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    Protestano i lavoratori in mobilità dell’alto Tirreno cosentino “Ritardi dalla Regione”

     

     

    Protestano i lavoratori in mobilità dell’alto Tirreno cosentino “Ritardi dalla Regione”

    21 apr 10 Mobilità in deroga, nessun passo in avanti. A riportare all’attenzione dell’opinione pubblica i ritardi della Regione sono gli ex lavoratori della Foderauto Bruzia, della Intek e della Clinica Spinelli di Belvedere Marittimo. Un dramma, quello del licenziamento, che ha colpito oltre 500 lavoratori nella sola Belvedere, senza considerare le altre aziende della provincia di Cosenza. E oltre a ciò anche la beffa di non poter usufruire della mobilità in deroga, come previsto dalla legge e dall’accordo sottoscritto dall’ex assessore Mario Maiolo nel dicembre dello scorso anno. I lavoratori segnalano il forte disagio alimentato dal blocco delle richieste di Mobilità in deroga per l’anno 2010 così come previsto dal comma 138 art. 2 L. 23 Dicembre 2009 n. 191 da parte del Dipartimento al Lavoro. Questo provvedimento riguarda sia centinaia di lavoratori che, oltre ad aver perso il lavoro, non godono di nessuna forma di sostegno al reddito sia coloro i quali, più fortunati, vivono con 350,00 euro mensili, avendo come sostegno la mobilità in deroga. In giacenza presso il Dipartimento al Lavoro, fanno presente i lavoratori, gli accordi istituzionali sottoscritti per l’anno 2009 anche decretati, per ragioni incomprensibili, non si sono concretizzati con atti, così come vi sono accordi istituzionali sottoscritti che, non essendo ancora decretati, creano un danno enorme ai tanti lavoratori privi di ogni forma di sussidio. Tutto ciò sta creando un forte allarmismo nei soggetti interessati e nel territorio, il quale ha pagato il prezzo più alto in questi anni con la chiusura e lo smantellamento di pezzi importanti del tessuto industriale. Ma ciò che temono di più i lavoratori è che dietro tale accordo non ci sia la prevista copertura finanziaria. Insomma firme messe su documenti a favore mediatico e di campagna elettorale. I lavoratori nei prossimi giorni chiederanno alla Regione Calabria e al neo assessore al lavoro di impegnarsi a sanare tale difficile situazione e per mettere decisamente la parola fine ad una situazione allarmante che rischia di esplodere e che non è più governabile dalle stesse organizzazioni sindacali.

     

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