangheta sia sostanzialmente organizzata come struttura orizzontale, dato peraltro ben evidenziato nell'inchiesta 'Armonia' coordinata dal collega Nicola Gratteri. Ma nei dialoghi in casa di Giuseppe Pelle si fa anche riferimento ad una struttura provinciale, una sorta di livello cui fare riferimento in caso di contrasti insanabili. Come dicono gli stessi indagati però, 'qua solo con il fucile si scavalla, altri argomenti non ve ne sono'. Ovvero, pur presentandosi come 'uomo di pace', un po' sullo stile di Provenzano che raccomanda sempre la massima cautela, un capo 'ndrangheta come Giuseppe Pelle non fa altro che confermare la natura violenta e omicida della 'ndrangheta". "Ciò che appare significativo - ha detto ancora Pignatone - é la richiesta di alleanza che le cosche Ficara e Latella di Reggio Calabria rivolgono chiedono ai Pelle-Morabito per allargare la sfera di influenza degli 'affari' ben oltre la loro area di competenza, che è notoriamente la zona sud di Reggio Calabria. Ed in questo tentativo, emergono anche i collegamenti reggini con le cosche De Stefano e Tegano". Il gen Mario Parente, nel suo intervento, ha sottolineato "le particolari attività tecniche utilizzate sul territorio che hanno permesso una efficace penetrazione investigativa in un'area caratterizzata da forte omertà"