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La Regione impugna la legge sugli impianti nucleari
La Regione Calabria impugna la legge sugli impianti nucleari 21 set 09 La Regione Calabria impugnerà di fronte alla Corte Costituzionale la legge 99 del 23 luglio scorso sull'individuazione di nuovi siti per i depositi delle scorie e la creazione di nuove centrali nucleari. Lo ha annunciato l'assessore all'Ambiente Silvio Greco durante la conferenza stampa che si è tenuta stamani con il presidente della Regione Agazio Loiero a Palazzo Alemanni. “La Regione impugnerà questa legge perchè riteniamo di dovere fare una battaglia di civiltà – ha detto l'assessore Greco – . Non si può pensare, alla luce di tutte le sentenze della Corte di Cassazione che individuano un rapporto paritario tra Stato e Regioni in tema di energia,che si venga in Calabria e si pensi di fare un deposito di scorie radioattive o una centrale nucleare senza neanche interpellare la Regione”. L'assessore Greco ha anche ricordato che a distanza di più di 20 anni dal referendum sul nucleare in Italia abbiamo ancora tutti i rifiuti da smaltire. La Calabria, infine, ha voluto sottolineare l'assessore, è già particolarmente penalizzata dal ritrovamento del relitto al largo di Cetraro. “Noi di problemi col radioattivo ne abbiamo già tanti – ha concluso - non tolleriamo che si possa neanche pensare alla Calabria né per fare nuove centrali né per creare siti per i rifiuti radioattivi”. Ecodem “Ora anche la altre regioni”. ''E' giusta e condivisibile l'iniziativa della Calabria ed auspichiamo che le altre Regioni ne seguano l'esempio'': Francesco Ferrante, dell'esecutivo nazionale Ecodem commenta la decisione della giunta regionale calabrese che ha deciso di impugnare, davanti alla Corte Costituzionale, la legge numero 89 del 23 luglio scorso, che autorizza il governo a localizzare le aree destinate ad ospitare nuovi impianti nucleari. ''Il decreto del governo oltre a esplicitare che gli enti locali e le Regioni vengano espropriati di ogni ruolo nella scelta dei siti, prefigurava un paese dove invece del consenso democratico ci si sarebbe basati sull'intervento dell'esercito per militarizzare le aree destinati a centrali e a depositi di scorie nucleari''. ''Il nucleare - continua Francesco Ferrante oltre a esser insicuro non e' affatto conveniente dal punto di vista economico (come dimostra anche il recente rapporto di un ente terzo quale il prestigioso ed autorevole Mit di Boston), il governo Berlusconi ci sta portando in una avventura pericolosa e costosissima. Va quindi fermato e e' utile che le Regioni si mettano in prima fila in questa battaglia, che e' anche e soprattutto una battaglia per la democrazia''.
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