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Relitto Cetraro, pentito Fonti convocato dai magistrati

 

 

Relitto di Cetraro, pentito Fonti convocato dai magistrati. Commissione parlamentare avvia audizioni. Preoccupazione degli operatori della pesca

18 set 09 Sarà sentito nei prossimi giorni dai magistrati della procura di Paola Francesco Fonti, legato per quasi trent'anni alle cosche della 'ndrangheta di San Luca, per conto delle quali, ha raccontato, ha fatto affondare tre navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi. Il procuratore Bruno Giordano, che insieme al suo sostituto Antonella Lauri conduce l'inchiesta che ha portato al ritrovamento del relitto di una nave al largo della costa di Cetraro, ha già avviato i canali istituzionali per sentirlo. L'interrogatorio potrebbe avvenire già nei prossimi giorni. Fonti, intanto, in alcune interviste a organi di stampa, ha raccontato che nell'affondamento delle navi e, più in generale, dello smaltimento di rifiuti tossici e nocivi, c'é il coinvolgimento dei servizi segreti e di politici. L'uomo, che attualmente non è sottoposto ad alcun regime di protezione e si trova agli arresti domiciliari, ha riferito di avere partecipato direttamente all'affondamento di tre navi nei mari calabresi, la Cunsky, che potrebbe essere quella individuata a Cetraro, la Yvonne A e la Voriais, ma di avere saputo che complessivamente le imbarcazioni fatte affondare con i loro carichi di rifiuti sono una trentina. Secondo il collaboratore, i rifiuti provenivano da industrie chimiche e farmaceutiche italiane ed europee e che i servizi segreti facevano da filtro con i politici e da intermediari con le cosche della 'ndrangheta incaricate dello smaltimento. Al riguardo ha raccontato di avere incontrato esponenti della Dc e del Psi. Fonti, secondo il quale ogni carico veniva pagato dai 3 ai 30 miliardi di vecchie lire, ha anche riferito che parte dello smaltimento avveniva in Somalia. Tutte dichiarazioni che adesso Fonti dovra' ripetere al magistrato che, al momento, ha solo un verbale reso alcuni giorni fa ad un altro magistrato della Dda di Catanzaro nell'ambito di un'altra inchiesta non riguardante lo smaltimento dei rifiuti tossici.

Commissione parlamentare ascolterà Procuratori e amministratori. La prossima settimana la Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti ha messo in calendario una serie di audizioni nell'ambito dell'inchiesta sull'affondamento delle cosiddette 'navi a perdere' e alla luce del ritrovamento di un relitto al largo delle coste di Cetraro. Martedi' alle 13 sara' ascoltato il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Paola, Bruno Giordano. Mercoledi' alle 8:30 sara' la volta' del direttore della Polizia stradale, Roberto Sgalla e, alle 14, del procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, Bruno Scuderi e del sostituto procuratore di Reggio Calabria, Francesco Neri. Giovedi' alle 14:30 tocchera' all'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco.

Comitato De Grazia “Indagare sulla sua morte”. Il comitato civico intitolato al capitano di fregata Natale De Grazia (nella foto a fianco), morto nel dicembre del 1995 in circostanze misteriose, ha chiesto con una lettera che vengano riaperte le indagini sul decesso dopo le dichiarazioni del pentito Francesco Fonti che ha fatto riferimento alle indagini dell'ufficiale scomparso sulle navi cariche di rifiuti affondate. La lettera del comitato "Natale De Grazia" è stata inviata al capo della Direzione nazionale antimafia, Piero Grasso, alla Dda di Reggio e di Salerno, ed al Procuratore di Paola, Bruno Giordano. All'origine della richiesta del comitato civico ci sarebbero le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Foti che, in una intervista al Tg della Calabria, ha affermato che "sicuramente è stato eliminato perché stava andando a fondo, aveva trovato dei bidoni, probabilmente sarebbe riuscito ad arrivare a qualche verità ed è stato bloccato prima, e l'unico modo per bloccarlo, visto che era una persona integerrima, era quello di ucciderlo". De Grazia, che ha ricevuto la medaglia d'oro al merito di marina 'Alla Memoria', è morto il 13 dicembre 1995 a Nocera Inferiore (Salerno) mentre si trasferiva da Reggio Calabria a La Spezia.

Preoccupati operatori della pesca. Nessun inutile allarmismo ma solo l’accertamento tempestivo delle reali condizioni dello stato di inquinamento dell’ambiente marino in conseguenza dell’affondamento dei relitti ritrovati. Questo ad oggi l’interesse della Federcoopesca/Confcooperative , l’organizzazione regionale che associa le cooperative di pescatori, sulla vicenda che sta allarmando la categoria dei pescatori del Tirreno cosentino e non solo. “E’ necessario evitare che si inneschino reazioni allarmistiche fortemente penalizzanti per l’esercizio dell’attività di pesca professionale e per i consumi di prodotto ittico calabrese – dichiara Katia Stancato presidente regionale di Confcooperative e Vice Presidente Nazionale di Federcoopesca. Occorre procedere con tempestività nell’accertamento degli effetti che l’affondamento di queste navi ha prodotto al sistema marino. Riponiamo la massima fiducia nell’azione operativa dell’Assessorato regionale all’Ambiente, soprattutto per la competenza scientifica riconosciuta anche dal sistema della ricerca scientifica applicata al comparto ittico, dell’Assessore Silvio Greco, ma prudentemente, stiamo lavorando con la Presidenza Nazionale e con gli operatori del comparto ad una serie di proposte ed azioni volte alla tutela dell’attività di pesca nei mari calabresi, sino alle ipotesi di risarcimento per il mancato reddito che ne deriverà dall’evoluzione di tale vicenda, alla costituzione di parte civile della stessa Federcoopesca nel futuro procedimento penale a carico dei responsabili di questo criminoso danno ambientale. ”

Pittella (Pd) e Angelilli (Pdl) “Intervenga la UE”. ''L'inquietante ritrovamento nel mar Tirreno del relitto di una nave, contenente centinaia di fusti di materiale tossico e radioattivo, apre una nuova emergenza ambientale, che va affrontata rapidamente. A quanto pare non si tratterebbe di un caso isolato, ma di un vero e proprio traffico di rifiuti tossici, gestito dalla malavita organizzata, che riguarderebbe anche altre zone del Mediterraneo''. Lo hanno dichiarato i due Vice Presidenti italiani del Parlamento Europeo, Gianni Pittella (Pd) e Roberta Angelilli (Pdl)''. ''Chiederemo - hanno detto - un incontro con il commissario europeo competente per le questioni ambientali perche' riteniamo necessario un intervento della Commissione europea al fine di verificare l'entita' del danno ambientale e per rafforzare il monitoraggio dei nostri mari''. ''L'Ue dovrebbe porsi - hanno concluso - come parte garante rispetto agli interventi di recupero e smaltimento da mettere in atto e proporre un indagine che permetta di ricostruire la provenienza dei materiali tossici ritrovati che vengono, probabilmente, da differenti Paesi dell'Ue''.

Consiglio provinciale di Cosenza convoca seduta straordinaria. Nel corso della conferenza dei capigruppo della provincia di Cosenza, convocata nella mattinata dal presidente del Consiglio Orlandino Greco, il presidente Mario Oliverio ha fornito una informativa sulle iniziative assunte in relazione alla grave situazione emersa a seguito del ritrovamento del relitto della nave affondata a largo di Cetraro. Oliverio ha espresso il plauso della Provincia per l'azione del procuratore Bruno Giordano e dell'intero ufficio della procura di Paola la cui iniziativa ha permesso di far emergere la presenza del relitto e gli intrecci criminali di vasta dimensione che si sono alimentati attraverso la gestione della delicata materia dei rifiuti. Oliverio ha anche informato del rapporto costante mantenuto in questi giorni con il presidente della Giunta regionale Loiero, l'assessore regionale all'Ambiente Greco ed il sindaco di Cetraro Aieta, utile a sviluppare una azione concertata per l'attivazione delle iniziative piu' adeguate all'effettuazione delle verifiche sui contenuti dei fusti individuati nella stiva della nave e della caratterizzazione delle acque, dell'aria e del suolo, al fine di tranquillizzare le popolazioni e mettere in campo le azioni che si riterranno necessarie. In tal senso, ha riferito Oliverio, sono stati richiesti al Governo una attenzione adeguata ed interventi mirati attraverso la utilizzazione delle strutture e dei mezzi scientifici e tecnologici disponibili, cio' sia per la dimensione nazionale ed europea del problema che per le competenze in materia che, come noto, sono dello Stato. "A tal proposito- ha detto il presidente - importante e' la tempestivita' con la quale dovranno essere attivate le verifiche. La risposta che chiedono le popolazioni e le istituzioni e' quella di farle al piu' presto per conoscere la reale situazione". Oliverio ha anche evidenziato le necessita' di attivare gli strumenti disponibili a sostegno dell'economia ed in particolare dei pescatori, avendo il settore della pesca subi'to un duro colpo con conseguenti ricadute per le famiglie ed i redditi. In tal senso sara' sollecitato il Governo perche' predisponga provvedimenti. Interventi che hanno largamente condiviso quanto esposto da Oliverio sono seguiti da parte di Greco, di tutti i capigruppo, tra i quali Giuseppe Aieta, sindaco di Cetraro, che ha altresi' proposto di affidare allo stesso presidente della Provincia il coordinamento delle iniziative da parte di sindaci ed enti locali al riguardo della problematica. Al termine della conferenza di stamane e' stato stabilito di convocare per il prossimo venerdi' 25 settembre un Consiglio provinciale straordinario e di urgenza aperto alla partecipazione dell'assessore regionale all'Ambiente Silvio Greco ed alla presenza dei sindaci del territorio.

 

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