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Dichiarato semi infermo di mente il giovane che uccise i genitori a Simeri

 

 

Dichiarato semi infermo di mente il giovane che uccise i genitori a Simeri

98 apr 10 Pasquale De Marco, 36enne catanzarese accusato di aver massacrato i suoi genitori a Simeri Mare, nel giugno del 2007, è semi-infermo di mente e non totalmente incapace di intendere e volere. È la conclusione a cui sono giunti i periti nominati dalla Corte d’assise di Catanzaro, che in questo modo, dopo quattordici udienze dibattimentali e ad un passo dalla sentenza, hanno portato in aula l’elemento che potrebbe cambiare radicalmente le sorti di un processo che si avviava all’assoluzione dell’imputato. In precedenza, infatti, i giudici avevano già chiamato a pronunciarsi altri esperti - i dottori Gregorio Corasaniti e Francesco Panzera - i quali avevano concluso per un vizio totale di mente del 36enne, che avrebbe escluso la sua imputabilità e ne avrebbe quindi comportato l’assoluzione. Adesso, invece, il professor Marco Marchetti - psichiatra docente straordinario di Medicina legale all’università del Molise -, e il professor Giovanni Battista Traverso - docente ordinario di Psicopatologia forense a riposo -, nominati in seguito alla forte insistenza del pubblico ministero Simona Rossi e degli avvocati di parte civile Eugenio Perrone e Concetta Stanizzi, sono giunti ad una diversa conclusione, parlando di una “attenuazione significativa della capacità di De Marco, e di un quadro clinicamente molto grave, ma, sul piano forense, non tale da escludere totalmente la sua capacità di intendere e volere”. Conclusioni che aprono diversi possibili scenari per il giovane, imputato per il duplice omicidio pluriaggravato e l’occultamento dei cadaveri di Luigi De Marco e Maria Grazia Campisano, scomparsi il 5 giugno del 2007 dalla loro villetta del villaggio Eucaliptus, e ritrovati il 20 ottobre seguente sotterrati sotto il ponte di una strada interpoderale parallela alla Statale 106, nel Crotonese. Il processo riprenderà l’11 maggio con le nuove discussioni conclusive del pm - che già aveva tenuto la sua requisitoria e, partendo dall’ipotesi di semi infermità di De Marco, aveva chiesto per lui una condanna a 30 anni di reclusione -, dei legali della famiglia della vittima e dei difensori dell’imputato, gli avvocati Saverio Loiero e Piero Mancuso, e poi la sentenza.

 

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