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![]() Resti umani sul relitto di Cetraro
Resti umani nel relitto di Cetraro: equipaggio o scomparsi? Delegazione PD dal Procuratore Giordano "Governo reticente e latitante" 25 set 09 Potrebbero esserci dei resti umani nell relitto ritrovato al largo di Cetraro, in Calabria, nel quale si sospetta la presenza di rifiuti tossici. Analizzando il video della nave, gli inquirenti avrebbero infatti intravvisto, attraverso gli oblo' della stiva, due teschi. Le immagini sono state fatte dal Rov, il robot utilizzato nel corso delle ricerche dell'imbarcazione. Secondo quanto dichiara il Procuratore di Paola, Bruno Giordano, uno dei motivi per cui e' utile procedere al recupero della nave e' anche ''quello di fare chiarezza sull'eventuale presenza a bordo delle persone''. ''In molti casi anche gli equipaggi, come tutta la nave, sono clandestini. E' possibile che alcuni fossero stati lasciati all'oscuro delle intenzioni di chi aveva organizzato il naufragio. Oppure persone fatte scomparire in questo macabro modo perchè puniti dall'organizzazione mafiosa. Anche a questi interrogativi si potra' dare risposta solo recuperando il relitto''. Oggi a Paola, intanto, il procuratore capo Bruno Giordano, a proposito del relitto, ha anche incontrato una delegazione del Partito Democratico formata da Walter Veltroni, Marco Minniti e Roberto Della Seta. Della Seta "Governo latitante e reticente"- “Alla Procura di Paola va il merito di avere dato sostanza alle ipotesi di affondamento della nave dei veleni nel mare calabrese con il ritrovamento dello scafo affondato della Cunsky". Lo afferma il senatore del PD, Roberto della Seta ed ex presidente di Legambiente, dopo aver incontrato questa mattina a Paola insieme a Walter Veltroni e Marco Minniti il Procuratore capo del Tribunale di Paola, Bruno Giordano. "Questa scoperta è un’emergenza sanitaria e ambientale che non può essere lasciata sulle sole spalle di un ufficio giudiziario sottodimensionato come quello di Paola, ma fino ad oggi il governo l’ha colpevolmente ignorata”. “Che il mare calabrese – continua l’esponente ecodem - sia stato la meta di traffici internazionali di rifiuti radioattivi gestiti dalla criminalità organizzata è cosa nota da almeno 15 anni, grazie alle denunce di Legambiente e di altre associazioni ambientaliste. Il ritrovamento dei resti della Cunsky danno definitiva concretezza a questa ipotesi. Lo scenario che si sta delineando per le sue connessioni criminali e per i rischi di un inquinamento radioattivo in mare e a terra ha dimensioni inquietanti. “ “In qualunque Paese europeo il governo considererebbe la gestione di questa emergenza una sua priorità: in tutti – sottolinea Della Seta - tranne che in Italia dove i vari ministeri interessati non hanno finora mostrato di capire la gravità della situazione. Al governo chiederemo con forza di mettere subito a disposizione della magistratura i mezzi necessari per conoscere quale sia il contenuto della Cunsky e per appurare se, come sembra dalle indagini, vi siano dei cadaveri.” “ D’ora in avanti – conclude Della Seta - la mancata risposta a queste richieste dovrà essere denunciata per quello che è, ovvero reticenza e complicità.” Si mobilita la Provincia di Cosenza. “Sul ritrovamento del relitto al largo delle coste calabresi il sipario non si abbasserà. Nessuno si illuda che su questa vicenda si possano spegnere i riflettori o far calare il silenzio”.
Al Presidente della Repubblica
Ordine del Giorno del Consiglio Provinciale di Cosenza: 1) Ritrovamento, a largo delle coste cosentine, di un relitto definito Nave dei Veleni; La vicenda della nave affondata e ritrovata nelle acque a largo di Cetraro (CS) unitamente ai rifiuti inquinanti ritrovati sul terreno nella valle del fiume Oliva, apre una serie di interrogativi e preoccupazioni, fatte proprie dal Consiglio Provinciale di Cosenza, che devono essere in tempi celeri fugati. Ass. Maiolo: Ammortizzatori sociali per i pescatori di Cetraro. È quanto ha assicurato l'assessore regionale alle Politiche del lavoro Mario Maiolo, durante l'incontro che si è svolto questa mattina presso la Capitaneria di Porto di Cetraro. Tre ore di faccia a faccia con i rappresentanti delle cooperative e dei sindacati per fare una ricognizione sulle difficoltà che vivono i pescatori del Tirreno casentino, specialmente dopo il ritrovamento della cosiddetta “nave dei veleni” al largo di Cetraro, e capire per quali ricorrano le condizioni per concedere gli strumenti di tutela. Tutele, ha garantito Maiolo, che verranno attivate nel giro di pochi giorni: “mercoledì ci sarà una riunione operativa per fare gli elenchi degli aventi diritto ed entro la fine della settimana spero di firmare l'accordo operativo per la loro concessione”. La Calabria sarà la prima Regione ad attivare questi strumenti: “Se ne sta ragionando a livello nazionale – ha spiegato Maiolo – ma noi saremo i primi a partire, concedendo questo tipo di tutele a lavoratori finora esclusi, penalizzati nel caso di Cetraro dall'allarme diffuso che ha fatto crollare la vendita di pesce”. “Dopo il ritrovamento della cosiddetta nave dei veleni – ha continuato Maiolo - la Giunta, su mandato del presidente Agazio Loiero, si è immediatamente attivata per sostenere i lavoratori del settore. Un intervento tempestivo ed efficiente: teniamo presente che la nave è stata ritrovata il 13 settembre, il 14 il presidente Loiero ha convocato una Giunta d'urgenza e a distanza di 10 giorni siamo già pronti a partire con l'accordo sugli ammortizzatori” “Si tratta di persone – ha sottolineato ancora Maiolo – che hanno fatto una scelta di vita e di lavoro di grande sacrificio, che non chiedono assistenza né elemosina ma solo certezze per continuare a svolgere la propria attività. In questa direzione va la concessione degli ammortizzatori sociali, che rappresenta un importante sostegno al reddito, da abbinare a interventi più ampi per far riprendere il settore”. L'impegno della Giunta per il settore della pesca non si esaurirà dunque con la concessione delle tutele: “Ogni crisi - ha spiegato Maiolo - deve servire per rafforzare e rinnovare un sistema. Per questo stiamo anche ragionando sulle problematiche ordinarie del settore. Bisogna per esempio potenziare la cooperazione e spingere i pescatori a unirsi in cooperative per migliorare la capacità organizzativa e operativa”. Altro impegno da parte della Regione sarà quello di aumentare le capacità di controllo e vigilanza: “La capitaneria di porto che sta svolgendo un lavoro di grande professionalità per l'emergenza di Cetraro – ha concluso Maiolo – è carente di mezzi operativi come macchine e barche. Una strategia di rafforzamento del sistema dei controlli significa potenziare la Capitaneria, per questo la Regione spingerà presso il Ministero affinché vengano concesse maggiori attrezzature”. Bordino (Udc) “Una commissione d’inchiesta”. “Chiedo l’istituzione di una commissione di inchiesta in merito al caso “delle navi dei veleni”. Bisogna infatti accertare le eventuali responsabilità di chi sapeva ed ha taciuto o non ha vigilato sullo stato dei luoghi”. Lo afferma in una nota il vice segretario regionale dell’Udc Vito Bordino. “E’ da 15 anni – prosegue Bordino - che periodicamente questo fenomeno torna alla ribalta delle cronache locali e nazionali, senza una presa di posizione netta da parte degli attori interessati. Nei giorni scorsi, l’Udc, sia a livello nazionale che a livello regionale, con le dichiarazioni e le interrogazioni parlamentari dei deputati Mario Tassone, Roberto Occhiuto e Mauro Libè, è intervenuto in una discussione di stringente attualità come quella delle navi dei veleni che interessano la salute e il futuro di noi calabresi. L’Udc ha espresso le proprie preoccupazioni senza far troppa demagogia – anche perché questa la lasciamo fare agli altri schieramenti - ma invocando e chiedendo iniziative concrete. E’ il caso, per esempio, dell’On. Mauro Libè, capogruppo dell’Udc in Commissione Ambiente, che ha ricordato la necessità di un ambiente salubre come presupposto per il rilancio del turismo. Ponendomi sulla stessa lunghezza d’onda degli illustri rappresentanti del mio partito, ritengo che sia giunto il momento di chiedere a gran voce al Governo fatti concrete e non parole o i consueti impegni morali. Occorre far luce su una problematica che travalica i confini regionali. La Calabria, probabilmente, è solo la punta di un iceberg di un atroce fenomeno che ha la sua ragion d’essere nella violenza sistematica al territorio, alle coste del Meridione e, quindi, alla salute dei cittadini. Il Sud Italia e la nostra Calabria in particolare,per decenni e a loro insaputa, hanno rappresentato una sorta di pattumiera ambientale”. Ecco perché – conclude Bordino -: “Chiedo la costituzione di una Commissione d’inchiesta. O forse dobbiamo aspettare che si scoprano altre navi dei veleni a largo delle coste lucano-pugliesi, o di quelle campane e siciliane per gridare ulteriormente allo scandalo e per indignarci come cittadini e gente del Sud? La Regione, e in primis il governatore Loiero, si dovrà mobilitare ed esigere dal Presidente del Consiglio lo stanziamento dei necessari finanziamenti per una bonifica radicale e sicura delle zone interessate”.
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