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Nessun allarme radioattività nell'amanteano

 

 

Nessuna allarme radioattività nell’amanteano, studi regionali la escludono

03 set 09 Un'indagine commissionata dal Comune di Serra d'Aiello (CS) e finanziata dalla Regione Calabria confermerebbe che non ci sono elementi contaminanti nel terreno intorno al fiume Olivo, al centro di parecchie ipotesi e servizi giornalistici ormai da giorni. A dare risalto a questi dati il sindaco di Serra d'Aiello, Antonio Cuglietta. "E' uno studio di caratterizzazione, consegnatoci il primo settembre, realizzato dalla Nautilus di Vibo Valentia, e costato 150.000 euro, che mostra come ci sia del cesio ma in quantita' non preoccupanti, paragonabili a quelli rinvenuti in tutta la nostra regione dopo la catastrofe di Chernobyl. Cioe' solo la quantita' ricaduta sul territorio", dice Cuglietta, che aggiunge: "I sospetti forse sono nati perche' in alcune zone il cesio si ritrova a 4 metri di profondita', e non a 50 centimentri, come e' di solito. Ma sono zone dove c'erano buche che sono state poi colmate da materiale di risulta, quindi un tempo erano allo scoperto. Poi li' c'e' il fiume, che quindi puo' aver portato la sostanza piu' in fondo", sottolinea Cuglietta, che nega anche di aver mai avuto uno studio sull'incidenza dei tumori nel suo comune. "Qui mi ricordo che e' morto qualcuno per tumore al colon, non alla tiroide, quindi la cosa non e' collegabile al cesio", dice ancora Cuglietta. "E poi - osserva - ricordo anche alcuni studi dell'Arpacal, che dicevano che la zona era sicura. Pure le inchieste sugli armatori della Jolly Rosso sono state archiviate. Adesso si sta facendo un gran rumore. Propongo di sederci tutti ad un tavolo, comuni, procura e ASP, per capire cosa dicono le carte, perche' mi sa che nessuno ne sa abbastanza o ha le idee chiare', dice il sindaco di Serra d'Aiello. E comunque vogliamo chiarezza, non servizi tg, in cui si taglia quello che si dice. Con la terra del fiume Olivo si e' fatto il ripascimento della costa ad Amantea e a Coreca: allora anche li' adesso sarebbe tutto radioattivo?".

Ministero Ambiente afferma attenzione. ''L'attenzione del ministero dell'Ambiente sul caso di sospetto inquinamento da rifiuti radioattivi e tossici e nocivi nella zona di Serra d'Aiello in Calabria, e' massima''. Lo afferma lo stesso ministero in una nota. La vicenda e' emersa in seguito all'inchiesta condotta dalla procura di Paola sulla morte di alcune persone che potrebbe essere stata provocata dalla presenza di rifiuti radioattivi. Dall'inchiesta e' emerso che nell'area di Serra d'Aiello la radioattivita' strumentale e' piu' alta del normale. ''Il ministero - prosegue il comunicato - gia' nel maggio scorso, non appena avuta la prima segnalazione, ha disposto ispezioni nella zona da parte dei Carabinieri dei Noe e dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) ed e' in costante contatto con i presidi locali per monitorare la situazione. E' stata inoltre avviata una interlocuzione con l'autorita' giudiziaria mettendo a disposizione della magistratura le strutture del Mmnistero per ogni tipo di accertamento''

Gentile “Intervenga il Ministro”. ''Quello che sta emergendo ad Aiello Calabro (Cs) e' di una gravita' assoluta : chiederemo al ministro Prestigiacomo di intervenire con un'ispezione e chiediamo alla magistratura di Paola di smascherare tutti i colpevoli, compresi quanti, probabilmente, sapevano ed hanno taciuto''. Lo afferma il sen Antonio Gentile, vice coord vicario del Pdl Calabria. ''Siamo di fronte ad uno scandalo gravisismo- dice Gentile- che, per come si e' protratto, non puo' essere avvenuto senza la complicita' di qualcuno. Chiederemo alla Prestigiacomo- aggiunge Gentile- di azionare tutte le misure necessarie , con la costituzione parte civile del Governo. Abbiamo fiducia nella magistratura di Paola- conclude Gentile- perche' sappiamo che e' composta da magistrati seri, che non insabbiano, ma che indagano con dovizia e serietà''

Laratta chiede commissione d’inchiesta. ''Il Ministro dell'Ambiente nomini con urgenza una commissione d'inchiesta tecnico-scientifica per accertare la verita'''. Lo chiede il deputato del Pd Franco Laratta in merito alla presenza di scorie tossiche nell'area del basso tirreno cosentino, ad Aiello Calabro e alla foce del fiume Olivella. ''Abbiamo il serio sospetto -aggiunge- che la Calabria sia stata utilizzata per anni come pattumiera di rifiuti tossici altamente inquinanti. Occorre scoprire le responsabilita' e le complicita', e quanto sia stata coinvolta la criminalita' organizzata, ed e' necessario dire la verita' ai cittadini che corrono seri rischi''. Il deputato del Partito democratico, Franco Laratta, ha cinoltre hiesto al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, di ''nominare una commissione d'inchiesta per accertare l'eventuale presenza di rifiuti tossici in Calabria''. ''Abbiamo il serio sospetto - ha affermato Laratta in una nota - che la Calabria sia stata utilizzata per anni come pattumiera di rifiuti tossici altamente inquinanti. Occorre scoprire le responsabilita' e le complicita' e capire quanto sia stata coinvolta la criminalita' organizzata''. ''E' necessario - ha concluso il deputato del Pd - dire la verita' ai cittadini, che corrono seri rischi''

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